COME E' MORTO DAVID ROSSI? FUORI LA VERITA' – “L’ULTIMA CHE HO FATTO È TROPPO GROSSA PER POTERLA SOPPORTARE. HO FATTO UNA CAZZATA, SONO FUORI DI TESTA DA SETTIMANE”- E’ UNO DEI BIGLIETTI RITROVATI NEL CESTINO NELL’UFFICIO DEL MANAGER DEL MONTE DA UN CARABINIERE CHE LI HA INDICATI AI MAGISTRATI TITOLARI DELL’INCHIESTA - I GIORNI AD ALTA TENSIONE DOPO LE PERQUISIZIONI IN CASA E IN UFFICIO PER L’INCHIESTA ANTONVENETA. – MA TROPPE COSE NON TORNANO: LA MAIL IN CUI ANNUNCIA IL SUICIDIO E' STATA CREATA DOPO LA SUA MORTE. E POI C’E’ QUELLA CADUTA ANOMALA…
-LA STRANA CADUTA
DAVID ROSSI
Estratto dell'articolo di lanazione.it
’Ciao Toni, amore, l’ultima che ho fatto è troppo grossa per poterla sopportare.. Hai ragione, sono fuori di testa da settimane.." E’ uno dei biglietti ritrovati nel cestino nell’ufficio di David Rossi, da un carabiniere che li ha indicati ai magistrati titolari dell’inchiesta, la sera del 6 marzo 2013. Tre biglietti, "ho fatto una cazzata", scritti come ultimo atto di settimane ad alta tensione vissute dal manager del Monte.
Un incarico dorato al vertice del terzo gruppo bancario d’Italia, una fitta rete di relazioni con giornalisti, politici, imprenditori, artisti e Vip, un lauto stipendio e la sensazione di essere a un passo dalla vetta. Poi le prime crepe, con i cambi al vertice del Monte, l’arrivo prima di Viola e poi di Profumo, l’affare Antonveneta che comincia a rivelarsi l’iceberg si cui sbatte il Titanic Mps.
Il 22 gennaio 2013 Giuseppe Mussari si dimette dall’Abi, per inchieste senesi che sembrano marginali, il 19 febbraio la procura di Siena dispone perquisizioni nei confronti di Mussari, dell’ex dg Antonio Vigni e di David Rossi. La polizia giudiziaria sequestra computer e documenti, rovista tra le cose di David, presumibilmente piazza cimici e telecamere a casa e in ufficio. La tempesta emotiva comincia ad addensarsi nella mente di Rossi: evita contatti, risponde a poche telefonate, preferisce parlare anche con i suoi cari lontano da occhi indiscreti.
(…)
Sui polsi di Davis compaiono tagli sospetti, colloqui con la mental coach della banca evidenziano malesseri, gli amici raccolgono le confessioni sulle paure di perdere il lavoro o di essere processato. Il 4 marzo la mail “Stasera mi suicido sul serio”, poi altre ore sull’ottovolante psicologico. Fino a quei foglietti scritti quella sera, a quella finestra aperta e scavalcata, a quella barra stretta con forza. Per poi lasciarsi cadere…