LA DIOCESI DI ROMA ORMAI È UN’AGENZIA IMMOBILIARE – FILIPPO DI GIACOMO: "SUSSURRI DENTRO E FUORI IL LATERANO IMPAZZANO: L'OPINIONE PREVALENTE PREVEDE CHE IL SETTORE CENTRO SIA STATO SOPPRESSO DA PAPA FRANCESCO PERCHÉ SEDE DELLE CHIESE E DEGLI IMMOBILI DELLE NUMEROSE CONFRATERNITE ANCORA ESISTENTI. IL SECONDO PASSO, SECONDO I PESSIMISTI, SARÀ IL PASSAGGIO DI TUTTI GLI IMMOBILI SOTTO L'AMMINISTRAZIONE DELL'APSA. E CHE QUESTO AVVERREBBE DOPO UN ATTENTO STUDIO DI SOCIETÀ DI REAL ESTATE. PERCHÉ NELLA CHIESA IN USCITA, ANCHE I POVERI DI SPIRITO, MA RICCHI DI MEZZI, SONO SEMPRE I BENVENUTI…"
-Estratto dell'articolo di Filippo Di Giacomo per "Il Venerdì di Repubblica”
Che fine farà la Diocesi di Roma? Papa Francesco, dopo anni di apparente quiete, l'ha fatta oggetto di alcuni interventi che fanno discutere. Gettano nello sconforto molti e non suscitano particolare interesse in altri.
Il 21 febbraio 2021, con una lettera (nella prima versione) assai incongrua e sgrammaticata, disponeva che l'intero complesso di San Giovanni in Laterano venisse trasformato in un polo museale.
La seconda versione della lettera correggeva il tiro e ridimensionava la portata dell'idea. Una costituzione apostolica del gennaio 2023 riorganizzava gli uffici e le strutture della diocesi, privava di ogni potere il Vicario e sottoponeva alla diretta giurisdizione e presenza papale le riunioni del consiglio episcopale.
Con un motu proprio del primo ottobre ha ridotto il numero dei "settori" della Diocesi, ognuna affidata ad un vescovo ausiliare, portandole da cinque a quattro, secondo i punti cardinali. Il settore centro, 35 parrocchie, 5 prefetture, 300 chiese, molte chiuse, da tempo era commissariato e affidato a un sacerdote dopo che il Papa aveva risolto una feroce faida tra il vescovo Libanori e altri prelati del Vicariato, rimuovendoli tutti senza altri incarichi.
E qui i sussurri dentro e fuori il Laterano impazzano: l'opinione prevalente prevede che il settore centro sia stato soppresso perché sede delle chiese e degli immobili delle numerose confraternite ancora, almeno sulla carta, esistenti. Il secondo passo, secondo i pessimisti, sarà un prossimo motu proprio che disporrà il passaggio di tutti gli immobili, la maggioranza situati nel centro storico, sotto l'amministrazione dell'Apsa.
E che questo avverrebbe dopo un attento studio di società di real estate che già avrebbero presentato i relativi progetti di gestione. Perché nella Chiesa in uscita, anche i poveri di spirito, ma ricchi di mezzi, sono sempre i benvenuti.