CONVIVETE CON UN POSITIVO? POTETE USCIRE, A PATTO LUI SIA ISOLATO E CHE INDOSSIATE UNA FFP2 - CHI HA TRE DOSI NON DEVE FARE LA QUARANTENA - E PER PROVARE DI ESSERE GUARITI, BASTA UN TAMPONE RAPIDO: SPETTA ALLA FARMACIA AVVISARE LA ASL - TUTTE LE DOMANDE (E LE RISPOSTE) SULL'ISOLAMENTO, LA DURATA DEL GREEN PASS E LE MASCHERINE
-Alessandra Ziniti per repubblica.it
Mi sono contagiato dopo tre dosi, ma non ho sintomi. Quanto devo stare isolato?
Per chi risulta positivo dopo aver fatto la terza dose o entro i 120 giorni dalla seconda dose, il periodo di isolamento è stato ridotto da 10 a 7 giorni. Ma soltanto nel caso in cui non si siano mai manifestati sintomi del Covid, oppure se al termine dei 7 giorni si è asintomatici da tre. Per certificare la fine dell’isolamento e l’avvenuta guarigione serve comunque l’esito negativo di un test molecolare o antigenico. Se invece si è sintomatici più a lungo, il tampone va effettuato solo tre giorni dopo la scomparsa dei sintomi.
Cosa è cambiato per chi risulta positivo in attesa di fare la terza dose?
Niente. Se si contrae il virus quando sono trascorsi più di 120 giorni dalla conclusione del ciclo di vaccinazione primario, o se si è fatta solo la prima dose, si deve rimanere in isolamento per 10 giorni e poi fare un tampone che può essere antigenico o molecolare per certificare la fine della malattia. Nel caso in cui l’esito del test dovesse essere ancora positivo bisognerà ripeterlo dopo una settimana o almeno tre giorni dopo la scomparsa dei sintomi.
Per quanti giorni deve stare in isolamento un non vaccinato che si ammala?
Almeno 10 giorni e poi fare un tampone molecolare o antigenico con esito negativo. Se il test è ancora positivo va ripetuto dopo 7 giorni. Se non si è ancora negativizzato si può considerare concluso l’isolamento dopo 21 giorni e rientrare in comunità senza bisogno di effettuare un altro tampone perché la carica virale ancora presente viene considerata talmente bassa da non potere infettare altri. In tal caso il certificato di guarigione arriverà in automatico dopo 21 giorni.
È sufficiente un tampone rapido fatto in farmacia per certificare la guarigione?
Sì, è sufficiente un test antigenico senza bisogno di conferma di un molecolare per stabilire la guarigione. Ma deve trattarsi di un antigenico di ultima generazione (con fluorescenza), somministrato nei laboratori o nelle farmacie accreditate, che avranno l’onere di comunicare in tempo reale alla Asl l’esito per la presa in carico. Alcune Regioni (Lazio, Toscana, Umbria, Piemonte, Liguria) hanno emanato ordinanze secondo cui è sufficiente un antigenico anche per certificare la positività.
Sono guarito, ma ora i miei figli si sono ammalati. Posso tornare al lavoro?
Sì. Se una persona che ha contratto il Covid viene dichiarata guarita può essere riammessa in comunità anche se nel frattempo si sono ammalati altri componenti del nucleo familiare. Sempre a condizione che le persone ancora infette siano state effettivamente poste in isolamento e dunque non ci sia alcun contatto con chi è guarito. Se invece in casa non ci sono le condizioni per isolare chi è contagiato tutte le persone conviventi devono restare in isolamento fino a guarigione.
Sono guarita da tre mesi, ora mio figlio è positivo. Devo stare in quarantena?
No. Chi è guarito da meno di quattro mesi o ha già fatto la terza dose e convive con un positivo non deve più fare la quarantena, se non presenta alcun sintomo. È sufficiente isolare in casa la persona che ha contratto il virus e osservare un periodo di autosorveglianza di cinque giorni. Se entro questo termine compare qualche sintomo occorre fare un tampone, diversamente l’autosorveglianza si conclude senza bisogno di test, ma si deve indossare una mascherina Ffp2 per 10 giorni.
Ho fatto la terza dose e sono stata in contatto con un positivo. Che devo fare?
Per la persona vaccinata con tre dosi o con due dosi da meno di 120 giorni, così come per chi è guarito da meno di 4 mesi, se non compare alcun sintomo anche nel caso di contatto ad alto rischio è sufficiente osservare un periodo di 5 giorni di autosorveglianza con l’obbligo di indossare per dieci giorni una mascherina Ffp2. In caso di comparsa di sintomi va fatto un tampone subito e, se i sintomi persistono, ne serve un altro al quinto giorno dall’ultimo contatto con il positivo.
Sono stato a cena con un positivo. È da considerarsi un contatto diretto?
Per contatto diretto si intende la convivenza in una stessa casa, il contatto fisico come la stretta di mano o il bacio con una persona risultata infetta ma anche la permanenza in un ambiente chiuso, a meno di due metri, per più di 15 minuti senza mascherina. Quindi, se si mangia allo stesso tavolo, a distanza ravvicinata con un positivo, o se si lavora nella stessa stanza senza mascherina bisogna considerarsi un contatto ad alto rischio. Se si indossa la mascherina o il contatto è breve si è a basso rischio.
Chi entra in contatto con un positivo e ha fatto 2 dosi deve stare in quarantena?
Dipende da quanto tempo ha fatto le due dosi. Se sono passati meno di 4 mesi dalla seconda somministrazione, basta l’autosorveglianza. Se invece sono trascorsi più di 120 giorni e il Green Pass è ancora valido si deve osservare una quarantena di 7 giorni ( e non più di 10) da concludere con l’esito negativo di un tampone anche antigenico. Se invece è trascorso molto più tempo dalla seconda dose e la certificazione verde è scaduta, i giorni di quarantena più test diventano 10.
Ho avuto il Covid e ho fatto una dose. Cosa fare se entro in contatto con un positivo?
Per chi è guarito e ha fatto una dose unica di vaccino valgono le stesse regole di chi ha completato il ciclo primario di vaccinazione. La malattia, per gli anticorpi che sviluppa, equivale ad una dose. Dunque, chi è in questa condizione, se entra in contatto diretto con un positivo e ha fatto il vaccino da meno di 4 mesi deve osservare l’autosorveglianza per 5 giorni (se asintomatico) e indossare per 10 giorni una Ffp2. Se invece sono trascorsi più di 4 mesi, deve fare una settimana di quarantena più test.
Un medico che ha fatto tre dosi ed è contatto di un infetto cosa deve fare?
Gli operatori sanitari entrati in contatto diretto con persone positive, anche se hanno fatto la terza dose di vaccino, devono fare un tampone ogni 24 ore per cinque giorni dall’ultimo contatto con la persona infetta.
Più in generale, il decreto “Cura Italia” del 2020 dispone che, fino alla cessazione dello stato di emergenza, per i lavoratori dei servizi essenziali entrati in contatto con un positivo (ovviamente se asintomatici) non ci sia obbligo di quarantena.
La quarantena dà diritto a un certificato di malattia da presentare al lavoro?
Il periodo di quarantena a cui è obbligato chi ha avuto un contatto diretto con un positivo è tornato ad essere considerato malattia dall’Inps, sia nel pubblico che nel privato. La misura, prevista per il 2020, era stata sospesa per mancanza di fondi (tranne che per i lavoratori fragili) ma è stata ripristinata fino al 31 dicembre scorso e dovrebbe esserlo ancora. Questo vale solo per chi non può svolgere il proprio lavoro in modalità smart working e dunque può continuare la sua attività da remoto senza assentarsi.