FERMI TUTTI: LA FOTO CIRCOLATA SU TUTTI I GIORNALI DI ARTEM USS, IL MANAGER RUSSO ARRESTATO E POI EVASO DAI DOMICILIARI A MILANO, NON CORRISPONDE ALLA SUA IDENTITÀ, MA A QUELLA DI ANTON NATAROV, EX CONSIGLIERE DI SUO PADRE – NATAROV IN QUESTA STORIA NON C’ENTRA, MA COSA PUÒ SOGNARE DI PIÙ UN EVASO DI UNA SUA FOTO FALSA? - IACOBONI: "NATAROV HA PRESO DI BUON GRADO QUESTE CONFUSIONI, E NON HA FATTO NULLA PER CHIEDERE CHE VENISSERO CORRETTE. MA LE COSE STRANE NON FINISCONO QUI..."

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Estratto dell’articolo di Jacopo Iacoboni per www.lastampa.it

 

LA VERA FOTO DI ARTEM USS

Artem Uss  – il manager russo che era agli arresti domiciliari vicino a Milano con l’accusa di acquisto illegale di tecnologie militari violando le sanzioni alla Russia, rivendita illegale di petrolio al mercato nero e riciclaggio di milioni di dollari – non sarà facile da trovare per la polizia, la guardia frontiera, i servizi segreti italiani.

 

Non solo perché con ogni probabilità avrebbe lasciato già l’Italia, diretto a Mosca, forse con un volo privato da Linate, ma anche perché la foto che di Uss sta girando non corrisponde all’identità di Uss, ma a quella di Anton Natarov, ex consigliere del padre di Artem Uss, il governatore di Krasnoyarsk Alexandr Uss. Natarov in questa storia non c’entra, ma cosa può sognare di più un evaso (Artem Uss) di una sua foto su tutti i media che non corrispondente alla sua vera identità?

 

ANTON NATAROV - L UOMO SCAMBIATO PER ARTEM USS

La storia merita di essere raccontata meglio. Nella foto che pubblichiamo, Artem Uss è quello a sinistra, quello a destra è appunto Anton Natarov – che nel 2017 fu nominato consigliere del governatore Alexandr (il padre di Artem, l’evaso).

 

Natarov ha preso di buon grado queste confusioni, e non ha fatto nulla per chiedere che venissero corrette, nemmeno con i media internazionali più visibili. Qualcosa che evidentemente non deve aver dato fastidio ad Artem. Ma le cose strane di questa storia non finiscono qui.

 

Due giorni prima della fuga, la Corte d’appello aveva dato il via libera all’estradizione di Uss negli Stati Uniti (il russo era stato arrestato su mandato del Fbi), sia pure solo per due dei quattro capi d’imputazione (la «violazione dell'embargo" nei confronti del Venezuela in una vicenda di contrabbando di petrolio verso Cina e Russia, e per «frode bancaria»).

 

vladimir putin aleksandr uss

La difesa italiana di Uss ha inserito un altro elemento inquietante, se fosse vero: aveva sostenuto che l’arresto di Uss sarebbe stato mirato, dissero i legali, a uno «scambio di prigionieri», dato che gli Stati Uniti vorrebbero ottenere il rilascio di Paul Whelan, un uomo d’affari americano condannato a Mosca a 16 anni nel 2020. Nulla di tutto ciò è stato indipendentemente verificabile per La Stampa, ma aiuta a capire la cortina di fumo che è stata generata attorno a questa vicenda già prima della fuga del russo. […]