TRA I DUE LITIGANTI…IL TERZO VIENE "SPIATO" - IL GIORNALISTA MEDIASET, ENRICO FEDOCCI, È STATO SOTTOPOSTO A UN’INDAGINE PATRIMONIALE PERCHÉ "COLPEVOLE" DI AVERE UNA RELAZIONE CON UNA DONNA CHE HA UNA CAUSA APERTA CON IL SUO EX MARITO PER IL MANTENIMENTO DEI SUOI FIGLI - IL GIUDICE HA POTUTO FICCARE IL NASO NEGLI AFFARI DI FEDOCCI SULLA BASE DI UNA NORMA INTRODOTTA DALLA RIFORMA CARTABIA, L'UOMO NON HA POTUTO OPPORSI MA HA PRESENTATO UN RECLAMO AL GARANTE DELLA PRIVACY - LA LETTERA DI ENRICO FEDOCCI

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA LETTERA DI ENRICO FEDOCCI:

 

IO, PRESUNTO CONVIVENTE, CON SOLI DOVERI E NESSUN DIRITTO

 

Gentile Direttore,

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ad integrazione di quanto contenuto nell’interessante articolo pubblicato oggi sulla Provincia di Como vorrei ribadire quanto detto ieri al giornalista Paolo Moretti nella nostra conversazione telefonica. Ciò che contesto alla Giudice Nicoletta Sommazzi è che l’ordine di accertamento patrimoniale è stato deciso in assenza di contraddittorio o anche solo di audizione del sottoscritto.

 

La decisione del magistrato è stata presa sulla base di racconti di terzi. Senza verificare che io avessi realmente una relazione e che fossi legato, se non con vincolo giuridico, almeno sentimentalmente a una delle parti. Quindi, si è agito sulla base di cose riferite.

 

Le faccio un esempio per assurdo: se la “ex moglie” parte di questo processo avesse inventato per qualche motivo di avere una relazione con me - magari per far vedere all’ex che aveva svoltato sentimentalmente o per mille altri motivi - e proprio sulla base di questo racconto l’ex marito avesse chiesto l’accertamento patrimoniale, ne risulterebbe che la Giudice ha ordinato un'indagine così invasiva su un esterno al procedimento - peraltro incensurato e senza carichi pendenti - senza accertarsi realmente della natura dei rapporti. Con meno diritti di un indagato per mafia.

 

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Io potrei in linea teorica essere solo un conoscente della signora. Aggiungo: se davvero fosse successo questo e fosse scattata - come poi è avvenuto - l’indagine di polizia tributaria, l’ex moglie non avrebbe probabilmente informato il malcapitato di turno del guaio in cui lei lo aveva messo dopo avere inventato una relazione.

 

E mai questo terzo avrebbe saputo che i suoi dati erano finiti in mano ad estranei. Perché tanto nulla gli sarebbe stato notificato, nemmeno “ex post”. La mitomania è una possibilità remota? Mah… facendo il cronista da 30 anni non mi stupisco più di nulla.

 

Lei mi dirà che esiste un certificato di residenza con lo stesso indirizzo, anzi, l’ho detto io stesso a Moretti ieri al telefono. Mi permetta di replicare specificando che a Milano le villette singole sono introvabili e che io abito in un condominio. Quindi, anche lo stesso indirizzo sul certificato di residenza non dimostra nulla, visto che gli stati di famiglia sono differenti.

 

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Aggiungo che nell’interessante intervento di ieri su “Radio 24” citato nel vostro pezzo, l’esperto di diritto di famiglia consultato, l’avvocato Giorgio Vaccaro, specifica anche che i terzi citati dalla riforma Cartabia sui quali avviare accertamenti fiscali, qualora le parti fossero reticenti, "sono i familiari dei genitori del minore". Non una persona priva di qualsiasi legame giuridico. E che questo di Como “è un caso scuola” perché con il mio ricorso ho "messo in contrapposizione due entità pubbliche: il Garante per la privacy e il magistrato”.

 

Faccio un esempio semplice semplice: se la mia relazione con questa donna - che è reale - andasse avanti con questa modalità per altri 20 anni, ovvero senza formalizzazione giuridica e uno dei due morisse, lo Stato riconoscerebbe la pensione di reversibilità? Ovviamente no. Quindi, come funziona? Doveri e non diritti?

 

Per concludere: non sarebbe stato il caso, prima di mettere a nudo la mia vita fiscale e bancaria, che la Giudice mi contattasse per capire davvero chi fossi? Così, per avere la certezza di non indagare a caso. La lascio con questa domanda.

 

Enrico Fedocci

 

LA FIDANZATA È IN CAUSA CON L’EX MARITO, UN GIORNALISTA FINISCE “SPIATO” A SUA INSAPUTA: L’EFFETTO-CARTABIA SUI PROCESSI PER DIVORZIO

 

Estratto da www.ilfattoquotidiano.it

 

ROCCO CASALINO E ENRICO FEDOCCI ROCCO CASALINO E ENRICO FEDOCCI

I dati patrimoniali (dichiarazioni dei redditi ed estratti conto bancari) di un terzo, estraneo al rapporto tra ex coniugi, che finiscono acquisiti agli atti di un procedimento di divorzio all’insaputa totale dell’interessato.

 

È quanto è successo a Enrico Fedocci, giornalista televisivo Mediaset, che ha scoperto di essere stato sottoposto a un’approfondita indagine patrimoniale su ordine del Tribunale di Como, in quanto fidanzato di una donna in lite con l’ex marito per il mantenimento dei figli.

 

Il giudice ha potuto disporre gli accertamenti sulla base di una norma introdotta nel 2022 dalla riforma Cartabia del processo civile, in base alla quale, “con riferimento alle domande di contributo economico, il giudice può d’ufficio ordinare l’integrazione della documentazione depositata dalle parti e disporre ordini di esibizione e indagini sui redditi, sui patrimoni e sull’effettivo tenore di vita, anche nei confronti di terzi, valendosi se del caso della polizia tributaria”.

LA LETTERA DI BOSSETTI A ENRICO FEDOCCI DI NEWSMEDIASET LA LETTERA DI BOSSETTI A ENRICO FEDOCCI DI NEWSMEDIASET

 

Non essendo parte del procedimento, però, Fedocci non ha potuto fare nulla per opporsi all’acquisizione dei suoi dati, e per questo ha presentato un reclamo al Garante della privacy. Sulla vicenda ha presentato un’interrogaizone parlamentare il deputato di Forza Italia Enrico Costa: “In ragione del legame sentimentale con una persona interessata da una causa di divorzio”, scrive, il giornalista “è stato destinatario di una analisi molto penetrante dei suoi rapporti patrimoniali e finanziari. [...]

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