È PASSATO UN MESE DALL’INCIDENTE DELLA “BARCA DELLE SPIE” SUL LAGO MAGGIORE, MA I MISTERI DA CHIARIRE SONO ANCORA TUTTI A GALLA: COME MAI IL METEO “AVVERSO” HA COLPITO SOLO LA “GOOD…URIA”, CHE AVEVA A BORDO 20 AGENTI DEI SERVIZI SEGRETI ITALIANI (AISE) E ISRAELIANI (MOSSAD)? QUALCUNO HA FORSE MANOMESSO L’IMBARCAZIONE MENTRE GLI 007 ERANO ATTOVAGLIATI NEL RISTORANTE STELLATO “IL VERBANO”? – TIZIANA BARNOBI, UNA DEI DUE AGENTI DELL’AISE MORTI, SI OCCUPAVA DI “CONTRO-PROLIFERAZIONE”: C’È DI MEZZO QUALCHE STATO CANAGLIA ATTIVO SUL CONTRABBANDO DI MATERIALI SENSIBILI? FORSE C'ENTRA L’IRAN, COME DICE IL MOSSAD? OPPURE I RUSSI?
DAGOREPORT
A un mese dall’incidente che ha coinvolto la barca “Good…uria”, sul Lago Maggiore, ci sono ancora molti, troppi misteri da chiarire.
All’epoca, le ricostruzioni si concentrarono soprattutto sul maltempo: l’imbarcazione sarebbe affondata per “le condizioni avverse”, una “tromba d’aria” che fece “scuffiare” il natante.
Quel che sorprende, però, è che nella sconfinata grandezza del Lago Maggiore, il meteo sfavorevole fosse concentrato soltanto nella zona in cui si trovavano una ventina di spie italiane e israeliane, e sia riuscito ad affondare solo quella barca.
Il sospetto, insomma, è che ci sia qualcosa che ancora non sappiamo e che non si tratti di una tragica fatalità. Tra le molte domande rimaste senza risposta, quella cruciale è: cosa è successo mentre gli agenti dei servizi si godevano il pranzo al ristorante stellato “il Verbano”, prima di partire per la gitarella in barca?
Non è che qualcuno, approfittando della loro assenza, abbia manomesso o sabotato in qualche modo la “Good…uria”?
Nell’incidente sono morte 4 persone: Anya Bozkhova, moglie dello skipper Claudio Carminati, Shimoni Erez, un agente del Mossad, ufficialmente “in pensione” (il cui cadavere è stato in fretta e furia riportato a Tel Aviv con un aereo di stato e a cui è stato tributato un funerale secondo le regole della cerimonia militare), e due 007 italiani, Claudio Alonzi e Tiziana Barnobi, in forza all’Aise.
La Barnobi si sarebbe occupata di “contro-proliferazione”: nel gergo dei servizi, la sua attività era quella di “prevenire, rilevare e contrastare la realizzazioni di armi di distruzione di massa”.
E in effetti, come rivelato da “Oggi” il 7 giugno, “gli agenti si erano dati appuntamento all’interno dei laboratori di Euratom, a Ispra, a 10 km dal luogo dell’incidente. In quel centro si sperimentano tecnologie per lo sfruttamento delle scorie radioattive”.
Di più, non è dato sapere: né perché i servizi avessero “attenzionato” quell’area, e quel centro, né se ci fosse di mezzo qualche stato canaglia, anche se il quotidiano israeliano “Haaretz” parlò di “operazione contro le attività iraniane”. C’entrano i russi? La manina dietro all’incidente è forse di Teheran? E cosa cercavano eventuali emissari di Khamenei sul Lago Maggiore?