FATE COME DICE FELTRI: VACCINATEVI "E NON ROMPETE LE BALLE!"  – I TAMPONI DEI NO VAX RISCHIANO DI MANDARE IN TILT LE REGIONI CHE NON RIUSCIRANNO AD AFFRONTARE 8 MILIONI DI TEST A SETTIMANA: UNA “MISSION IMPOSSIBLE” SE SI PENSA CHE LA POTENZA DI FUOCO NON VA OLTRE 1 MILIONE E 200 MILA TAMPONI LA SETTIMANA - I FARMACISTI REGISTRANO GIÀ UN RADDOPPIO DELLE PRENOTAZIONI NELLE CITTÀ. DA DOMANI SI FARÀ GIÀ UN PIÙ 30% DI TAMPONI E NON È NULLA SE SI PENSA CHE…

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Paolo Russo per “La Stampa”

 

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Mentre le Regioni scrivono al governo per dire che un milione e passa di test anti-Covid al giorno non sono in grado di farli, tra i non vaccinati la corsa al tampone è già iniziata. I farmacisti registrano già un raddoppio delle prenotazioni nelle città e un aumento più contenuto nei piccoli centri. E alla fine da domani un più 30% di tamponi si farà. Che è sempre niente se tutti i circa 3 milioni di lavoratori non vaccinati decidessero di farsi testare ogni due giorni per andare a lavorare. Secondo la Fondazione Gimbe in questo caso dovremmo fare 8 milioni di test a settimana mentre oggi la potenza di fuoco non va oltre 1 milione e 200 mila. Una mission impossibile. Salvo non venga fuori che molti dei non vaccinati sono alla fine arruolati tra le schiere di commercianti, artigiani, professionisti o di chi comunque lavorando in proprio dovrebbe controllarselo da solo il Green Pass.

 

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In caso contrario quello che le Regioni temono è il caos. Ieri dopo essersi consultato con gli altri governatori, il presidente della Conferenza delle Regioni, il leghista Massimiliano Fedriga, ha scritto a nome di tutti a Draghi per dire che le Regioni non sono in grado di fare i tamponi a tutti i lavoratori non immunizzati. Offrendo alla fine al governo «la disponibilità a trovare una soluzione operativa al problema». Nessuna proposta messa nero su bianco, ma la maggior parte dei presidenti ha insistito sull'opportunità di estendere da 48 a 72 ore la validità del tampone e di validare anche quelli salivari rapidi. Soluzioni già bocciate dal Cts e respinte anche dal toscano Eugenio Giani. Arrivano gli sconti Intanto però le agende delle farmacie fanno il pieno di prenotazioni.

 

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A Torino, secondo l'associazione dei farmacisti Federfarma, «i 25-30 tamponi al giorno effettuati in ciascuna farmacia sono destinati a raddoppiare. Sono tante le persone, in particolare gente prive di Green Pass che deve andare al lavoro, che si stanno rivolgendo a noi», spiega la titolare della farmacia Roaglia di corso Agnelli. Stessa percezione nella farmacia di corso Traiano, a poche centinaia di metri dallo stabilimento Mirafiori: «Non so se si tratta di operai o impiegati - spiegano i titolari - ma un aumento lo abbiamo registrato». Anche a Bari le prenotazioni fioccano un po' ovunque. «Abbiamo avuto un incremento notevole ma gestibile per ora - spiega Nicola Favia, che gestisce sei farmacie - stiamo tra il 30 e il 50% di prenotazioni in più rispetto alla media. Ovviamente, precisiamo che il test sarà effettuato sempre e solo previa prenotazione». E anche di questo dovranno tenere conto i lavoratori non vaccinati che dovranno così calendarizzare per bene i loro test da qui a fine anno.

 

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Nelle farmacie liguri, sempre secondo Federfarma, in moltissimi hanno prenotato da qui a dicembre, decidendo di investire circa 450 euro in poco più di due mesi, al netto dei "pacchetti" praticati da alcuni punti vendita. Un 3x2 del tampone che si va diffondendo in tutta Italia. Via social è già tutto un proliferare di offerte di 10 tamponi al prezzo di 10 euro ciascuno anziché i 15 del prezzo calmierato imposto dal Governo. A Roma il laboratorio di analisi "La. In" guarda anzi ancora più in là, proponendo un maxi pacchetto da 25 test al prezzo di 198 euro.

 

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In Lombardia va anche la formula tre per due o quella di 5 tamponi al prezzo di 40 euro. I sindacati: riaprire gli hub Se le farmacie cercano di non perdere nemmeno una briciola del business dei tamponi ieri nell'incontro tecnico con il ministero del Lavoro i sindacati hanno comunque chiesto di riaprire gli hub vaccinali e i drive in chiusi in questi giorni di magra della campagna per garantire a tutti la possibilità di fare i test «nei tempi utili al mantenimento del Green Pass».

 

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Ma la lista delle richieste sindacali è lunga a parte dalla sanatoria dei vaccini extra-Ue, per arrivare ai controlli solo all'ingresso, passando per il controllo dei lavoratori "somministrati" dalle Agenzia del lavoro solo da parte del datore che li utilizza. Un incontro definito «interlocutorio» dalla Cisl, ma che è servito agli emissari di Speranza e Orlando per ribadire però il «no» del governo alla gratuità dei tamponi per i lavoratori non vaccinati. Nonostante la concessione della ministra dell'Interno Luciana Lamorgese, che ha chiesto alle imprese di offrire gratuitamente i test ai portuali in rivolta, facendo così infuriare il Premier Draghi.

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Un invito che molte aziende in altri settori hanno in realtà già accolto. Ieri Piquadro, il colosso degli accessori in pelle si è unita ad altre realtà, come Ducati, Ima, Bonfiglioli riduttori, Toyota Material Handling, Nord motoriduttori e Gruppo Coesia, che hanno già deciso di tamponare gratis e in loco i propri dipendenti pur di non perdere colpi nella produzione.

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