LE EREDITA’ MILIONARIE NON SONO FACILI DA DIVIDERE - POTREBBE CHIUDERSI A MARZO 2024 IL COMPLESSO MECCANISMO PER DIVIDERE IL PATRIMONIO DI 32 MILIARDI LASCIATO DA LEONARDO DEL VECCHIO, DECEDUTO QUASI UN ANNO FA - LA SUCCESSIONE SI E’ CONCLUSA CON L’ASSEGNAZIONE DELLE QUOTE DI DELFIN AGLI OTTO EREDI CHE HANNO IL 12,5% A TESTA DELLA HOLDING MA BALLA ANCORA L’ASSEGNAZIONE DI AZIONI ESSILUX, PER 270 MILIONI, A FAVORE DI MILLERI (A CUI I FIGLI SI OPPONGONO)

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leonardo del vecchio

Estratto dell’articolo di Daniela Polizzi per il “Corriere della Sera”

 

La macchina dell’eredità di Leonardo Del Vecchio — che tra le quote in Essilux e Covivio, più le partecipazioni in Mediobanca, Generali e Unicredit, esprime un valore di mercato di 32 miliardi — sta andando avanti. […] il 27 giugno cadrà la prima ricorrenza della scomparsa del fondatore.

 

 

FRANCESCO MILLERI LEONARDO DEL VECCHIO

La successione si è subito conclusa, nella sostanza, fin da luglio di un anno fa, con l’assegnazione delle quote di Delfin agli otto eredi che hanno il 12,5% a testa della holding che contiene la quasi totalità del patrimonio del fondatore. In successione è infatti andato il 25% della cassaforte ancora di proprietà di Del Vecchio, lasciato in eredità alla vedova Nicoletta Zampillo che ha in seguito girato la metà della quota al figlio Rocco Basilico. Le altre erano già nella nuda proprietà dei sei figli di Del Vecchio.

 

Resta un ultimo capitolo. Riguarda gli altri legati inclusi nel testamento, che devono essere eseguiti dagli eredi. Come si evince dal testamento da subito reso pubblico, si tratta di tre voci. Il riparto delle imposte di successione, la cui quota a carico degli eredi è stimata in circa 110 milioni; il passaggio di due case di proprietà di Delfin, valutate circa 80 milioni, a favore della signora Zampillo.

 

TESTAMENTO DI LEONARDO DEL VECCHIO

Infine, l’assegnazione delle azioni di Essilux, per un valore stimato in 270 milioni, a favore di Milleri, il manager che ha spinto la crescita del gruppo, passato in cinque anni da 46 miliardi di capitalizzazione a poco meno di 80, da 16,2 miliardi di ricavi a 24,5 a fine 2022, un risultato netto salito a 2,9 miliardi da 1,8 miliardi, un salto che ha permesso la distribuzione di 1,4 miliardi di dividendi (+55%).

 

Secondo le volontà di Del Vecchio, tutti i sei figli dovranno saldare questi debiti nella logica che ha sempre guidato l’imprenditore, quella di una famiglia che deve decidere unita e condividere tutto. «Problemi non ce ne sono, stiamo solo imparando a conoscerci meglio», avevano dichiarato insieme Claudio e Leonardo Maria Del Vecchio, durante l’assemblea di Essilux a maggio.

I PRINCIPALI INVESTIMENTI DELLA HOLDING DELFIN

 

[…] Luca e Clemente, i figli più giovani frutto dell’unione con Sabina Grossi, seguiti poi da Paola e Claudio, nati dal primo matrimonio con Luciana Nervo. […] L’ultimo capitolo della successione non si chiuderà quindi a giugno ma a marzo del 2024. C’è insomma più tempo, utile ai figli per approfondire la conoscenza.

 

L’inventario ritrae circa 460 milioni di passivo a fronte di un attivo patrimoniale vicino a 200 milioni, tra crediti vantati verso Delfin, conti correnti, valore della barca dell’imprenditore, più altro. La mappatura farebbe scattare la possibilità per i figli che hanno accettato con il beneficio di inventario di incassare l’attivo e di utilizzarlo per pagare i debiti, senza tuttavia essere tenuti a versare personalmente la parte eccedente che potrebbe valere circa 40 milioni a testa per ciascuno dei sei figli di Del Vecchio.

Leonardo del Vecchio

 

Una somma che vale meno dell’1% del patrimonio totale di Delfin. La procedura è in pieno svolgimento attorno al tavolo che vede riuniti famiglia, legali e management. Ad aprile è già stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale l’invito agli eredi a presentare la propria dichiarazione di credito, ex articolo 498 del codice civile, e a breve in teoria, si dovrebbero quindi concludere la liquidazione dell’eredità e il pagamento dei legati.

 

LEONARDO DEL VECCHIO FOTOGRAFATO DA RENE BURRI

Quale sarà il punto di caduta? Si può forse immaginare come soluzione la distribuzione di un maggior dividendo da parte di Delfin per colmare la differenza tra attivo e passivo. […] all’assetto di governance di Delfin, il cui statuto obbliga a prendere decisioni straordinarie con l’88% dei voti, riservando invece al cda la gestione strategica, così come voleva Del Vecchio. Non è da escludere che il compromesso ruoti attorno a una modifica leggera di questa governance che potrebbe assegnare diritti, per esempio, su eventuali operazioni che possano stravolgere la missione industriale originaria di Delfin. […]

Milleri Del Vecchio
Milleri Del Vecchio

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ROCCO BASILICO E LEONARDO MARIA DEL VECCHIO