DATEVI UNA MOSSA CON LA TERZA DOSE O DIVENTERETE GLI "ESODATI" DEL GREEN PASS - CON LA PROBABILE RIDUZIONE DA 9 A 6 MESI DEL CERTIFICATO VERDE, A GENNAIO CI SONO 3 MILIONI DI VACCINATI CHE NON HANNO ANCORA FATTO L'INIEZIONE "BOOSTER" CHE RISCHIANO DI RESTARE FUORI DA BAR, RISTORANTI, CINEMA, O ADDIRITTURA DI NON POTER LAVORARE, NEL CASO DI SANITARI, FORZE DELL'ORDINE, INSEGNANTI E PERSONALE DELLA SCUOLA - A MENO CHE IL GOVERNO NON CONCEDA LORO UNA PROROGA PER METTERSI IN REGOLA...

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Paolo Russo per "La Stampa"

 

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Hanno ottenuto il lasciapassare sanitario con la seconda dose fatta più di sei mesi fa e ora, con la più che probabile riduzione da 9 a 6 mesi del certificato verde, a gennaio rischiano di ritrovarselo di punto in bianco scaduto, se il governo non concederà loro una proroga per mettersi in regola.

 

Sono circa tre milioni gli esodati del Green Pass, che dopo Capodanno potrebbero vedersi sbarrata la porta per sedersi al bar o al ristorante o per andare a vedere un film. O addirittura a lavorare, nel caso di sanitari, forze dell'ordine, insegnanti e personale della scuola.

 

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Svaghi e attività consentiti solo a chi possiede il Green Pass «rinforzato». I conti sono presto fatti. A ieri, gli italiani che hanno mostrato il braccio per fare il booster erano 15 milioni e 372mila.

 

Al 30 giugno, quindi sei mesi fa, si erano vaccinati con due dosi in 18milioni, tolti quelli che la terza dose l'hanno già fatta ne restano 3milioni e 372mila. Tolto qualche under 18 che non è tenuto a mostrare il Green Pass si arriva appunto ai tre milioni di esodati in attesa di una sanatoria se, come appare sempre più probabile, il Consiglio dei ministri di giovedì deciderà di abbassare a sei mesi la durata del Green Pass.

 

green pass sui trasporti pubblici 5

Del resto a gennaio non sarà semplice ottenere in tempi rapidi il booster visto che a doverlo fare saranno la bellezza di 15 milioni e mezzo di italiani.

 

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Un imbuto vaccinale che richiederà di mandare al massimo dei giri la macchina vaccinale, che oggi viaggia al ritmo di circa mezzo milione di somministrazioni al giorno, prime e seconde dosi comprese, ma con un calo costante nei week end e nei festivi.

 

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L'accelerazione rischia però di perdersi definitivamente alle spalle quei nove milioni di anziani che ancora non si sono fatti avanti per proteggersi con la terza dose. Tanti sono infatti gli over 60 che rischiano di affrontare a petto nudo la Omicron, destinata a diventare presto prevalente anche nel nostro Paese, con una contagiosità tre volte tanto la Delta e con la capacità di «bucare» nel 65% dei casi le difese anticorpali alzate da due soli dosi.

 

Mentre il booster, dicono gli studi dell'Iss, riportano la copertura al 75% per quanto riguarda il contagio e al 93% rispetto al rischio di malattia grave. Ed è inutile ricordare che il fattore età incide come pochi nel portare poi al ricovero o alla morte.

 

TERZA DOSE DI VACCINO ANTI COVID

Nonostante questo però ancora ieri risultavano senza booster il 32,3% degli ultraottantenni, pari a un milione e 477mila persone, il 50,5% degli over 70, ossia 3milioni e 39mila teste e il 59,8% dei sessantenni, altri 4 milioni e 159mila, per un totale appunto di 9 milioni.

 

Questo parlando di medie, perché poi come sempre quando si parla di sanità la situazione cambia radicalmente da Regione a Regione. La campagna per la terza dose agli ultraottantenni viaggia infatti al 79 e passa per cento in Toscana e al 77,5% in Emilia Romagna, ma precipita al 40,5% in Sicilia e al 45,7% in Calabria.

 

TERZA DOSE VACCINI

Per gli over 70 a stare messe meglio sono Trento, con il 65% di «boosterizzati» e Bolzano, che pur essendo notoriamente terra di no vax viaggia al 61%, nettamente sopra la media nazionale del 49,5% per questa fascia di età. Che però è coperta solo al 34,1% in Friuli Venezia Giulia e al 34,4% in Sicilia.

 

TERZA DOSE VACCINI

Classifica che resta quasi immutata nel campionato della terza dose degli over 60, dove a fare meglio sono sempre Trento e Bolzano, entrambe con il 52,9% di vaccinati, mentre in coda sono ancora una volta Sicilia e Friuli, rispettivamente con il 28,5 e il 29,7%. Resta da capire il motivo di tanta resistenza a fare la terza dose da parte di chi con la Omicron rischia di più a restare con la guardia bassa.

 

TERZA DOSE VACCINI

Da un po' di giorni nei siti regionali si trova disponibilità quasi solo del vaccino Moderna, che trova però poco favore tra il popolo dei vaccinandi, probabilmente condizionato dalla rampante campagna comunicativa di Pfizer nell'esaltare l'efficacia del proprio antidoto, in realtà equiparabile a quello della consorella americana.

 

Ma il problema sono anche i medici di famiglia, che avrebbero dovuto contattare i loro assistiti in ritardo con il booster, rimasti però in panchina perché le Regioni non hanno comunicato loro l'elenco degli assistiti ancora senza copertura da chiamare. Ennesima riprova di una sanità a digitalizzazione lenta.