DISORGANIZZATI ALLO SBARAGLIO - IL PRESIDIO VACCINALE DIFESA A MILANO NON HA FATTO IN TEMPO AD APRIRE CHE HA GIÀ CHIUSO: INAUGURATO LUNEDÌ MATTINA, LA SERA STESSA È STATO SBARRATO (VISTO CHE LE DOSI DI VACCINO ASTRAZENECA SONO STATE BLOCCATE) - GLI INSEGNANTI CHE AVEVANO PRENOTATO L’IMMUNIZZAZIONE NON SONO STATI MANCO AVVISATI: “SE NON AVESSIMO CONTROLLATO IL FASCICOLO ONLINE NEMMENO LO AVREMMO SAPUTO…”
-Fabio Poletti per “La Stampa”
Tira un vento così forte che i militari hanno dovuto ancorare le tensostrutture bianche, dove vengono eseguiti i tamponi e dove venivano somministrate le vaccinazioni.
Manca solo l'invasione delle cavallette, per mettere in ginocchio il presidio Vaccinale Difesa in fondo a via Novara, inaugurato lunedì mattina e chiuso alle vaccinazioni la sera stessa, dopo lo stop imposto dall'Aifa, l'agenzia del farmaco. Le dosi di vaccino AstraZeneca rimangono per ora nei frigoriferi.
I 300 insegnanti che ogni giorno, da qui a giovedì, quando l'agenzia del farmaco europeo Ema si esprimerà sulla validità del vaccino anglosvedese, sono stati avvisati con un sms o hanno visto la prenotazione cancellata dal Fascicolo Sanitario Elettronico di Regione Lombardia.
Donatella C., insegnante di una scuola primaria vicino a Varese, doveva essere vaccinata oggi: «Non ho ricevuto nessun messaggio. Se non avessi controllato il fascicolo on line nemmeno lo avrei saputo. Adesso vivo sensazioni confuse, da una parte mi sento privilegiata perché vaccinata prima di tanti, dall'altra ho i timori di tutti».
Anche Laura S., insegnante di una scuola primaria del lecchese, è preoccupata: «Il mio appuntamento è programmato per mercoledì 24 marzo. Fino all'altro giorno non vedevo l'ora. Se mi facessero i vaccini della Pfizer o di Johnson&Johnson sarei più contenta. Ma se Ema dice che va bene anche AstraZeneca, mi fido. È importante vaccinarsi, soprattutto noi che siamo a contatto coi bambini».
Lo stop ad AstraZeneca non ha fermato l'attività del Presidio Vaccinale Difesa al parco di Trenno. Le otto linee per i tamponi rapidi o molecolari sono aperte, dalle 8 e 30 alle 18 e 30. Le due linee per le vaccinazioni «drive through», senza scendere dalla macchina, sono invece ferme. Spiega un ufficiale medico in camice bianco: «Siamo pronti a ripartire senza bisogno di preavviso, se non quello legato alle prenotazioni degli utenti. Se Ema dovesse invalidare AstraZeneca siamo pronti al piano B».
Un piano certo non semplice, ma che i militari hanno già studiato. Dall'ospedale Santi Paolo e Carlo, che coordina anche il lavoro della struttura sanitaria militare di via Saint Bon, confermano che nel presidio al parco di Trenno potrebbero nel caso essere trasportati i refrigeratori fino a meno 80 gradi, gli unici in grado di stoccare i vaccini Pfizer. Il personale militare medico delle due strutture, al parco di Trenno e in via Saint Bon, impegnato nella somministrazione del vaccino AstraZeneca è stato momentaneamente dirottato al servizio di vaccinazione a domicilio.
Agli anziani over 80 convocati all'ospedale militare continuano le somministrazioni di vaccini Pfizer. In caso di «no show», quando per qualsiasi motivo non si presenta chi ha l'appuntamento, vengono convocati al pomeriggio coloro che sono in lista il giorno dopo: «Ci sono capitati un paio di casi al giorno, non di più. Non buttiamo via vaccini. E non ci fermiamo».