DOV’È LA MEGLIO GIOVENTÙ RUSSA? IN FUGA – DA QUANDO È SCATTATA LA MOBILITAZIONE PARZIALE MIGLIAIA DI RAGAZZI CONTINUANO A SUPERARE LA FRONTIERA DI UPPER LARS, TRA LE MONTAGNE DEL CAUCASO CHE DIVIDONO RUSSIA E GEORGIA, USANDO SKATEBOARD, BLABLACAR, MONOPATTINI, AUTOSTOP, BICICLETTE E I PIEDI – UN ESODO DI MASSA CHE RIGUARDA LAUREATI IN CARRIERA, PRONTI A RIFARSI UNA VITA DA UN'ALTRA PARTE - VIDEO

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Estratto dell’articolo di Giampaolo Visetti per “la Repubblica”

 

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Gli strateghi della repressione putiniana hanno sottovalutato le armi non convenzionali più potenti. La meglio gioventù russa, dopo il via al reclutamento di massa, può così usarle per fuggire dalla guerra del Cremlino contro l'Ucraina. Decine di migliaia di ragazzi continuano a superare la frontiera di Upper Lars, tra le montagne del Caucaso che dividono Russia e Georgia, usando biga elettrica, skateboard, blablacar, monopattino, autostop, bicicletta e prima di tutto i piedi.

 

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«Aerei e treni sono controllati dalla polizia - dice Jurij, 31 anni, ingegnere meccanico di San Pietroburgo - la colonna di auto in Ossezia del Nord è ferma da tre giorni. Per salvarsi, prima che chiudano il confine, servono mezzi che gli agenti non intercettano».

 

Il rastrellamento degli arruolabili, da inviare negli occupati territori ucraini dopo i referendum- farsa, segna per la Russia un passaggio senza precedenti: l'esodo di massa di maschi giovani, laureati, in carriera e con risparmi per molti mesi, pronti a licenziarsi, o a lavorare a distanza in un luogo qualsiasi del mondo, in fuga con cuffie sulle orecchie, telefonino in mano e computer nello zaino. Dieci giorni fa le autorità avevano definito l'inizio di questa migrazione anti-reclutamento "reazione isterica e emotiva", destinata ad esaurirsi "in poche ore".

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Oltre 300 mila ragazzi, formati per assicurare un futuro alla nazione, sono invece già riusciti a rifugiarsi all'estero. Altre decine di migliaia premono oggi in particolare contro la frontiera con la Georgia. Il timore del rimpatrio, grazie ad accordi speciali tra governi, frena le fughe in Kazakhstan e Mongolia. Chiuso invece il confine con la Finlandia.

 

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Per frenare un esodo socialmente più imbarazzante di proteste in piazza e attentati ai centri di reclutamento, il Cremlino da ieri vieta di entrare in Ossezia del Nord alle auto con targhe registrate nel resto del Paese. Le marce di chi diserta a piedi, certo di rifarsi una vita lontano dalla patria, si allungano così a 4 giorni.

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«Non sappiamo se potremo mai tornare a casa - dice Anton, 36 anni, avvocato di Mosca - è una catastrofe. Con Putin al potere resta la guerra, o l'esilio. Questa diserzione popolare è però la prima crepa nell'onnipotenza del regime». La meglio gioventù russa ricomincia a vivere solo grazie a un addio.

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