IL DELITTO DI HALLOWEEN – FERMATO IL PRESUNTO ASSASSINO DI MASSIMO MELIS, IL 52ENNE OPERATORE DELLA CROCE VERDE UCCISO A TORINO, SOTTO CASA DELLA SUA AMICA PATRIZIA - L’UOMO SAREBBE STATO INCASTRATO DALL’ESAME DEI TABULATI TELEFONICI E DEI FILMATI DELLE TELECAMERE DI VIDEOSORVEGLIANZA. I SOSPETTI DEGLI INQUIRENTI SI ERANO SUBITO INDIRIZZATI VERSO UN UOMO CHE SI ERA INVAGHITO DI PATRIZIA (CHE HA SMENTITO DI AVERE UNO STALKER CHE LA PERSEGUITAVA E HA DETTO CHE NON ERA LA FIDANZATA DI MELIS)
-Massimo Massenzio per corriere.it
È stato fermato nella tarda serata di venerdì 5 dicembre il presunto assassino di Massimo Melis, il 52enne operatore della Croce Verde ucciso in via Gottardo. Cinque giorni dopo l’omicidio, la Procura ha emesso un decreto di fermo nei confronti di un soggetto che era stato già individuato e monitorato dagli investigatori della squadra Mobile.
L’uomo, sarebbe stato incastrato dall’esame dei tabulati telefonici e dei filmati delle telecamere di videosorveglianza. I sospetti degli inquirenti si erano subito indirizzati verso un uomo che si era invaghito di Patrizia e l’aveva infastidito, ma per il momento sull’identità del fermato c’è il massimo riserbo Massimo Melis era stato ucciso sotto casa della sua amica, Patrizia, pochi minuti dopo averla scortata sul pianerottolo.
L’autopsia eseguita dal medico legale Roberto Testi ha collocato l’ora del delitto alle 21, un orario più che compatibile con le dichiarazioni rese dall’ex fidanzata con la quale la vittima era rimasta in ottimi rapporti.
L’omicidio è avvenuto domenica sera in via Gottardo, alla periferia di Torino, dove abita Patrizia. Massimo era andato a prenderla sotto casa, l’aveva accompagnata a fare la spesa e, poco dopo le 20.30, aveva parcheggiato la sua Fiat Punto blu sull’altro lato della strada, vicino al sottopasso buio che porta al parco Sempione.
Un posto ideale per nascondersi e aspettare l’arrivo di qualcuno. Melis ha attraversato il giardino, buio anche quello, ha scortato l’amica fino al pianerottolo e poi è ritornato nella sua aut. è stato sorpreso spalle con un revolver calibro 38, da qualcuno che ha spalancato la portiera e ha fatto fuoco. Il proiettile ha trapassato la tempia sinistra della vittima e ha seguito una traiettoria dall’alto verso il basso andandosi a conficcare sul montante opposto. Il cadavere di Massimo Melis è stato scoperto 17 ore dopo, riverso sui sedili. A ritrovarlo è stata proprio Patrizia, che lo aveva chiamato domenica sera e lunedì mattina senza mai avere risposte ed era scesa in strada a cercare la sua auto.