COME STA IL PAPA? BERGOGLIO HA I POLMONI INFIAMMATI E RESPIRA CON FATICA: LA TAC HA ESCLUSO UNA POLMONITE - IERI IL PONTEFICE HA TENUTO L'UDIENZA GENERALE IN VATICANO MA HA DECISO NUOVAMENTE DI NON LEGGERE LA CATECHESI: "ANCORA NON STO BENE, CON QUESTA INFLUENZA E LA VOCE NON È BELLA" – LA BATTUTA NELL’INCONTRO CON LA SQUADRA DEL CELTIC GLASGOW: “VOI AVETE NELLA VOSTRA TERRA UN "LATTE" SPECIALE, IL WHISKY. UN PO', VA BENE!” - IL FANTASMA DELLE DIMISSIONI ALEGGIA A OGNI COLPO DI TOSSE DI FRANCESCO. BERGOGLIO HA GIÀ INFORMATO DI…
-Domenico Agasso per “la Stampa” - Estratti
«Un'infiammazione ai polmoni associata a difficoltà respiratoria». Niente febbre, e la Tac ha escluso una polmonite. Le condizioni del Papa sono «stazionarie», comunica la Santa Sede. Il sintomo più evidente è la voce affaticata. Ieri mattina, il giorno dopo avere annullato il viaggio a Dubai su consiglio dei medici, Francesco ha tenuto l'udienza generale in Vaticano, ma decidendo nuovamente di non leggere la catechesi e di affidare il compito a un suo collaboratore. «Ancora non sto bene, con questa gripe» - «influenza» in spagnolo - e «la voce non è bella». Poi lancia lui l'appello per la pace in Medio Oriente e in Ucraina.
Scena simile nell'incontro con la squadra di calcio del Celtic Glasgow: «Scusate, con questo raffreddore non posso parlare troppo, ma sto meglio di ieri». Riprende la parola per una battuta conclusiva: «Voi avete nella vostra terra un "latte" speciale… Un po', va bene!», scherza alludendo al whisky. Non ha perso il buonumore, né la capacità di sorprendere: compie un giro di piazza San Pietro su una Fiat 500L.
Continua la terapia antibiotica, rafforzata, sembra, dall'assunzione di cortisone, mentre uno pneumologo lo monitorerebbe 24 ore su 24 a Casa Santa Marta. Alcune persone a lui vicine sono state ingaggiate per aiutarlo negli impegni programmati. Il segretario di Stato Pietro Parolin rassicura: «È in via di guarigione».
E spiega che il Papa non va negli Emirati Arabi Uniti alla Cop28 perché «non voleva esporsi a rischi, come da indicazioni dei medici. Credo che la scelta sia stata presa per evitare un peggioramento e recuperare al più presto». Francesco è «logicamente un po' più fragile di un tempo per la somma degli acciacchi accumulati lungo i quasi 87 anni d'età», commenta un alto prelato, aggiungendo però che «il Santo Padre ha una tenacia straordinaria. Non dimentichiamo che dopo l'operazione subìta a giugno ha compiuto i viaggi in Portogallo, Mongolia e Marsiglia».
Cinque mesi fa la degenza al Policlinico Gemelli per una «laparotomia e plastica della parete addominale con protesi», in termini medici, un laparocele incarcerato, in pratica un'ernia all'addome, con le aderenze che gli causavano forti dolori: è stata la terza volta che Francesco veniva ricoverato nell'Ospedale romano.
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E il fantasma delle dimissioni aleggia a ogni colpo di tosse di Francesco. Bergoglio ha già informato di avere firmato in bianco e consegnato la rinuncia al pontificato, in caso di impedimenti gravi e permanenti legati alla sua salute. Ma ha anche detto, a padre Antonio Spadaro, di considerare «il ministero del Papa ad vitam».