COSA C’E’ DIETRO AL SUICIDIO DI GIUSEPPE DE DONNO, IL MEDICO DEL PLASMA IPERIMMUNE PER CURARE IL COVID? IL MEDICO RITROVATO SENZA VITA NELLA SUA CASA ALLE PORTE DI MANTOVA. NON HA LASCIATO MESSAGGI. DA ALCUNE SETTIMANE AVEVA LASCIATO IL SUO POSTO DI PRIMARIO – “AVEVA INVESTITO MOLTISSIMO ANCHE NELLE RICERCHE SUL PLASMA, CURA CHE È STATA ABBANDONATA MA CHE NONOSTANTE TUTTO AVEVA DATO I SUOI FRUTTI. L’ABBANDONO DEL PLASMA È STATO UN COLPO DIFFICILE DA GESTIRE”
-Giovanni Bernardi per corriere.it
Il medico pneumologo Giuseppe De Donno si è tolto la vita. La scoperta è avvenuta nel tardo pomeriggio di martedì 27 luglio, quando il corpo senza vita del medico è stato trovato nella sua abitazione di Curtatone, alle porte di Mantova.
Sotto choc la comunità mantovana e i suoi colleghi medici, che mai si sarebbero aspettati si potesse verificare un episodio simile. Il medico non avrebbe lasciato messaggi, ma le cause andrebbero ricercate sia in problemi di natura personale che, forse, lavorativa.
De Donno era balzato agli onori delle cronache durante il lockdown del 2020, quando con i colleghi dell’ospedale Carlo Poma di Mantova aveva investito energie e risorse nella cura del Covid per mezzo del plasma iperimmune. Cura che però nel corso del tempo è stata abbandonata, anche a fronte di ricerche e studi internazionali sull’argomento.
Da alcune settimane, dopo aver passato anni come primario della Pneumologia dell’ospedale di Mantova, era medico di base a Porto Mantovano. De Donno infatti aveva dato le dimissioni dal nosocomio cittadino preferendo dedicarsi alla medicina di famiglia nel comune alle porte della città.
«Siamo sinceramente allibiti — afferma il direttore dell’Asst di Mantova —. Ho avuto modo di conoscere di persona e confrontarmi più di una volta con De Donno e devo dire che era una persona davvero squisita: onesto fino in fondo, si è sempre speso per la verità e per gli altri. Durante la prima ondata del Covid aveva dato il meglio di se stesso ed era davvero apprezzato sia dai colleghi medici che dalle centinaia di pazienti che hanno avuto a che fare con lui. Aveva investito moltissimo anche nelle ricerche sul plasma, cura che ora è stata abbandonata ma che nonostante tutto aveva dato i suoi frutti. L’abbandono del plasma per altre cure per lui è stato sicuramente un colpo decisamente difficile da gestire».