CONTANTI SALUTI… AL REDDITO DI CITTADINANZA – UN BENEFICIARIO DEL SUSSIDIO SI PRESENTA CON 30MILA EURO CASH IN UN NEGOZIO DI ARREDAMENTO DI ASTI: “DEVO COMPRARE UNA NUOVA CAMERA DA LETTO”. POI SI È LASCIATO SCAPPARE CHE PERCEPITVA IL REDDITO DI CITTADINANZA, ED È STATO DENUNCIATO, INSIEME AD ALTRI 29 FURBETTI CHE L’HANNO INTASCATO SENZA AVERNE DIRITTO
-Floriana Rullo per www.corriere.it
Si era presentato in negozio con una busta di carta in mano. Dentro custodiva 30 mila euro. Tutti in contanti. Voleva pagare così i mobili per la casa nuova un cittadino residente ad Asti.
«Devo comprare una nuova camera da letto» aveva detto ai commessi ma al momento di saldare il conto non aveva voluto mostrare carte di credito o bancomat ma aveva solamente aperto la busta ed estratto le banconote mettendole sul bancone della cassa. Una richiesta che è apparsa subito strana ai presenti.
Soprattutto quando l’uomo si è lasciato scappare di percepire il reddito di cittadinanza. In quel momento è stato chiaro a tutti che quello era il modo per non fare tracciare i suoi movimenti e, secondo lui, permettergli di continuare a percepire il sostegno erogato dallo Stato per le famiglie in difficoltà economica.
Un pagamento, contro ogni norma anti riciclaggio che prevede un massimo di duemila euro di pagamento in contanti, che non è passato inosservato nemmeno alla guardia di Finanza. Così oltre alla denuncia per aver percepito indebitamente il reddito, l’uomo si è visto contestare anche la violazione alla norma anti riciclaggio. Contestazione che è stata fatta anche al commerciante che, secondo l’inchiesta, avrebbe omesso le registrazioni di carattere fiscale.
Sono partite da questo episodio le indagini dei finanzieri di Asti che hanno permesso di denunciare 29 furbetti che, indebitamente, si portavano a casa ogni mese il reddito di cittadinanza. Uomini e donne che per diverso tempo hanno percepito un aiuto che non gli spettava.
Tra questi c’era un cittadino extracomunitario arrivato in Italia da pochi mesi, aveva compilato la domanda dichiarando di vivere in Piemonte da più di dieci anni e di aver così diritto al sussidio. Oppure c’è chi si era «scordato» di segnalare all’Inps che, dopo aver richiesto l’aiuto dato dallo Stato, aveva trovato un lavoro a tempo indeterminato e quindi il suo reddito era cambiato.
Tutte autocertificazioni che, dopo essere compilate, i denunciati pensavano non venissero poi controllate. Tra i furbetti poi spicca anche il caso di una donna che, dopo aver ricevuto del denaro e delle proprietà in eredità dai familiari defunti, non le ha dichiarate così da non rischiare di far crescere il suo reddito.
Per non parlare dei due casi in cui, per poter godere del sussidio, i due denunciati hanno invece continuato a lavorare in nero ricevendo così sia uno stipendio sia anche l’aiuto.
È un lungo elenco quello stilato dalla Finanza astigiana in cui si trovano raggiri di ogni sorta. Tra i ventinove nomi ci sono anche quello di un cittadino italiano risultato iscritto all’Aire, l’anagrafe Italiani residenti all’estero, che non aveva quindi diritto al sostegno e perfino un soggetto colpito da sentenza penale definitiva di condanna che ha ritenuto, nonostante il loro status personale, di richiedere comunque il beneficio.
APer ricevere il reddito le famiglie erano disposte a fare di tutto. Anche a raccontare il falso sulla propria situazione familiare omettendo l’indicazione di familiari conviventi, con tanto di altri redditi denunciati che, se inseriti, avrebbero portato il mancato riconoscimento del contributo. In tutto sono stati percepiti indebitamente circa 138 mila euro, cifra che ora dovrà essere restituita. Ma le famiglie erano già pronte a riscuotere anche gli altri aiuti erogati dallo Stato. Circa 80mila euro che per fortuna i baschi verdi sono riusciti a non far uscire dai conti dello Stato.