NUOVA PUNTATA NEL DIVORZIO INFUOCATO TRA FERRUCCIO FERRAGAMO E ILARIA GIUSTI: SECONDO LA CASSAZIONE IL PRESIDENTE DELLA MAISON FIORENTINA DOVRÀ VERSARE IL MAXI-ASSEGNO DA 60MILA EURO AL MESE ALL’EX MOGLIE (PIÙ VENTIMILA AL FIGLIO) NONOSTANTE I RIPETUTI TRADIMENTI DELLA SIGNORA, CHE NEL FRATTEMPO SI È TRASFERITA A LONDRA…


Da www.huffingtonpost.it

ILARIA GIUSTI

 

La prima sezione civile ha aperto alla richiesta di addebito nei confronti di Ilaria Giusti, ex moglie di Ferruccio Ferragamo, presidente di Salvatore Ferragamo s.p.a. (con un patrimonio stimato in circa 4 miliardi di euro), per via delle addotte infedeltà coniugali. Lo riporta l'agenzia Dire, citando Il Sole 24 Ore. Giusti dopo la separazione si è trasferita a Londra con l'unico figlio, ormai maggiorenne, nato dal matrimonio. Spetterà alla corte di appello di Firenze dire l'ultima parola in merito.

 

FERRUCCIO FERRAGAMO ILARIA GIUSTI

La Suprema Corte non ha invece toccato l'assegno di 60mila euro al mese per la Giusti e i quasi ventimila per il figlio, stabilendo inoltre che il dovuto verrà aggiornato secondo il costo della vita nel regno unito. I giudici di legittimità sottolineano che l'iniziale tolleranza da parte dell'imprenditore della infedeltà della moglie non è una ragione sufficiente per rifiutarne l'addebito alla luce delle ulteriori storie dell'ex prodotte in giudizio.

 

"L'accettazione - si legge nella decisione - da parte del ricorrente di comportamenti lesivi del dovere di fedeltà, tenuti dalla moglie alcuni anni prima della proposizione della domanda di separazione", non esclude "la possibilità di far valere, quale causa di addebito, analoghi comportamenti tenuti successivamente dalla donna".

ferruccio ferragamo ilaria giusti

 

Egli infatti "aveva chiesto di essere ammesso a provare che la predetta relazione era stata seguita da altre.. In tal modo lasciando chiaramente intendere che la tolleranza da lui inizialmente manifestata ...Era venuta meno, a causa della reiterata violazione del dovere di fedeltà...Che aveva determinato il fallimento dell'unione".

 

Tuttavia l'assegno (per quanto molto elevato) non è, e non deve essere, effettivamente commisurato alle "rilevantissime disponibilità patrimoniali e reddituali del ricorrente" o alle "capacità di spesa del nucleo familiare", in quanto "oltre un certo limite, il riferimento a tale parametro si tradurrebbe nell'attribuzione di un contributo economico superiore a quello necessario per la soddisfazione delle sue esigenze, in contrasto con la funzione propria dell'assegno di mantenimento".

ilaria giusti

 

Insomma, siccome la funzione dell'assegno consiste nel "mantenere uno standard di soddisfazione delle proprie esigenze non inferiore a quello precedentemente goduto ... Una volta superato il predetto livello, le maggiori risorse di cui dispone il coniuge obbligato non possono comportare un incremento dell'importo dovuto, traducendosi altrimenti in un'ingiustificata locupletazione dell'avente diritto".

 

Tali risorse, dunque, risultano "suscettibili anche d'impiego nella rispettiva attività professionale o imprenditoriale o di accantonamento a fini di risparmio o d'investimento". Infatti, "pur concorrendo all'individuazione del livello economico complessivo del nucleo familiare e della sua collocazione sociale, non comportano un ulteriore innalzamento del grado di soddisfazione delle esigenze personali e di relazione dei suoi componenti".

 

 

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ferruccio ferragamo fuori dalla corte di appello di londra
ferruccio ferragamo