I CORPI DI MIKE LYNCH E DELLA FIGLIA HANNAH SONO STATI RECUPERATI ALL’INTERNO DEL RELITTO DEL BAYESIAN, IL VELIERO COLATO A PICCO DAVANTI A PORTICELLO, IN PROVINCIA DI PALERMO: OLTRE A LORO, I SOMMOZZATORI DEI VIGILI DEL FUOCO HANNO INDIVIDUATO ALTRI DUE CADAVERI, ANCORA NON IDENTIFICATI – IL NAUFRAGIO DELL’IMBARCAZIONE SAREBBE DURATO DAI TRE AI CINQUE MINUTI, CIRCOSTANZA CHE SMENTIREBBE LE SPECULAZIONI SULL’APERTURA DELLA "DERIVA", IL SISTEMA CHE CONSENTE LA STABILITÀ DELLA BARCA – I PM HANNO INTERROGATO PER DUE ORE IL COMANDANTE DELL’IMBARCAZIONE JAMES CUTFIELD... - VIDEO
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INDIVIDUATI ALTRI DUE CORPI ALL'INTERNO DEL BAYESIAN
(ANSA) - PALERMO, 21 AGO - Gli speleo sommozzatori dei vigili del fuoco avrebbero individuato i corpi di altre due vittime del naufragio della Bayesian, dopo quelli già recuperati di due uomini e trasferiti in banchina. Anche in questo caso i corpi si trovano all'interno dell'imbarcazione e le operazioni si presentano particolarmente difficoltose.
NAUFRAGIO DEL BAYESIAN, LE RICERCHE IN DIRETTA: RECUPERATI DUE CORPI E INDIVIDUATI ALTRI DUE. INTERROGATO PER OLTRE DUE ORE IL COMANDANTE
Estratto dell'articolo di Giusi Fasano e Felice Cavallaro per www.corriere.it
Le ricerche hanno portato, nella giornata di mercoledì 21, al ritrovamento di due corpi all'interno di una cabina del relitto del Bayesian, uno è di un uomo, l'altro di una donna. Secondo quanto si apprende, i corpi non sarebbero ancora stati recuperati, in quanto l'ingresso della cabina è bloccato da alcuni arredi.
Proseguono le ricerche dei quattro passeggeri ancora dispersi. Intanto, a Porticello, è atterrato anche un elicottero dei sommozzatori dei Vigili del fuoco proveniente da Genova: si tratta della stessa squadra che ha operato in seguito al naufragio della Costa Concordia, avvenuto il 14 gennaio 2012.
Nel frattempo, i pm della Procura di Termini Imerese, che ha aperto un'inchiesta sul naufragio, hanno riferito di aver interrogato per oltre due ore, fino a tarda sera, il comandante del Bayesian James Catfield, (51 anni), per ricostruire le fasi drammatiche dell'inabissamento e per acquisire dettagli tecnici utili alle indagini.
In mattinata, sono anche arrivate due ulteriori novità sul naufragio del veliero. La prima riguarda un dettaglio che rivela il comandante della nave battente bandiera olandese che per primo ha soccorso i naufraghi. L’uomo, al comando della Sir Robert, racconta che, quando ha raggiunto le 15 persone salvate, le ha trovate già sulla scialuppa della Bayesian, che si è aperta automaticamente mentre la nave affondava.
Charlotte, la madre della bimba, che insieme al marito e alla piccola si è salvata, ha raccontato che in undici erano già saliti sulla scialuppa prima che il veliero scomparisse nell’acqua e che gli altri quattro, compreso suo marito, hanno nuotato dal punto del naufragio fino alla scialuppa. Un dettaglio che finora non era emerso. Il comandante della nave olandese, Karsten Börner, precisa inoltre di non aver mai detto che l’albero maestro della Bayesian si è spezzato, come invece era stato riportato da chi lo aveva sentito in prima battuta.
La seconda novità della giornata arriva dai cinquanta metri di profondità, nel punto in cui si è inabissato il Bayesian. I sommozzatori del gruppo speleosub dei vigili del fuoco hanno raggiunto l’area delle cabine […]
è molto complicato aprirsi un passaggio, perché è difficilissimo spostare gli oggetti per farsi strada. Per di più, appunto, rimanendo all’interno soltanto pochi minuti in condizioni limite per la resistenza fisica.
Rimanere giù pochi minuti non significa interrompere ogni volta il lavoro, perché i diciotto vigili del fuoco all'opera laggiù si danno il cambio continuamente. Sullo scenario delle operazioni, coordinate dalla Guardia costiera, al momento gli speleosub dei vigili del fuoco sono gli unici che hanno raggiunto ed esplorato parte dello scafo.
Il robottino della guardia costiera esplorando il fondale sul quale si è adagiato lo yacht sul suo lato destro, sembra abbia verificato che la deriva mobile del veliero non era aperta.
[…] La deriva aperta aiuta la stabilità dell'imbarcazione a vela durante la navigazione. Ma quando si è fermi in rada, come lo era l'altra notte, per il veliero non ha nessun senso tenerla aperta. Domanda: sarebbe stato possibile aprirla velocemente con l'avvicinare della tempesta? Risposta di chi indaga: «Non crediamo che ci sarebbero stati i tempi tecnici per farlo, data la velocità e la violenza degli eventi atmosferici. Comunque tutto questo è oggetto di approfondimenti in corso per l'inchiesta».
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Sarebbe durato tra i tre e i cinque minuti il naufragio dello yacht a causa del maltempo. A raccontarlo è Fabio Genco, responsabile della centrale operativa del 118 parlando al programma Newsnight della Bbc. «Sono passati circa cinque minuti, da tre a cinque minuti, dal momento in cui la barca è stata sollevata dalle onde del mare fino a quando è affondata» ha raccontato, riportando i racconti dei sopravvissuti. «La parola che la madre e tutti i feriti continuavano a ripetere era "oscurità" durante il naufragio».