CORSA CONTRO IL TEMPO A NEW YORK - NELLO STATO CI SONO 57 MILA CONTAGIATI E GLI OSPEDALI SONO AL COLLASSO: TRUMP OFFRE CURE GRATIS ANCHE A CHI NON È ASSICURATO E FA REQUISIRE I VENTILATORI DAGLI STATI NON IN EMERGENZA – ANDREW CUOMO, ICONA DELLA LOTTA AL COVID-19, È IN REALTÀ L’UOMO CHE HA ADOTTATO UNA CIECA POLITICA DI AUSTERITÀ CHE HA PORTATO TAGLI ALLA SANITÀ – DALL’INIZIO DELL’EPIDEMIA SONO ARRIVATE 430 MILA PERSONE DALLA CINA…
-1 - TRECENTOMILA MALATI E NEW YORK CHIEDE AIUTO PER RECLUTARE MEDICI
Anna Lombardi per “la Repubblica”
«Non c' è più tempo»: il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, è più fermo che mai. Nel suo Stato i contagi sfiorano i 114mila, un terzo dei 300mila dell' intero Paese: superiori perfino a quelli della Cina. Nella Grande Mela i malati sono almeno 57mila.
Ma è una conta impossibile da tenere, su del 19% ogni giorno. Negli ospedali allo stremo i ricoverati sono 15.905: di questi 4.126 sono in terapia intensiva, piena all' 88% della capacità. In città i morti sfiorano i 2mila. Nell' intero Stato solo ieri sono stati 630. Eppure il picco è ancora lontano: atteso fra due settimane.
Nella città dove la strada del virus segue quella del conto in banca - accanendosi sui poveri di Queens e Brooklyn, costretti a prendere i mezzi e andare a lavorare - le strutture sanitarie non ce la fanno più.
Per questo, dopo aver annunciato, giovedì, di avere risorse per appena sei giorni, e nonostante i mille ventilatori arrivati ieri in dono dalla Cina, Cuomo è passato ad azioni impensabili fino a poco tempo fa.
Non solo mettendo ospedali pubblici e privati in un solo network per dare risposte più coordinate, tanto più ora che Donald Trump ha promesso «cure gratis per tutti, lo stato federale pagherà pure per chi non è assicurato». Ma ha perfino mandato la guardia nazionale a requisire ventilatori in sovrannumero negli ospedali dello stato dove non è ancora emergenza: sollevando la protesta dei repubblicani. Lui taglia corto: «Non lascio morire la gente perché c' è chi non rinuncia alle scorte».
D' altronde anche avere i ventilatori - ancora troppo pochi, bisogna trovarne altri 15mila in pochi giorni - non basta. Servono 45mila operatori sanitari, un numero così alto che venerdì il comune ha lanciato un "Amber Alert", un messaggio a tutti i cellulari che si usa di solito quando viene rapito un bambino: «Se sei un medico abilitato, abbiamo bisogno di te».
E pazienza se poi c' è il rischio di finire come il dottor Richard Levitan, arrivato dal New Hampshire per dare una mano al Bellevue Hospital di Manhattan: era ospite del fratello ma è stato cacciato dai vicini, perché «potrebbe portarci il virus nel palazzo. Qui non lo vogliamo». Per carità: a pochi atti d' egoismo in tanti rispondono con gesti d' estremo altruismo.
Da ieri in molte scuole chi ha fame può ritirare un pasto caldo. La squadra di football di Boston, i Patriots, ha mandato un camion con 300mila mascherine appositamente acquistate. E i pompieri, gli eroi dell' 11 settembre, hanno commosso tutti presentandosi a sirene spiegate davanti agli ospedali più colpiti, per applaudire i medici.
Ma per il sindaco Bill de Blasio, tutto questo non basta: «La prossima settimana sarà cruciale. Per affrontarla serve l' aiuto del governo federale, dell' esercito, della comunità scientifica, dell' intero paese», scrive in un editoriale sul New York Times , chiedendo di dirottare personale e risorse. Su Twitter, si rivolge direttamente al Presidente: «Se invochi i poteri di guerra poi combattila questa guerra».
Anche perché il virus avanza inesorabile pure altrove. All' ombra di New York, nel vicino New Jersey i casi sono 30mila. Seguiti dal Michigan, dove in pochi giorni ne sono esplosi 13mila: 4mila a Detroit, che per velocità di contagio sta scavalcando New Orleans (3.900 malati) nel triste primato di secondo focolaio più grave d' America. Nella città un tempo bastione dell' industria automobilistica gli ospedali funzionavano già male. In città vivono soprattutto afroamericani molto poveri e più fragili perché, non assicurati, sono da più tempo privi di cure.
Per alcuni perfino lavarsi le mani è un lusso, senz' acqua corrente perché non pagano le bollette. E a poco è servito l' appello della governatrice Gretchen Whitmer, per riallacciarla a tutti. Qui pure il capo della polizia è positivo, insieme a 500 agenti. Il Salone dell' auto previsto a giugno è stato cancellato. I padiglioni del Cobo center che solitamente lo ospita, simbolo della città e della sua ripresa dopo la bancarotta di sette anni fa, trasformato in ospedale d' emergenza. «Non c' è più tempo»: a New York come nel resto d' America.
2 - AUSTERITY SANITARIA E OSPEDALI CHIUSI ORA NEW YORK TREMA
Francesco Semprini per “la Stampa”
Andrew Cuomo è ogni giorno sempre più l' icona della guerra al coronavirus, e non solo nello Stato di New York di cui è governatore, tanto da essere stato promosso sul campo da democratici moderati e centristi come il vero anti-Trump, rispetto a un Joe Biden adombrato e relegato nelle retrovie.
Cuomo, invece, grazie alla sponda dei media «main stream» (suo fratello Chris è un noto conduttore della Cnn), non si sottrae ai riflettori delle prime linee, a partire dai suoi dispacci mattutini articolati e coerenti, che trasmettono empatia. Distanti da quelli pomeridiani che Trump e la task force della Casa Bianca, più ruvidi. «Le vite dei cittadini non sono negoziabili», tuona quando il presidente fissa scadenze per ritorni rapidi alla normalità economica.
Eppure nella nuova stella della politica americana, (è un figlio d' arte, il padre Mario Cuomo, è stato una storica figura italoamericana della politica newyorkese), si cela una contraddizione in termini scritta nei dieci anni del suo triplo mandato. Quella di una politica di austerità che ha inciso proprio sulla sanità creando una bolla che rischia di esplodere sotto il peso della nuova piaga pandemica.
Numeri alla mano, lo Stato di New York ha bruciato 20 mila posti letto in due decenni, di cui la metà sono trascorsi sotto la gestione Cuomo. Il governatore negli ultimi dieci anni, ha chiuso e accorpato diversi ospedali pubblici. Nel 2013 ha approvato la chiusura del Long Island College Hospital di Brooklyn con 500 posti letto, nonostante le forti proteste della comunità.
E la scure dei tagli non si è fermata nemmeno con l' emergenza: la legge di bilancio per l' anno fiscale 2021, che ha firmato venerdì, riduce di 400 milioni i fondi statali destinati al Medicaid, il programma per l' assistenza ai più poveri. In questo modo - spiega The Nation - gli ospedali di Brooklyn potrebbero perdere 38 milioni all' anno, mentre quelli di Manhattan rischiano tagli sino a 58 milioni all' anno.
«Una misura che mostra una enorme miopia gestionale», spiega Naomi Zewde, professore di politiche per la salute pubblica della City University of New York. Anche perché saranno penalizzati gli ospedali di frontiera come il Elmhurst Hospital del Queens, congestionato al punto tale che i morti di Covid-19 sono stipati in camion frigorifero. Mentre Cuomo rivolge appelli per la creazione di posti letto e l' invio respiratori, mascherine e materiale sanitario a Washington alle prese con la crisi su scala nazionale.
Così ad accorrere in soccorso di New York è la Cina con l' invio di mille respiratori. Non certo sufficienti per una crisi che nello Stato, ha precisato ieri il governatore, vedrà il suo picco in circa sette giorni.
E dove è stato registrato un altro triste record con 630 persone morte in un giorno per un totale di 3.565 vittime e 113.704 contagi, di cui oltre 63.000 nella sola città di New York. Record replicato su scala nazionale - secondo John Hopkins University - con 1.480 vittime in 24 ore per un totale di 7.406 decessi e 274 mila casi accertati in tutto il Paese.
3 – CORONAVIRUS: 430.000 PERSONE ARRIVATE IN USA DA CINA
NYT, DA QUANDO E' ESPLOSA L'EPIDEMIA ALLA FINE DEL 2019
Da “Ansa”
Da quando l'emergenza coronavirus è esplosa almeno 430.000 persone sono giunte negli Usa su voli diretti dalla Cina, 40.000 negli ultimi 2 mesi, dopo che Trump ha varato la stretta sui viaggi.
Lo riporta il New York Times, secondo cui i passeggeri sono di nazionalità diverse e sbarcati a Los Angeles, San Francisco, New York, Newark Chicago, Seattle e Detroit. In migliaia sono arrivati da Wuhan e molti voli sono continuati fino alla scorsa settimana da Pechino a Los Angeles, San Francisco e New York, con passeggeri esenti dal divieto di ingresso negli Usa.