IL COVID RALLENTA, MA NON ABBASTANZA - IERI SONO STATI SUPERATI I 15 MILIONI DI CONTAGI IN ITALIA DALL'INIZIO DELLA PANDEMIA, (UN QUARTO DELLA POPOLAZIONE) - UN DATO CHE, NONOSTANTE LA RECENTE FRENATA DEI CASI, STA SPINGENDO IL GOVERNO A PROROGARE LA FINE DELL'OBBLIGO DI MASCHERINA SUL POSTO DI LAVORO, PREVISTO A FINE MESE - SPERANZA HA ANCHE ANNUNCIATO CHE "L'AIFA HA INIZIATO A LAVORARE PER CONSENTIRE ATTRAVERSO I MEDICI DI FAMIGLIA UN ACCESSO PIÙ DIRETTO AGLI ANTIVIRALI…"

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Pa.Ru. per “la Stampa”

 

LAVORATORI CON MASCHERINE

In ufficio come in fabbrica, dietro il bancone di un negozio così come battendo alla cassa, le mascherine continueranno a dover coprire naso e bocca anche dopo il 30 aprile, quando scadrebbe l'obbligo di proteggersi con l'ultimo baluardo rimasto contro il virus. Questo a meno che da qui a fine mese non si verifichi un crollo dei contagi al momento difficile da ipotizzare, perché la curva epidemica è in discesa, ma siamo ben lontani dalle soglie di sicurezza.

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A decidere che al lavoro si sta ancora a volto coperto sono stati ieri i Ministeri del Lavoro, della Salute e dello Sviluppo economico, d'intesa con Inail e parti sociali. Un incontro che aveva come oggetto il protocollo di sicurezza anti-Covid, sottoscritto il 24 aprile del 2020 e aggiornato poi esattamente un anno fa, lasciando a protezione dei contagi tanto l'obbligo di mascherina chirurgica che, dove possibile, il distanziamento di un metro.

 

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La nota congiunta dei ministeri specifica però che «si è infine convenuto di aggiornare il tavolo di confronto alla fine di aprile, per verificare l'andamento dei contagi e quali misure mettere in campo per l'aggiornamento dello strumento». Come dire che l'obbligo di mascherina nei luoghi di lavoro anche dopo il primo maggio non è scritto sulla pietra.

 

covid nuovi contagi

Al momento la situazione dei contagi induce sì all'ottimismo, ma non a tal punto da far sparire del tutto ogni misura di contenimento. Ieri i casi sono scesi da 88.173 a 69.278, che hanno comunque consentito di superare l'asticella dei 15 milioni di contagi da inizio pandemia. In pratica un italiano su quattro «ha fatto il Covid». Ossia in qualche misura si è immunizzato. Il che non significa essere al riparo dal pericolo di reinfettarsi, ma da quello di non ammalarsi gravemente in larga parte si.

 

covid nuovi contagi

L'incidenza dei casi settimanali ogni 100 mila abitanti in sette giorni è scesa da 840 a 789, ma siamo lontani da quella «quota 50» che gli esperti considerano la soglia sotto la quale il contact tracing funziona al 100% e il virus resta confinato in qualche focolaio sparso qua e la. Ma pur senza raggiungere quei valori, che con la contagiosità di Omicron appaiono utopistici, un calo deciso dei contagi e soprattutto dei ricoverati potrebbe indurre ad allentare un po' la presa sulle mascherine.

 

mascherine

Non al punto da toglierle ovunque. Ma magari facendone a meno quando non si è seduti al bar o al ristorante, in palestra mentre ci si allena o facendo compere in negozi e supermarket. Mentre difficilmente le tireremo giù così presto al cinema, a teatro, nelle sale da concerto e nei mezzi di trasporto, dove al massimo si potrebbe passare dalle ffp2 alle più economiche chirurgiche. Ieri in audizione Speranza ha annunciato che «l'Aifa ha iniziato a lavorare per consentire attraverso i medici di famiglia un accesso più diretto agli antivirali». Un passo avanti rispetto alla corsa a ostacoli dei fragili per l'accesso alle nuove terapie denunciato proprio ieri da La Stampa.