COLLETTI BIANCHI E MANI SPORCHE - MAXI RETATA DELLA GUARDIA DI FINANZA IN OTTO PROVINCE CONTRO UN GRUPPO CRIMINALE CHE RICICLAVA IL DENARO, OTTENUTO CON ATTIVITÀ ILLECITE, GRAZIE A PROFESSIONISTI COMPIACENTI: EMESSE 25 MISURE CAUTELARI E SEQUESTRATI 8,4 MILIONI DI EURO - TRA COLORO CHE SONO FINITI AI DOMICILIARI C’E’ ANCHE SALVATORE D'AMELIO, TITOLARE DI VARI BRAND INTERNAZIONALI DI ABBIGLIAMENTO GIOVANILE (TRA CUI "MINIMAL" E "DROP LIST") - GLI INVESTIMENTI IN UNA CLINICA PER LA CURA DELL’AUTISMO E IL TRASPORTO DI ARMI CLANDESTINE CON MATRICOLE ABRASE (SIA ARMI COMUNI CHE DA GUERRA)
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PROFESSIONISTI PER RICICLARE DENARO SPORCO, ARRESTI E SEQUESTRI
(ANSA) - NAPOLI, 11 GEN - Riciclava il denaro frutto di attività illecite grazie a professionisti compiacenti il gruppo criminale sgominato oggi dal nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, dal Scico e dai carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Napoli che hanno notificato in 8 province (Napoli, Bologna, Prato, Pistoia, Monza, La Spezia, Genova e Battipaglia) 25 misure cautelari e un sequestro da circa 8,4 milioni di euro emessi dal gip di Napoli su richiesta della DDA (Alessandra Converso e Maria Teresa Orlando).
Dalle indagini è emerso che il gruppo criminale tra cui figurano anche soggetti legati alla criminalità organizzata, aveva investito il denaro sporco derivante dalle frodi fiscali e dalla contraffazione nell'abbigliamento di tendenza, nella ristorazione, nella vendita di orologi contraffatti e anche in altri settori economici.
Tra i vari investimenti emersi anche la metà del capitale di una clinica per la cura dell'autismo, acquisita investendo di 3 milioni di euro. I reati contestati sono associazione per delinquere, ricettazione, detenzione e porto illegale di arma da fuoco in luogo pubblico, nonché di tentata estorsione e tentato omicidio aggravati dal metodo mafioso. Sono stati notificati tre arresti in carcere, nove agli arresti domiciliari e tredici all'obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria.
PROFESSIONISTI PER RICICLARE DENARO SPORCO, ANCHE TRAFFICO ARMI
(ANSA) - NAPOLI, 11 GEN - Tra coloro che sono finiti ai domiciliari nell'ambito dell'indagine della Guardia di Finanza, del Scico e dei carabinieri di Napoli sull'attività di riciclaggio di un gruppo criminale con base a Napoli (25 misure cautelari in 8 province e un sequestro da 8,4 milioni di euro) figura anche Salvatore D'Amelio, titolare di vari brand internazionali di abbigliamento giovanile (tra cui "Minimal" e "Drop list").
Dagli accertamenti è anche emerso che alcuni dei destinatari dei provvedimenti trasportavano armi clandestine con matricole abrase (sia armi comuni da sparo che armi da guerra). Gli investimenti dell'associazione a delinquere sgominata da finanzieri e carabinieri venivano supportati con immagini e commenti pubblicati, quasi quotidianamente, sui principali social network: il target era soprattutto di un pubblico giovanile, per pubblicizzare l'apertura di nuove linee commerciali ed enfatizzare un tenore di vita del tutto incompatibile con gli esigui redditi dichiarati al fisco.
Alcuni indagati inoltre avrebbero preso parte anche ad altre vicende criminali, come la detenzione e il porto illegale di armi, la tentata estorsione e il tentato omicidio, aggravati dal metodo mafioso, ai danni di una persona in debito per un affare non andato a buon fine.
"TI TAGLIO LA TESTA", ACCOLTELLATO A MORTE PER AFFARE FALLITO
(ANSA) - NAPOLI, 11 GEN - Attirato in una trappola, minacce di decapitazione per lui e per la sua famiglia, e poi accoltellato a morte per un affare da 160mila euro andato storto: emerge anche questo dall'indagine sugli investimenti di un gruppo criminale, composto anche da persone ritenute dalla Dda di Napoli vicine al clan Contini, che riciclavano i proventi delle frodi fiscali utilizzando colletti bianchi compiacenti e imprenditori disponibili, alcuni titolari di noti marchi di moda per giovanissimi.
Oggi la Guardia di Finanza e i carabinieri di Napoli hanno notificato, complessivamente, 25 misure cautelari e un decreto di sequestro da 8,4 milioni di euro. La vittima, Salvatore Cassese, venne convocata con il pretesto di un chiarimento da una persona che dopo avere assistito al tentato omicidio l'ha pure accompagnato in ospedale tenendosi in costante contatto telefonico con uno degli aggressori per evitare una denuncia che invece poi è stata presentata.
L'episodio, che ha visto protagonista l'intermediario Salvatore Cassese, risale al tardo pomeriggio del 21 dicembre 2018: la vittima fu costretta a recarsi nell'ospedale napoletano Villa Betania del quartiere Ponticelli per le ferite multiple provocate da una serie di fendenti. L'affare andato male che Cassese aveva consigliato a una delle società finite sotto indagine, riguardava un investimento da 160mila euro in frigoriferi provenienti dalla Cina che una volta giunta in Italia vennero trattenuti a Genova perché non conformi alle normative europee.
La circostanza ha dato il via a una vera e propria persecuzione con richieste di rimborso anche da 320mila mila euro fino al tentato omicidio avvenuto nei pressi del Centro Direzionale: Cassese venne fatto inginocchiare, minacciato di decapitazione, picchiato e accoltellato mentre colui che lo aveva convocato prospettando una soluzione faceva da spettatore.