DEN HARROW RICORDA QUELLA VOLTA CHE PRINCE SE LO VOLEVA INCHIAVARDARE: “NEL 1998 ERO A STOCCOLMA PER UNA SERATA IN DISCOTECA E VIDI PRINCE CHE BALLAVA IN PISTA. MI GUARDAVA E MI FECE SEGNO DI AVVICINARMI. PENSAVO MI AVESSE RICONOSCIUTO, MA QUANDO MI SONO AVVICINATO MI HA ALLUNGATO UN BIGLIETTO COL NUMERO DELLA SUA CAMERA D'ALBERGO DOVE RAGGIUNGERLO. CI RIMASI MALISSIMO - NEL 1983 MI CHIESERO DI APRIRE IL CONCERTO DEI DEPECHE MODE. AVEVO UN TRUCCO ASSURDO DA UOMO TIGRE E…”
-Estratto dell’articolo di Franco Giubilei per “Specchio - la Stampa”
[…] Il nome d'arte Den Harrow venne dall'assonanza con la parola "denaro", dopodiché Stefano puntò tutto sull'aspetto: «Gli Anni 80 avevano bisogno di una faccia che si facesse seguire dal pubblico, così ho impostato il mio personaggio sul look».
La prima esperienza davanti a una platea da migliaia di persone fu al Palalido di Milano nel 1983: «Mi avevano chiesto di aprire il concerto dei Depeche Mode, ancora non mi conosceva nessuno. Avevo un trucco assurdo da uomo tigre, così mi diedero degli occhiali da sole, i "Dj lunette" di Cecchetto, raccomandandosi di non togliermeli, sennò la gente mi avrebbe ammazzato vedendomi così. Io invece me li levai perché il pubblico mi sembrava freddo: le ragazze presero a urlare "figo! figo!", i ragazzi "culo! culo!" e mi lanciarono addosso lattine e bicchieri, un inferno».
Intanto però le vendite decollavano e Den Harrow diventava una star, in Italia e in Europa, a suon di To meet me, Mad desire, Catch the fox, Bad Boy, per citare solo qualche titolo. Le adolescenti impazzivano e nell'88 il biondo cantante esperto di arti marziali compariva fra i primi cinque nella classifica dei singoli più venduti nel Vecchio continente: «Ero a Stoccolma per una serata in discoteca e vidi Prince che ballava in pista - ricorda -. Mi guardava e mi fece segno di avvicinarmi. Pensavo mi avesse riconosciuto, ma quando mi sono avvicinato mi ha allungato un biglietto col numero della sua camera d'albergo dove raggiungerlo. Ci rimasi malissimo». […]