COME MAI NEGLI AEROPORTI MANCANO I TERMOSCANNER MENTRE IN SENATO SONO ARRIVATI SUBITO? – IN PARLAMENTO SONO GIÀ STATE ADOTTATE LE MISURE PREVENTIVE PER TUTELARE PARLAMENTARI E DIPENDENTI: STRETTA SUGLI INGRESSI, SCANNER E GEL DISINFETTANTE - NEGLI SCALI ITALIANI CONTROLLI A TUTTI I VISITATORI: MA I DISPOSITIVI ARRIVANO DALLA CINA! – VIDEO
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Coronavirus, controlli in Senato: temoscanner e gel disinfettante a Palazzo Madama
1 – SCANNER E STOP ALLE VISITE IL PARLAMENTO SI PROTEGGE
Anche il Parlamento si prepara ad affrontare il coronavirus. Il rischio del diffondersi del contagio spinge Camera e Senato ad adottare misure preventive (e restrittive) per difendersi e tutelare parlamentari e dipendenti. I due palazzi diventano «off limits» per il pubblico esterno, ma anche gli stessi deputati e senatori dovranno «limitare» la loro libertà di ricevimento, mentre le porte resteranno chiuse per i giornalisti non accreditati.
Entrambi i palazzi mettono in campo una stretta sugli ingressi, che saranno «presidiati» dagli scanner per la misurazione della temperatura (come avviene negli aeroporti); stop alle visite guidate di scolaresche, annullati o rinviati i convegni con afflusso di pubblico, più accuratezza nelle norme igieniche.
2 – TERMOSCANNER MADE IN CHINA PER GLI AEROPORTI ITALIANI
Per limitare la diffusione del Coronavirus negli aeroporti italiani sono stati installati dispositivi in grado di rilevare la temperatura corporea delle persone. A Ciampino ci sono cinque termoscanner, a Fiumicino 21 e tre di questi sono stati acquistati dalla Sunell Italia. Scherzo del destino - che per fortuna supera ogni stupida barriera mentale e culturale - si tratta dell' azienda importatrice della Sunell Shenzhen technology, con filiali in tutto il mondo e sede a Shenzhen (Cina). È qui che vengono prodotte le telecamere termiche "Body Temp Sn-T5", chiamate anche "Panda" per la loro caratteristica forma.
Paolo Cardillo, general manager della società, spiega che le telecamere "riescono a misurare su una folla, con un passaggio di 16 persone ogni fotogramma ovvero ogni 30 millisecondi, una frazione al secondo, nello spazio di raggio della telecamera, la temperatura dei singoli con un errore massimo di 0,3 gradi".
È un sistema che è stato ideato già in passato, con la diffusione del virus della Sars. Così, nei monitor di chi effettua i controlli agli aeroporti, appariranno dei quadrati verdi su ogni passeggero: "Quando il quadratino diventa rosso - continua il manager - vuol dire che il passeggero ha la febbre". Anche la produzione di queste telecamere sta subendo le conseguenze della diffusione del virus: "Oltre ai voli - spiega Cardillo - vi è il problema del ritorno dal Capodanno cinese: causa epidemia, non tutte le persone sono rientrate in fabbrica.
Non tutta la forza lavoro è a disposizione per la produzione". Ogni termoscanner "Panda" costa, compreso il sistema di rilevazione, circa 20 mila euro. E in Italia ne sono già stati ordinati una quarantina. "Li consegneremo anche agli aeroporti di Verona, Pisa, Firenze, Catania e Palermo - spiega il manager -. E poi ci sono le richieste di aziende private, come Assicurazioni Generali".