LA FINE INGLORIOSA DI “MICHETTI CHI?”: L’IMPROBABILE CANDIDATO A SINDACO DI ROMA DEL CENTRODESTRA NEL 2021 DEVE DIRE ADDIO A UN MILIONE E MEZZO DI EURO CHE SPERAVA DI INCASSARE DA "IMAIE", IL VECCHIO ISTITUTO DI TUTELA DEGLI ARTISTI SOMMERSO DAI DEBITI – OLTRE AL MANCATO RIMBORSO, PER IL "MISTER WOLF" DELLA MELONI È ARRIVATA ANCHE LA BEFFA: NON SOLO DOVRÀ RINUNCIARE ALLA PARCELLA D'ORO, MA DOVRÀ ANCHE PAGARE...
Estratto dell'articolo di Clemente Pistilli per www.repubblica.it
«Michetti chi?». Se lo chiedevano gli elettori romani tre anni fa quando il professore di diritto degli Enti locali venne scelto dal centrodestra come candidato a sindaco. «Lui è come il signor Wolf, risolve problemi», sosteneva la leader di Fratelli d’Italia e attuale premier Giorgia Meloni. Anziché restituire alla città eterna «il ruolo di caput mundi», come lui sognava, l’avvocato Enrico Michetti è stato sconfitto da Roberto Gualtieri ed è uscito di scena.
A dire «Michetti chi?» si scopre però che sono stati anche i commissari liquidatori dell’Istituto per la tutela dei diritti degli artisti e degli interpreti e, dopo una lunga battaglia giudiziaria, il prof sembra proprio che possa dire addio a un milione e mezzo di euro che contava di incassare dal vecchio Istituto impegnato nella tutela degli artisti, sommerso dai debiti e a cui nel 2009 l’allora prefetto Giuseppe Pecoraro staccò la spina.
Prima che l’Imaie venisse messo in liquidazione e venisse poi costituito un nuovo Istituto, da Edoardo Vianello, presidente di quello vecchio, Michetti ricevette l’incarico di fare ricorso contro il provvedimento del prefetto. Per lui un’operazione volta a salvare la struttura e tutti i suoi beni e dunque meritevole di un compenso che tenesse conto di quel patrimonio.
Non sono stati dello stesso avviso i commissari, che hanno anche negato che il prof avesse avuto un mandato legale efficace. E dopo quattordici anni di schermaglie nelle aule di giustizia Michetti sembra appunto debba rassegnarsi a rinunciare alla parcella d’oro.
[…] Oltre il mancato incasso, anche la beffa. La sentenza degli Ermellini si chiude infatti con la condanna per il professor Enrico Michetti a pagare al nuovo Imaie 10.300 euro di spese.