LA CONTROFFENSIVA UCRAINA È COMINCIATA: L’ESPLOSIONE DELLA DIGA DI KAKHOVKA NE È UNA CONFERMA – I RUSSI AVEVANO MINATO L’INFRASTRUTTURA, VICINO A KHERSON, DA OTTOBRE, E HANNO DECISO DI FARLA SALTARE IN ARIA ADESSO, PERCHÉ L’AVANZATA UCRAINA È PARTITA. LA MASSA DI ACQUA HA ALLAGATO LA SPONDA SUD, OCCUPATA DAI RUSSI: COSÌ I SOLDATI DI KIEV NON POTRANNO PASSARE DI LÌ CON I MEZZI PESANTI. MA È UN BOOMERANG: CI SARÀ SICURAMENTE UNA CRISI IDRICA E A ESSERE COLPITA SARÀ LA CRIMEA, CHE PUTIN CONSIDERA RUSSIA
-
Estratto dell’articolo di Daniele Raineri per www.repubblica.it
I soldati russi avevano minato la diga di Kakhovka sul fiume Dnipro, nel sud dell’Ucraina […] già a ottobre quando le truppe ucraine si avvicinavano alla città di Kherson – che è molto vicina.
Si pensava che l’avrebbero fatta saltare come misura estrema per rallentare la loro avanzata […]. Poi gli ucraini si erano fermati sulla sponda ovest del Dnipro e i soldati russi non avevano fatto detonare le cariche.
Non l’hanno fatto allora, l’hanno fatto questa notte, perché ieri è cominciata la controffensiva ucraina e Mosca teme l’apertura di un fronte anche in quella regione del sud. […] Prima di far saltare la diga le truppe russe hanno fatto salire il livello del bacino, […] fino al livello record di diciassette metri e mezzo per massimizzare l’effetto inondazione che sapevano avrebbe investito i territori a valle.
La massa d’acqua liberata ha allagato soprattutto la sponda sud, quella occupata dai russi, e dal punto di vista tattico è una mossa che rende più difficile per i soldati ucraini tentare di attraversare il fiume con mezzi pesanti.
Prima di cominciare la controffensiva l’esercito di Kiev è stato costretto ad aspettare per mesi l’arrivo del tempo asciutto e che le condizioni del terreno migliorassero – quindi che il fango del disgelo primaverile si solidificasse. L’allagamento deciso da Mosca adesso prolunga in modo artificiale quelle condizioni difficili. Allagare la sponda del Dnipro permette ai russi di concentrarsi su altri settori del fronte, che è molto difficile da difendere perché è lungo milleduecento chilometri.
Gli ucraini ieri hanno cominciato ad attaccare a est, nella regione di Bakhmut, e a sud, nella zona di Novodonetsk, con assalti limitati che hanno lo scopo di trovare un punto debole. L’esplosione della diga è una conferma, l’ennesima, che la controffensiva è cominciata – anche se Kiev ha deciso di mantenere un silenzio quasi assoluto su quello che sta succedendo, almeno nei primi giorni.
Il bacino di Kakhovka alimenta il canale artificiale che porta circa l’ottanta per cento dell’acqua che serve alla penisola di Crimea. Adesso quel canale resterà a secco e questo vuol dire che i soldati russi per rallentare una possibile avanzata ucraina hanno creato una crisi idrica certa, che colpirà un territorio che […] considerano parte della Russia. […]