IN EMILIA ROMAGNA MANCA SOLO L’INVASIONE DELLE CAVALLETTE (MA C’È QUELLA DELLE ZANZARE) – DOPO L’ALLUVIONE L’ACQUA STAGNANTE HA PORTATO CON SÉ GLI INSETTI CHE PROSPERANO NELL'UMIDITÀ. NELLE CITTÀ SOMMERSE DALLA PIOGGIA C’È UN SERIO RISCHIO CHE SI SVILUPPINO MALATTIE CONTAGIOSE – A CONSELICE 500 PERSONE NON VOGLIONO ABBANDONARE IL PROPRIO APPARTAMENTO PERCHÉ…
-Estratto dell’articolo di Gianluca Brambilla per www.open.online
Nelle province dell’Emilia-Romagna colpite dalle alluvioni il lavoro per tornare alla normalità continua senza sosta. Tra i problemi che gli abitanti della zona si trovano ad affrontare ce n’è uno a cui finora in pochi avevano pensato: le zanzare.
Nei paesi che hanno visto intere strade sommerse dalla pioggia, ora l’acqua ha iniziato a ristagnare. Il risultato: dai canali sale un forte odore di fogna, dovuto probabilmente al carico di acque sporche, carcasse di animali, piante e via dicendo.
In passato, ricorda Il Messaggero, le aree del Delta del Po sono state il luogo di incubazione di microorganismi a cui le zanzare tigri fanno da vettori, per esempio il virus zika. E il rischio è che ora le acque reflue e stagnanti ricreino le condizioni ideali per la diffusione di malattie. […]
Tra gli abitanti delle zone del Delta del Po è scattata la caccia ai repellenti. Ma la speranza dei cittadini è che venga messa in atto un’opera di disinfestazione vera e propria, in forma rafforzata rispetto agli scorsi anni. E a proposito di rischi sanitari post-alluvione, continua la corsa alle vaccinazioni contro il tetano. […]
Va detto però che non tutti sembrano preoccupati dall’acqua stagnante e maleodorante. A Conselice, in provincia di Ravenna, ci sono ancora 500 persone che – nonostante l’ordinanza di evacuazione – hanno deciso di rimanere, incoraggiati dai livelli più bassi dell’acqua. L’ordinanza – racconta oggi il Corriere – istituisce di fatto una zona rossa a cui solo Vigili del fuoco e Protezione civile potrebbero accedere.
Eppure, il via vai è continuo. «Dove dovrei andare? Qui ho tutta la mia vita – si giustifica Stefano Morando, residente di Conselice -. Non lascio tutto incustodito, possono fare tutte le ordinanze che vogliono». […]