ECCO IL “REGIME CHANGE” DIETRO LO SCANDALO MOLESTIE: CROLLANO GLI UOMINI, PRENDONO IL POTERE LE DONNE - L’EX MISS REGINETTA GRETCHEN CARLSON DIVENTA AD DEL CONCORSO “MISS AMERICA” DOPO LA CADUTA DELL’EX CEO SAM HASKELL A CAUSA DELLE SUE MAIL PRIVATE CON APPREZZAMENTI GIUDICATI VOLGARI E MISOGINI 

-

Condividi questo articolo


Valeria Robecco per “il Giornale”

 

gretchen carlson gretchen carlson

Da reginetta ad amministratore delegato: dopo aver vinto Miss America nel 1989, Gretchen Carlson ha preso in mano le redini del concorso di bellezza più ambito degli Stati Uniti. La rivoluzione che ha portato per la prima volta al vertice dell' organizzazione una ex miss è arrivata in seguito alla bufera delle email sessiste in cui i leader deridevano le concorrenti, vicenda che ha costretto alle dimissioni l'ex Ceo Sam Haskell e il presidente Lynn Weidner, travolti dalla pubblicazione sull' HuffPost delle comunicazioni private caratterizzate da diversi apprezzamenti volgari e misogini.

 

La 51enne, chiamata a dirigere il concorso al posto di quest' ultimo, è già tornata alla ribalta l' anno scorso per aver denunciato il potente Ceo di Fox News Roger Ailes per molestie sessuali, un caso precedente allo scandalo del produttore Harvey Weinstein, che ha costretto il numero uno della rete tv alle dimissioni.

SAM HASKELL SAM HASKELL

 

Carlson, ex conduttrice di Fox&Friends, ha accusato Ailes di aver sabotato la sua carriera dopo che lei aveva rifiutato le sue avances sessuali. Pochi giorni dopo che la donna ha fatto causa l' ex Ceo ha lasciato il suo ruolo e l'azione legale è stata archiviata con il risarcimento di 20 milioni di dollari all' accusatrice.

 

«Sono onorata di far progredire questo iconico programma», ha twittato intanto l' ex reginetta, sottolineando come «tutti siano rimasti sbalorditi dagli eventi dell' ultimo periodo». «Non è stato facile per quelli che amano questo programma». «Apprezziamo che il consiglio intraprenda i passi necessari per iniziare rapidamente a rendere l' organizzazione stabile per il futuro», ha aggiunto.

SAM HASKELL SAM HASKELL

 

Nei giorni scorsi, invece, aveva criticato la proposta di portare nel board ex concorrenti come una «nuova tattica» che «paga una adesione di facciata per i gruppi di azionisti, garantendo loro che continueranno ad avere la maggioranza dell' attuale board». «L'unica soluzione che salverà Miss America è la dimissione di tutti i membri del board», aveva aggiunto.

 

Alla fine l' organizzazione ha deciso di affidarle il ruolo di presidente, spiegando che «molti dei precedenti consiglieri si sono dimessi» e altre tre ex vincitrici del concorso sono entrate nel consiglio: la Miss America del 2012 Laura Kaeppeler Fleiss, quella del 2000 Heather French Henry, e del 1998 Kate Shindle. Tutte fanno parte della lista di 49 miss che in dicembre hanno chiesto le dimissioni di Haskell dopo la vicenda delle email in cui l'ex Ceo e altri leader deridevano e offendevano le concorrenti per il loro peso o per la loro vita sessuale.

SAM HASKELL SAM HASKELL

 

Si tratta dell' ennesima puntata dello scandalo delle molestie che ha travolto il mondo di Hollywood, del giornalismo e del business dopo che è finito sul banco degli imputati l' ex numero uno di Miramax Weinstein. E proprio sul caso del produttore, la neo presidente di Miss America aveva commentato: «Il mio primo pensiero quando ho sentito parlare di Harvey Weinstein? Eccoci qui, di nuovo».

 

«La buona notizia - aveva precisato - è che le molestie sessuali sono tornate sui titoli dei giornali perché le donne trovano il coraggio di raccontare le loro storie e la forza di chiedere che questo comportamento malato si fermi».

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

SULLA RAI ELLY NON SI È FATTA INFINOCCHIARE – IL MOTIVO CHE HA SPINTO SCHLEIN ALL’AVENTINO, OLTRE ALLA MANCATA RIFORMA DELLA GOVERNANCE DI VIALE MAZZINI, RIGUARDA LO STATO DELL’ARTE DEL PD – IL DUPLEX BOCCIA-FRANCESCHINI PUNTAVA A PIAZZARE UN PRESIDENTE DI GARANZIA CHIAMATO GIOVANNI MINOLI. UN NOME SU CUI ERA STATO TROVATO UN ACCORDO CON GIORGIA MELONI, GRAZIE AI CONTATTI DEL MARITO DI NUNZIA DE GIROLAMO CON GIAMPAOLO ROSSI – MA LA SEGRETARIA MULTIGENDER SI È RIFIUTATA DI PRENDERSI IN CARICO UN “INAFFIDABILE” COME IL MULTI-TASKING MINOLI – IL PROBLEMA DI ELLY È CHE NON HA NESSUN UOMO DI FIDUCIA IN RAI. PIUTTOSTO CHE INFILARSI IN QUEL LABIRINTO PIENO DI TRAPPOLE, HA PREFERITO CHIAMARSI FUORI – LA MOSSA DI NARDELLA: HA LANCIATO LA SUA CORRENTE PER STOPPARE FRANCESCHINI, CHE PUNTA A PASSARE IL TESTIMONE ALLA MOGLIE, MICHELA DI BIASE...

DAGOREPORT - RICICCIANO LE VOCI SU UNA FUSIONE TRA RENAULT E STELLANTIS. MA QUESTA POTREBBE ESSERE LA VOLTA BUONA – E' MACRON CHE SOGNA L'OPERAZIONE PER CREARE UN COLOSSO EUROPEO DELL'AUTOMOTIVE (LO STATO FRANCESE È AZIONISTA DI ENTRAMBI I GRUPPI) E, CON IL GOVERNO DI DESTRA GUIDATO DA BARNIER, A PARIGI NESSUNO OSERA' OPPORSI - E JOHN ELKANN? NON GLI PARE IL VERO: SI LIBEREREBBE DI UNA "ZAVORRA" E POTREBBE VELEGGIARE VERSO NEW YORK O LONDRA, PER FARE QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE (E IN CUI È BRAVISSIMO): INVESTIMENTI E ACQUISIZIONI TRA LUSSO E TECH. TOLTASI DAI COJONI L'EX FIAT, NON AVREBBE PIÙ RAGIONE DI TENERSI “REPUBBLICA” E “STAMPA" E LE FAIDE CON IL COMITATO DI REDAZIONE

È ARRIVATA L’ORA DI PIER SILVIO? SEGNATEVI QUESTA DATA SUL CALENDARIO: APRILE 2025. POTREBBE ESSERE IL MOMENTO DELLA DISCESA IN CAMPO DI BERLUSCONI JR – “PIER DUDI” POTREBBE APPROFITTARE DI UNA SCONFITTA DEL CENTRODESTRA AL REFERENDUM SULL’AUTONOMIA PER RIPERCORRERE LE ORME DEL PADRE: METTERE IN PIEDI UNA NUOVA FORZA ITALIA, APERTA A DIRITTI E MINORANZE, EUROPEISTA E ATLANTISTA. A QUEL PUNTO, LE ELEZIONI ANTICIPATE SAREBBERO INEVITABILI – ORMAI È CHIARO CHE IL GOVERNO MELONI NON CADRÀ MAI PER MANO DELL’OPPOSIZIONE, SPOMPA E INETTA, MA SOLO ATTRAVERSO UN’IMPLOSIONE DELL’ALLEANZA DI DESTRA-CENTRO - LA DIFFIDENZA DI MARINA, TERRORIZZATA DALL'IPOTESI CHE IL FRATELLO FINISCA FAGOCITATO DA BATTAGLIE MEDIATICHE E GIUDIZIARIE, COME IL PADRE...