COME HANNO REAGITO IN ISRAELE ALLA SENTENZA CON CUI L’ONU STABILISCE CHE LE TERRE PALESTINESI IN CISGIORDANIA E A GERUSALEMME EST SONO OCCUPATE ILLEGALMENTE? NETANYAHU HA PARLATO DI SENTENZA “FALSA” MENTRE I DUE MINISTRI DI ESTREMA DESTRA, SMOTRICH E BEN GVIR, HANNO CHIESTO L’ANNESSIONE DI AMPIE ZONE DELLA CISGIORDANIA - SECONDO IL GRUPPO PER I DIRITTI UMANI YESH DIN, I COLONI ISRAELIANI HANNO INCENDIATO I CAMPI DI PROPRIETÀ PALESTINESE NEL VILLAGGIO DI BURIN PROPRIO MENTRE I 15 GIUDICI DELLA CORTE ENTRAVANO IN AULA – D’ALTRA PARTE LE SENTENZE DELL’ONU NON SONO VINCOLANTI E…
-Estratto dell'articolo di Marta Serafini per il “Corriere della Sera”
Non è una sentenza vincolante in quanto si tratta di un parere consultivo. Ma può aumentare la pressione su Israele affinché ponga fine ai raid su Gaza.
La Corte internazionale di giustizia, il più importante tribunale delle Nazioni Unite con sede all’aia, ha stabilito ieri che le colonie israeliane nei Territori palestinesi e l’utilizzo delle risorse naturali da parte di Israele violano il diritto internazionale. La decisione chiude un importante procedimento sulle conseguenze legali dell’occupazione della Cisgiordania e di Gerusalemme Est.
Il parere della Corte era stato formalmente richiesto dall’assemblea generale delle Nazioni Unite con una risoluzione approvata a dicembre del 2022, quindi prima dell’inizio della guerra nella Striscia di Gaza. L’ultima volta che la Corte internazionale di giustizia si era espressa sulle politiche israeliane nei Territori era stata oltre vent’anni fa, nel 2003, quando aveva stabilito che il muro di separazione tra Israele e la Cisgiordania violava il diritto internazionale.
Parla di «annessione di gran parte del territorio palestinese» e di «discriminazione sistematica dei palestinesi», il giudice Nawaf Salam e chiede che questa cessi il più rapidamente possibile, così come definisce la designazione di Gerusalemme capitale di Israele, «intesa a preservare e creare una situazione irreversibile sul territorio».
L’illegalità «riguarda l’intero territorio palestinese occupato da Israele nel 1967», afferma la sentenza, aggiungendo che lo Stato ebraico deve risarcire i danni causati dal suo «dominio» sui Territori palestinesi. Inoltre, la Corte stabilisce che «la frequente confisca di terreni a seguito della demolizione di proprietà palestinesi non possono essere considerate ammissibili ai sensi della Quarta convenzione di Ginevra».
Ovviamente le parole della corte non sono state ben accolte in Israele, dove il premier Benjamin Netanyahu ha parlato di una sentenza «falsa» («il popolo ebraico non è conquistatore nella sua terra», ha dichiarato), mentre i due ministri di estrema destra Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir hanno chiesto l’annessione di ampie zone della Cisgiordania.
Da parte sua, anche il presidente di Unità nazionale, Benny Gantz, ha criticato la sentenza come «ennesima prova di un’interferenza esterna che non tiene conto del massacro del 7 ottobre. «Una vittoria per la giustizia» e una «riaffermazione del diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione, alla propria terra e al proprio Stato», l’ha definita invece la presidenza palestinese.
E se le ong di tutto il mondo salutavano con favore la decisione presa all’aia, secondo il gruppo per i diritti umani Yesh Din i coloni israeliani hanno incendiato i campi di proprietà palestinese nel villaggio di Burin, in Cisgiordania settentrionale proprio mentre i 15 giudici della Corte entravano in aula nella città olandese.