DONNE, LAICI E TURN OVER DEI PRETI CHE LAVORANO NELLE AMMINISTRAZIONI: IL PAPA RIBALTA LA CURIA – NEL NONO ANNIVERSARIO DELL’INAUGURAZIONE DEL SUO PONTIFICATO, BERGOGLIO PUBBLICA LA COSTITUZIONE APOSTOLICA PRAEDICATE EVANGELIUM E RIFORMA LA CURIA – LE DONNE POTRANNO DIVENTARE CAPI DEI DICASTERI, LA COMMISSIONE SUGLI ABUSI VIENE INSERITA IN PIANTA STABILE ALLA CONGREGAZIONE DELLA FEDE E NASCE UN DICASTERO PER LA CARITÀ…
-Franca Giansoldati per "Il Messaggero"
Nel nono anniversario dell'inaugurazione del suo pontificato Papa Francesco ha scelto di pubblicare la Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium con la quale ha di fatto riformato la Curia, dandole un assetto più compatibile con «il discernimento dei segni dei tempi». Tanto per cominciare anche una donna potrà (finalmente) diventare capo dicastero, nasce un dicastero per la Carità che guiderà l'Elemosiniere pontificio per garantire assistenza nei casi di maggiore necessità, la commissione sugli abusi viene inserita in pianta stabile alla Congregazione della Fede, che sarà divisa in due tronconi.
Infine la Segreteria per l'Economia avrà il controllo sull'Obolo di San Pietro e anche una sezione di controllo sulle risorse umane. Tra le novità più significative spicca l'accorpamento della Congregazione per l'Evangelizzazione dei popoli e del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, confluiranno in una realtà destinata a diventare il cuore pulsante della Curia: i due capi dicastero saranno pro-prefetti, mentre le redini le avrà il Papa.
Nell'organigramma curiale questa realtà avrà un peso specifico maggiore, superando quello della Dottrina della Fede, da sempre custode del Magistero e per secoli ritenuta la congregazione più importante. Questa costituzione era attesa da anni: le bozze erano state scritte e riscritte diverse volte, fino ad arrivare alla versione finale che sostituisce la Pastor bonus che era stata promulgata da Giovanni Paolo II nel 1988. Il testo normativo che si compone di 54 pagine e 250 articoli entrerà in vigore il prossimo 5 giugno, festa della Pentecoste.
Nel preambolo, tra i principi generali, viene abbattuto un muro laddove si specifica che tutti - e dunque anche fedeli laici e laiche - potranno essere nominati in ruoli di governo della Curia romana, in forza della potestà vicaria del Successore di Pietro. Infine, altra novità, è il turn over dei preti che lavorano nelle amministrazioni: il loro mandato da ora in poi sarà solo quinquennale, rinnovabile una volta e poi dovranno tutti tornare in diocesi. E sempre nel preambolo vengono cristallizzati i valori sui quali dovranno lavorare, a sostegno dei vescovi: aiutare ad evangelizzare, rispettare l'opzione preferenziale dei poveri, proteggere i minori e lavorare per la pace nel mondo.