IL FANTASMA DI JEFFREY EPSTEIN ALEGGIA SU TRUMP – IL FINANZIERE PEDOFILO, MORTO SUICIDA IN CARCERE, CERCÒ DI INFILTRARSI NELLA CERCHIA DI “THE DONALD”, DURANTE LA CAMPAGNA ELETTORALE DEL 2016 – SECONDO IL “WALL STREET JOURNAL”, MISE IN CONTATTO PETER THIEL E THOMAS BARRACK, DUE FINANZIATORI DEL TYCOON, CON L'ALLORA AMBASCIATORE RUSSO ALL'ONU, VITALY CHURKIN. E ORGANIZZO’ PIÙ DI UN PRANZO A CUI PARTECIPARONO I TRE…
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(ANSA) - Jeffrey Epstein cercò di infiltrarsi nella cerchia di Donald Trump durante la campagna elettorale del 2016 e introdusse a due finanziatori dell'ex presidente l'allora ambasciatore russo all'Onu Vitaly Churkin, morto agli inizi del 2017.
Lo rivela il Wall Street Journal, secondo il quale Epstein organizzò alcuni pranzi con Peter Thiel e Thomas Barrack, due donatori della campagna di Trump. L'ex finanziere pedofilo morto suicida in carcere li fece poi incontrare separatamente con Churkin.
I documenti citati dal Wall Street Journal non fanno alcun riferimento a incontri o conversazioni fra Trump ed Epstein, e non menzionano alcun incontro con Hillary Clinton o il marito Bill Clinton. Hillary Clinton nel 2016 era la rivale di Trump nella corsa alla Casa Bianca.