COSA E' DAVVERO SUCCESSO TRA VALENTINO E PICCIOLI, DIVORZIO CONSENSUALE O LICENZIAMENTO? QUELLO CHE E' CERTO E' CHE LA PROSSIMA ESTATE NON VEDREMO NÉ LA COLLEZIONE MASCHILE NÉ QUELLA HAUTE COUTURE DI VALENTINO – UNA DECISIONE STRANA VISTO CHE ANNULLARE LE SFILATE NON È QUASI MAI UN’OPZIONE PER LE CASE DI MODA – SOLITAMENTE È PRASSI CHE IN ATTESA DELLA NOMINA DI UN NUOVO DIRETTORE CREATIVO LE COLLEZIONI VENGANO REALIZZATE DA…
-Estratto dell’articolo di Costanza Ignazzi per “Il Messaggero”
Valentino rinuncia alle sfilate di giugno dopo il divorzio (più o meno consensuale, al momento non è dato sapere) da Pierpaolo Piccioli. La prossima estate, insomma, non vedremo né la collezione maschile né quella Haute Couture.
Ad annunciarlo un secco comunicato: «La creatività continuerà a guidare l'azienda come pilastro chiave spiegano dalla maison - plasmando nuove collezioni future in entrambi Pret-à-porter da donna e da uomo e Haute Couture, elevando il DNA del marchio, i suoi codici iconici, a patrimonio italiano senza rivali».
Héritage del brand a parte, l'annuncio è a dir poco inusuale: solitamente è prassi che in attesa della nomina di un nuovo direttore creativo le collezioni vengano realizzate dall'ufficio stile. Così è successo per Givenchy dopo l'addio di Matthew M. Williams, così come da Gucci dopo la fine dell'era Alessandro Michele e prima dell'arrivo del nuovo direttore creativo Sabato De Sarno.
Rinunciare alle sfilate non è (quasi) mai stata un'opzione, nemmeno nell'ora più buia del Covid, dove tutt'al più i defilé si svolgevano a porte chiuse.
[…] A monte c'è l'addio di Pierpaolo Piccioli, annunciato solo qualche giorno fa, dopo 25 anni di onorata carriera in azienda e poco meno di 16 da quando, in un primo momento insieme a Maria Grazia Chiuri e poi, nel 2018, da solo, raccolse l'eredità del brand (e del fondatore Valentino Garavani, non uno qualsiasi, insomma). A valle c'è, invece, l'incognita sull'identità del nuovo direttore creativo […] Nelle ultime ore si fanno sempre più insistenti le voci che vogliono in pole position Alessandro Michele, "disoccupato" dopo il divorzio da Gucci […]
Ma perché Kering, che nel 2022 fu direttamente responsabile della "dipartita" di Michele, dovrebbe rivolerlo? Dietro il riavvicinamento (per ora solo ipotetico), ci sarebbe il gruppo qatariota Mayhoola, proprietario di Valentino, che secondo Wwd avrebbe contattato lo stilista romano per proporgli la direzione creativa del marchio Walter Albini.
Poi non se ne è fatto nulla, ma i contatti ci sono stati e potrebbero esserci ancora. Non solo: Kering ha recentemente comunicato una previsione di calo delle vendite nel primo trimestre del 2024, in particolare per le difficoltà del marchio di punta Gucci che perderebbe il 20%.
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