PER I COLOSSI DELLA TECNOLOGIA UNA VITA UMANA VALE SOLO 270 DOLLARI! - ALL'AUDIZIONE DAVANTI ALLA COMMISSIONE GIUSTIZIA DEL SENATO AMERICANO È SPUNTATO UN DOCUMENTO INTERNO A "META", CHE RIVELAVA IL VALORE DI UN SINGOLO UTENTE - LE SCUSE DI MARK ZUCKERBERG NON SONO BASTATE A PLACARE L'IRA DELLE FAMIGLIE DEI RAGAZZI MORTI O VITTIME DI ABUSI PER COLPA DEI SOCIAL MEDIA: "COME HA POTUTO SOLO PENSARE A UNA COSA SIMILE? I BAMBINI NON SONO LA VOSTRA PRIORITÀ, SONO IL VOSTRO PRODOTTO…"
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Estratto dell'articolo di Alberto Simoni per "La Stampa"
Prima di accomodarsi mercoledì nell'aula della Commissione Giustizia per l'audizione con cinque Ceo dei più grandi social media d'America – fra cui Mark Zuckerberg e Linda Yaccarino, capo di X – i senatori hanno consultato un report sulle compagnie della Silicon Valley. In un passaggio si riferiva di un memo interno a Meta in cui si stima che il valore di un singolo utente sulla piattaforma è di 270 dollari.
Marsha Blackburn, senatrice repubblicana del Tennessee, è stata l'ultima a prendere la parola. […] Ripensando al report e al valore della vita umana contato in 270 dollari, la senatrice Blackburn, […] ha chiesto a Zuckerberg: «Come ha potuto solo pensare a una cosa simile?». In quel momento nell'aula, dei giovani attivisti per i diritti sul Web che erano seduti due file dietro i famigliari dei ragazzini che hanno sofferto o si sono tolti la vita a causa dell'odio e del bullismo sui social, si sono alzati in piedi.
Indossavano una maglietta nera con una scritta bianca: «Valgo più di 270 dollari». «I bambini, vede signor Zuckerberg - la chiosa di Blackburn – non sono la vostra priorità, sono il vostro prodotto». Silenzio[…] Potrebbe citarn molte […] storie Zamaan Qureishi di DesignForUs, associazione californiana: abusi di genere, insulti, adescamenti, sfruttamenti. «È una spirale e il mondo tech non ha costruito nessuna protezione e se ne lava le mani», dicendosi non proprio soddisfatta della performance di Zuckerberg e nemmeno delle scuse che Evan Spiegel, (Snap) ha rivolto ai genitori di due adolescenti morti con la droga comprata via Snapchat.
Una di queste si chiama Olivia, aveva 15 anni, «avrà sempre quell'età purtroppo», dice la madre Despina. Era stato un adulto contattato sulla piattaforma a convincerla a ingurgitare una pillola. «Poi venne fuori che era Fentanyl». «Il Congresso – ci dice - deve agire. Ora».
Nei corridoi del Congresso già mercoledì sera si dibatteva se la performance dei senatori avrebbe prodotto oltre che emozione, anche risultati. Sinora tutte le proposte legislative si sono arenate; i gruppi hi tech hanno assoldato lobbisti e avvocati per cassare qualsiasi cosa e mercoledì solo Yaccarino e Spiegel (Snap) hanno detto di appoggiare il Kids Online Safety Act. Il senatore Coon, amico personale di Biden, ha fatto mettere agli atti che a una sua domanda, i testimoni hanno risposto con «un silenzioso sbadiglio».
La scena però di Zuckerberg potrebbe fornire quella dose di emotività per dare il giusto abbrivio alla legge, ragionava un membro dello staff di un senatore democratico. La senatrice Kloubachar (Minnesota) ci ha detto: «Forse questa cosa ha creato una breccia». La cosa sono che gli occhi di Zuckerberg hanno incrociato le foto e le storie delle vittime. […]