FINE VIRUS, MAI - LA VARIANTE INDIANA (DELTA) STA PRENDENDO PIEDE ANCHE IN ITALIA E RAPPRESENTA IL 26% DEI CASI - IL NOSTRO PAESE E' QUINTO AL MONDO PER DIFFUSIONE - L'EPIDEMIA STA RIALZANDO LA TESTA SIA NEL REGNO UNITO CHE IN ISRAELE, DUE DEI PAESI PIU' VACCINATI AL MONDO - GLI INGLESI HANNO REGISTRATO NELLE ULTIME 24 ORE 11.625 CASI E 27 DECESSI - IN ISRAELE, LA META' DEGLI INFETTI SONO BAMBINI E UN TERZO DEI CONTAGIATI ERA VACCINATO...
-Cristina Marrone per il "Corriere della Sera"
«Adesso che sta circolando la variante Delta riceviamo molte segnalazioni in moltissime regioni italiane e si sta cercando in questo momento di fare contenimento» dice Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione presso il ministero della Salute. È di ieri la notizia di un focolaio partito in ambito lavorativo che ha coinvolto familiari e amici tra Piacenza e Cremona (nessuno era vaccinato, nessun caso è grave). Ma non è certo l'unico e i casi di variante indiana sono ormai presenti su tutto il territorio italiano.
Ma quanto è davvero diffusa la variante Delta in Italia e in Europa? Difficile dirlo con certezza, data non solo la scarsa capacità del nostro attuale sistema di sequenziare i tamponi, ma anche per il fatto che non tutti i laboratori abilitati per il sequenziamento condividono i risultati in tempi rapidi. L'ultimo monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità risalente a fine maggio parla di appena l'1% a livello nazionale. Ma è evidente che il dato sta cambiando velocemente e i risultati dell'indagine rapida disposta dal ministero della Salute sono attesi a giorni.
Secondo una stima elaborata dal Financial Times l'Italia conta il 26% di casi dovuti alla variante Delta ed è quinta al mondo per la diffusione del ceppo indiano nel periodo compreso tra il primo gennaio e il 16 giugno 2021. Secondo la banca dati Internazionale Gisaid, nella quale tutti i Paesi del mondo depositano le sequenze genetiche del virus Sars-Cov-2, la percentuale di diffusione nel nostro Paese è al 10,4% nell'ultimo mese.
Il Financial Times ha utilizzato i dati di partenza di Gisaid elaborati poi dall'istituto di ricerca belga Sciensano. Le stime indicano che Gran Bretagna e Portogallo sono i Paesi ad avere la maggiore concentrazione di Delta, rispettivamente con il 98% e il 96% fra le nazioni che hanno depositato le sequenze. Seguono gli Usa con il 31%, l'Italia con il 26%, il Belgio 16%, la Germania 15% e la Francia con il 6,9%.
Con la diffusione della variante Delta l'epidemia di coronavirus sta rialzando la testa sia in Israele sia nel Regno Unito, due tra i due Paesi più vaccinati al mondo. Nelle ultime 24 ore in Israele sono stati registrati 125 nuovi casi, oltre al doppio rispetto al giorno precedente, e il numero più alto dal 20 aprile. Circa il 70% delle nuove infezioni riguarda la variante Delta. La metà degli infetti sono bambini e un terzo dei contagiati era vaccinato.
Il Regno Unito nelle ultime 24 ore ha registrato 11.625 nuovi casi, il dato più alto dal 19 febbraio, e 27 decessi. Nella maggior parte dei casi i contagiati manifestano sintomi lievi, simili al raffreddore e i vaccini proteggono dalla malattia grave (di oltre il 90% secondo l'agenzia britannica Public Health England). Ciò nonostante secondo l'ultimo bollettino dell'agenzia britannica Phe dal 1° febbraio al 14 giugno ci sono stati 73 decessi con variante Delta confermata: 26 persone erano completamente vaccinate. Non è noto l'identikit delle vittime.