COROMAVIRUS: 5 NUOVI CASI NELLA CAPITALE - I CONTAGIATI SALGONO A 17 (TRE GUARITI) - SCUOLE CHIUSE A CASTEL MADAMA DOVE UN UOMO E’STATO TROVATO POSITIVO - SUL POLIZIOTTO DI POMEZIA, PRIMO CASO ROMANO DI COVID-19, LA REGIONE LAZIO HA PRECISATO CHE IL LINK EPIDEMIOLOGICO SAREBBE RICONDUCIBILE ALLA FIGLIA E ALLA SUA PARTECIPAZIONE AD UN CONCERTO IL 14 FEBBRAIO AL FORUM DI ASSAGO - CANCELLATA LA MEZZA MARATONA ROMA-OSTIA...
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Cinque nuovi casi di coronavirus a Roma e nel Lazio. Sale così a 17 il numero dei contagiati. «Sono 5 i nuovi casi positivi al Covid-19», comunica la direzione sanitaria dell'Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani. «Due sono riconducibili al nucleo famigliare di Pomezia, 1 di rientro dall'Iran, 1 di rientro da Zanzibar con link epidemiologico di Bergamo e 1 uomo di Castel Madama con link epidemiologico con il nord Italia». I guariti sono finora tre (la coppia cinese e il ricercatore italiano già dimesso).
Le scuole
In seguito alla segnalazione del caso, il Comune di Castel Madama ha chiuso le scuole per due settimane.L'uomo ha contratto il Covid-19 a seguito di un viaggio di lavoro nel nord Italia. Ai 17 ricoverati si aggiungono i 4 familiari del poliziotto di Pomezia in sorveglianza domiciliare.
Il poliziotto
E proprio sul poliziotto, primo caso romano di Covid-19, la Regione Lazio ha precisato che il link epidemiologico sarebbe riconducibile alla figlia e alla sua partecipazione ad un concerto il 14 febbraio al Forum di Assago, un'esibizione dei Jonas Brothers, che richiamò migliaia di fan da ogni parte d'Italia.
E intanto proseguono i test su chi, almeno 98 persone, si trovava tra il 26 e il 27 febbraio al pronto soccorso a Tor Vergata dove il poliziotto del commissariato di Spinaceto si recò perchè non si sentiva bene. Secondo i primi accertamenti non furono attivate tutte le procedure previste, ovvero percorso protetto, mascherine per il personale e esami ad hoc, perchè l'uomo non dichiarò il suo link epidemiologico. Anzi rimase a dormire su una barella in attesa di essere visitato.
Poi fu dimesso e solo il 1 marzo, dopo essersi recato al Gemelli dove fu trattato con un percorso protetto e dedicato, è approdato allo Spallanzani dove è stato preso in carico, sottoposto a test e ricoverato. Oltre ai test, finora risultati negativi e che a breve termineranno, è stato deciso anche di mettere sotto sorveglianza 6 operatori sanitari, 2 vigilantes ed un agente di polizia, tutti quella notte in turno al pronto soccorso del policlinico universitario di Tor Vergata.
I vigili del fuoco
«La situazione è sotto controllo grazie alla tempestività dell'intervento, a Roma non abbiamo nessun focolaio», dice l'assessore regionale Alessio D'Amato. Il poliziotto resta ricoverato allo Spallanzani, insieme con altre 11 persone, tra cui anche un giornalista Rai che era stato inviato in Veneto proprio per lavoro. All'ospedale romano ci sono anche il nucleo familiare di Fiumicino (madre, padre e figlia), due allievi della scuola dei vigili del Fuoco di Capannelle, tre donne di Fiuggi, Cremona e Sassari e la coppia di cinesi ormai negativizzata da tempo.
Quello che appare certo, come spiega lo stesso Spallanzani nel bollettino medico odierno, è che «tutti i casi postivi, al momento, presentano un link epidemiologico con le aree del Nord del Paese». Compreso, dunque, il caso della figlia dell'agente di polizia di Pomezia i cui spostamenti e contatti sono stati passati al setaccio e messi a disposizione del Ministero della Salute, come previsto dal protocollo.
Nel frattempo il Forum di Assago, una delle arene sportive e musicali più frequentate d'Italia - dove si tiene ogni anno anche la finalissima di X-Factor - ha deciso già dallo scorso 1 marzo di riprogrammare tutti gli appuntamenti in calendario, salvo la partita di basket tra Olimpia e Real Madrid in programma stasera a porte chiuse. Intanto anche Roma corre ai ripari e annulla il primo appuntamento di respiro internazionale sul territorio.
La mezzamaratona Roma-Ostia dell'8 marzo, infatti, è stata cancellata dal calendario in seguito ad un vertice in Prefettura. «Non c'è ancora un iper afflusso ma noi ci stiamo organizzando per accogliere tutte le persone che sono sintomatologiche e che hanno un link epidemiologico - ha spiegato il direttore sanitario dell'istituto, Francesco Vaia -. Per loro siamo in condizioni di fare la diagnosi e dare la terapia».