FERMATE QUESTE TESTE DI CAZZO! IL CORONAVIRUS INIZIA A CIRCOLARE A ROMA, IN TRE FUGGONO DALL'OSPEDALE SAN GIOVANNI PRIMA DEI RISULTATI DEL TEST: 2 NEGATIVI, CACCIA ALL'ALTRO IL CUI ESITO ERA DUBBIO - GLI UOMINI, DI ETÀ COMPRESA TRA I 40 E I 50 ANNI, DUE ROMANI E UNO STRANIERO, SONO IMPIEGATI IN UN RISTORANTE – IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO DI MALATTIE INFETTIVE DELL'ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ: “A ROMA LE CATENE DI TRASMISSIONE DEL VIRUS SONO PER ORA PICCOLE MA…” (NEL LAZIO SONO 84 I CASI)
-
Laura Bogliolo e Mauro Evangelisti per il Messaggero
Non si fugge solo da Milano a bordo di treni stracolmi e senza biglietto tanta è stata la paura di rimanere bloccati nel capoluogo lombardo. Ieri si è registrata una fuga allarmante anche dall'ospedale San Giovanni.
I PERICOLI
Nel pomeriggio si erano presentati al pronto soccorso del nosocomio tre uomini di età compresa tra i 40 e i 50 anni, due romani e uno straniero, impiegati in un ristorante.
I tre hanno spiegato che avevano sintomi riconducibili al coronavirus: tosse, febbre e stanchezza.
I sanitari si sono subito attivati, li hanno prima messi in isolamento poi li hanno sottoposti al test del tampone per verificare il loro reale stato di salute. Il test ovviamente richiede un po' di tempo. I minuti sono passati e quando i medici erano pronti a comunicare i risultati i tre pazienti, spaventati, erano scomparsi. Sono fuggiti, si sono volatilizzati. La Regione, allarmata, ha subito avvertito i carabinieri che si sono messi alla ricerca dei tre fuggitivi facendo scattare il piano di sicurezza.
Ma cosa dicevano i referti? Fortunatamente per due di loro l'esito del tampone era negativo. Ma per un terzo i medici hanno stabilito che il risultato era «dubbio» e quindi il test doveva essere rifatto.
«La fuga dei tre pazienti è un gesto gravissimo - ha commentato Alessio D'Amato, l'assessore alla Sanità della Regione - così si mette a rischio l'incolumità pubblica, le regole sono severissime e il comportamento dei tre è estremamente irresponsabile».
All'ospedale San Giovanni è morta una donna romana di 87 anni, ricoverata nell'Unità di terapia intensiva cardiologica e alcuni dipendenti sono stati posti in isolamento fiduciario. La donna era ricoverata dal 17 gennaio. «Stante il complesso quadro clinico è possibile affermare che la donna sia deceduta con' il Covid-19 e non a causa dello stesso» aveva precisato l'ospedale.
CORONAVIRUS, "A ROMA STA COMINCIANDO A CIRCOLARE"
"A Roma il virus sta già incominciando a circolare, anche se le catene di trasmissione sono per ora piccole. Ne dobbiamo prendere atto perché altrimenti si fa il patatrac come a Lodi di nuovo. Solo che stavolta eravamo avvertiti". A sottolinearlo con forza è Gianni Rezza, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità (Iss), intervenuto sull'emergenza nuovo coronavirus a 'Radio anch'io' su Rai Radio 1.
"Bisogna prendere delle misure su tutto il territorio nazionale. Una volta per tutte 2 mesi di sacrifici, per piacere, e si facciano", ha aggiunto. Per l'esperto, più che 8 giorni potrebbe essere "decisivo il prossimo mese, forse le prossime 8 settimane".