DIO, ALTARE E FAMIGLIA! - LA PROPOSTA DELLA LEGA: DETRAZIONE DEL 20 PER CENTO DELLE SPESE PER I COSTI DEI MATRIMONI, MA SOLO SE VENGONO CELEBRATI CON UNA FUNZIONE RELIGIOSA - SECONDO I DEPUTATI CHE HANNO FIRMATO IL DDL ALLA CAMERA, I RITI RELIGIOSI SONO IN CALO PERCHÉ COSTANO DI PIÙ DI QUELLI CIVILI - NELLA VOCE DELLE SPESE DA DETRARRE POSSONO RIENTRARE FIORI, ABITI, BOMBONIERE, PARRUCCHIERE, FOTOGRAFO, RINFRESCO. MA NON TUTTI POTREBBERO BENEFICIARNE…
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Detrazione del 20 per cento delle spese per i costi dei matrimoni, ma solo se vengono celebrati con una funzione religiosa. È la proposta della Lega che diversi deputati – tra cui Domenico Furgiuele, Alberto Gusmeroli, Simone Billi, Ingrid Bisa e Umberto Pretto – hanno presentato alla Camera sotto forma di Ddl lo scorso 12 ottobre.
La base di partenza che viene assunta è il calo dei riti ecclesiastici a favore delle unioni con rito civile. Secondo l'Istat, si legge infatti nella parte introduttiva del provvedimento, queste ultime sono cresciute rispetto ai livelli pre-pandemia (più 0,7 per cento nel 2021 rispetto al 2019), mentre i primi continuano a calare. E la ragione – secondo i deputati che hanno firmato il testo – sarebbe un maggior costo dei riti religiosi su quelli civili.
Da qui l’idea di far approvare dal parlamento un bonus fino a 20mila euro – in cinque quote annuali – per i matrimoni in chiesa, modificando la legge 90 del 3 agosto 2013. Nella voce delle spese da detrarre possono rientrare fiori, abiti, bomboniere, parrucchiere, fotografo, rinfresco. Ma non tutti potrebbero richiedere il bonus.
Nella proposta si legge infatti che i beneficiari dovrebbero essere giovani coppie under 35 che abbiano la cittadinanza italiana da almeno 10 anni e avere un reddito non superiore a 23mila euro, o comunque non superiore a 11.500 euro a persona. Le spese, infine, sarebbero da sostenere esclusivamente nel territorio italiano.
Una previsione di spesa per i contribuenti, se il Ddl passasse: 716 milioni di euro in totale. A questi oneri, si legge, la Lega farebbe fronte tramite i “Fondi di riserva e speciali' della missione 'Fondi da ripartire' dello stato di previsione del ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2022, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al ministero del lavoro e delle politiche sociali".
Le reazioni
La proposta è stata definita da Fabrizio Marrazzo, portavoce Partito Gay LGBT+, «anticostituzionale, visto che la Carta prevede che l'Italia sia uno stato Laico, e questo lo ricordiamo sia a Salvini che al Governo».
Stesso pensiero di Alessandra Moretti, europarlamentare del Pd, che in un tweet parla di «cialtroneria rara e assoluta distanza dai problemi reali del paese».