DIETRO OGNI GRANDE VIRUS C’È UN GRANDE COMPLOTTO – MICA C’È SOLO IL LABORATORIO DI WUHAN: OGNI PANDEMIA DALLE ORIGINI SCONOSCIUTE HA ALIMENTATO TEORIE STRAVAGANTI E CACCIA AGLI UNTORI – DALLA PESTE DI ATENE CHE TUCIDIDE ATTRIBUIVA AL VELENO GETTATO DAGLI SPARTANI NELLE CISTERNE DEL PIREO ALLA COLONNA INFAME PASSANDO DA QUELLA DEL TRECENTO, DI CUI FURONO ACCUSATI GLI EBREI

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Alberto Fraja per “Libero quotidiano”

 

LABORATORIO DI WUHAN

C' è chi avanza l' ipotesi secondo la quale il Codiv-19 sia nato in un laboratorio cinese a Wuhan e fatto volutamente sloggiare dalla provetta in cui era domiciliato con lo scopo di andare ad infettare mezzo mondo per ragioni le più arcane. Vero? Falso? Verosimile? Boh. Forse un dì sapremo.

 

la peste di atene nel 430 a.c. 1

Di una cosa si può esser certi. Da che mondo è mondo, l' apparire di una pandemia dalle origini sconosciute ha sempre alimentato le più stravaganti ed immaginifiche teorie del complotto di cui la caccia all' untore non poteva che esserne l' immancabile corollario. Siamo insomma nell' ambito della logica del capro espiatorio: in assenza di una spiegazione scientifica, nel vuoto di una cura, ecco che, disordinatamente ed in modo inconsulto, per giustificare il male ignoto, fra la gente fa breccia la modalità barbara ed inconscia di inventarsi un colpevole.

 

Di casi del genere la storia ne offre a frotte. Tucidide attribuì la peste che fece strage di ateniesi nel 430 a.C. e di cui fu puntuale e scrupoloso cronista, ai veleni gettati dai nemici spartani (si era in piena guerra del Peloponneso) nelle cisterne del porto del Pireo. Veleni ricavati da dove non è dato sapere. Questa modalità di diffusione di sostanze venefiche verrà più innanzi definita da Seneca "pestilenza manufatta".

 

peste nera 1

LE BOLLE PONTIFICIE

La colpa del dilagare della terribile Peste Nera del 1347 venne attribuita agli ebrei. Come racconta la storica Anna Foa nel suo Ebrei in Europa: dalla peste nera all' emancipazione, ai primi contagi cominciò a circolare l' accusa che il popolo di Abramo avesse avvelenato fonti e pozzi. La calunnia non rimase senza conseguenze.

 

la peste di atene nel 430 a.c.

Cominciata in Savoia, la caccia all' uomo si diffuse presto in tutto il continente. Per calmare gli animi, ci vollero le due bolle pontificie nelle quali papa Clemente VI dimostrava che a morire erano anche gli ebrei medesimi, ragione per la quale mai essi avrebbero avuto interesse a causare il morbo intenzionalmente.

persone vestite come i medici della peste a venezia

 

Clemente VI

Legata al complottismo magico-esoterico è la psicosi che percorse l' Europa centrale e l' America tra il XV e il XVIII secolo che attribuiva ad alcuni povericristi la responsabilità di diffondere malattie tra uomini e bestie di cui, ça va sans dire, si ignorava l' origine. Lo stigma, con conseguente condanna a morte, cadde soprattutto su donne (levatrici, prostitute, praticanti di riti medici o ascetici), mistici, ed eretici. A calare nella untore in letteratura è un classico.

 

condanna di gian giacomo mora

Il caso più noto riguarda Gian Giacomo Mora e Guglielmo Piazza, la cui storia è raccontata anche da Alessandro Manzoni ne I promessi sposi e nella Storia della colonna infame, i due romanzi ambientati nella Lombardia del 1630, devastata dalla peste. Mora e Piazza, rispettivamente barbiere e commissario di Sanità a Milano, finirono sul patibolo poiché considerati untori dell' epidemia di peste nera che uccise oltre un milione di persone.

 

la colonna infame

colonna infame

I due, a lungo interrogati e torturati dalle autorità, finirono per confessare una colpa di cui non si erano mai macchiati, quella di ungere le porte delle abitazioni del quartiere di Porta Ticinese, a Milano, e di diffondere il morbo. Un' accusa terribile, al punto che al posto del negozio di Mora venne costruito un monumento che avrebbe dovuto fungere da monito contro gli untori: la colonna infame. E che dire delle accuse di veneficio sorte negli anni Trenta dell' 800 durante l' erompere di una epidemia di colera? Neppure in quel caso tardarono a nascere teorie strampalate: in Basilicata si sparse la convinzione che a irrigare i campi di sostanze mortali fossero stati possidenti e uomini benestanti.

ALESSANDRO MANZONI

 

Motivo? I ricconi si sarebbero sentiti minacciati nei loro interessi dall' aumento della popolazione e avrebbero pertanto proceduto ad una sorta di decrescita demografica forzata diffondendo infezioni mirate.

 

peste nera

Di episodi di ferocia ai danni di uomini, donne e forestieri, accusati di essere diffusori di malattie parla anche Giovanni Verga nella novella Quelli del colera contenuta nella raccolta Vagabondaggio. E rivolte attribuibili alla credenza nella senechiana "peste manufatta" scoppiarono nel 1910-1911, durante l' ennesima epidemia di colera, quando folle inferocite soprattutto nel Sud si scagliarono contro amministratori, medici, e persino contro il re Vittorio Emanuele III, accusandoli di voler sterminare la povera gente diffondendo il morbo attraverso una "polveretta". Capitolo "influenza spagnola".

 

LABORATORIO DI WUHAN
laboratorio wuhan

 La sua genesi fu attribuita alla guerra batteriologica dei tedeschi. Negli Stati Uniti finirono davanti al plotone d' esecuzione ufficiali, infermieri e personale sanitario accusati dai aver inoculato la malattia nelle truppe dirette in Europa dove avrebbero combattuto nella Prima Guerra- Morale. Per abbattere la meneghina colonna infame ci sono voluti 150 anni. Per cancellare la caccia ai capri espiatori, invece, non si è ancora trovata cura.

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