LE FIAMME GIALLE "BRUCIANO" LA RETE DEI NARCOS – GRAZIE ANCHE A UN AGENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA SOTTO COPERTURA È STATO SMANTELLATO UN SISTEMA NEL QUALE I CARTELLI SUDAMERICANI CEDEVANO A “CREDITO” LA DROGA ALLE ORGANIZZAZIONI CRIMINALI INTERNAZIONALI (ANCHE DEL SUD ITALIA) – I CARTELLI SI FACEVANO PAGARE POI DA UNA “RETE DI BROKER”. QUESTI RICICLAVANO LE SOMME E GLIELE INVIAVANO ATTRAVERSO DELLE SOCIETÀ SPARSE PER IL MONDO...
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(ANSA) - L'organizzazione per delinquere transnazionale smantellata dalla Guardia di finanza era suddivisa in tre livelli organizzativi ed inquadrata in un network criminale operativo a livello mondiale dedito al riciclaggio internazionale e al traffico intercontinentale di cocaina dei cartelli sud americani.
Nel corso delle investigazioni, che sono partite nel 2019 da Trento, è emerso che i clan colombiani e messicani, che cedevano a credito sostanze stupefacenti alle organizzazioni criminali nazionali, per far fronte alla necessità di far rientrare in Sud America il prezzo dello stupefacente, si avvalevano di una specifica "rete di broker" internazionali allo scopo di riciclare il denaro e convertirlo sotto forma di beni e servizi.
Il denaro, dopo essere stato depositato su alcuni conti corrente, veniva bonificato in dollari in favore di aziende operanti nel settore della commercializzazione dei prodotti elettronici, soprattutto di telefonia, e di beni di lusso dislocate in vari Paesi, tra cui Stati Uniti, Cina, Hong Kong e Turchia.
Queste società, a loro volta, spedivano il prodotto verso clienti sud americani, che pagavano in pesos il prezzo dei prodotti alla "rete dei broker" di supporto ai cartelli colombiani. Le indagini svolte dal Gico della Guardia di Finanza di Trento sono nate nel corso di una operazione speciale in cui è stato impiegato un agente sotto copertura, allo scopo di infiltrarsi all'interno della fitta rete di broker internazionali collegati con i cartelli sud americani che - nel quadro di un accordo illecito preesistente che coinvolgeva i rappresentati della criminalità organizzata siciliana, calabrese e altre strutture criminali organizzate, grazie ad una ramificata rete di collaboratori e facilitatori - erano dediti al riciclaggio internazionale dei proventi derivanti dal traffico di sostanze stupefacenti sul territorio nazionale.
"Credo che questo procedimento non abbia precedenti nella storia giudiziaria italiana", ha commentato il procuratore della Repubblica, Sandro Raimondi, che ha spiegato come l'agente undercover, un ufficiale della Guardia di finanza, venisse contattato dalla rete criminale "chiedendo se fosse disposto a prelevare delle somme di denaro in contanti".