LE FORZE RUSSE SI STANNO "RITIRANDO RAPIDAMENTE" DALLE AREE ATTORNO A KIEV E ALLA CITTÀ DI CHERNIHIV, NEL NORD DELL'UCRAINA PER RIPIEGARE VERSO EST E SUD – L’OBIETTIVO E’ MANTENERE IL CONTROLLO DEI VASTI TERRITORI OCCUPATI – IL CREMLINO STA MOBILITANDO LE UNITÀ IN TRANSNISTRIA, NELLA REPUBBLICA DI MOLDOVA, PER CONDURRE AZIONI IN UCRAINA – CON L’ADDIO DEI RUSSI, A KIEV RITORNANO MIGLIAIA DI PROFUGHI MA IL SINDACO VITALIY KLITSCHKO LO SCONSIGLIA: “IL RISCHIO DI MORIRE È ABBASTANZA ELEVATO” - I RUSSI SPARANO SUI MANIFESTANTI DURANTE UNA PROTESTA A ENERHODAR...

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un tank ucraino a kiev

UCRAINA, 'RUSSI IN RITIRATA DA KIEV, PUNTANO A EST E SUD'

(ANSA-AFP) - Le forze russe si stanno "ritirando rapidamente" dalle aree attorno a Kiev e alla città di Chernihiv, nel nord dell'Ucraina. Lo ha dichiarato il consigliere del presidente ucraino, Mykhaylo Podolyak. "Con la rapida ritirata dei russi da Kiev e dalla regione di Chernihiv, è assolutamente chiaro che la Russia sta dando la priorità a una tattica diversa: ripiegare verso est e sud, mantenere il controllo di vasti territori occupati e entrarvi in maniera potente", ha aggiunto su Telegram.

palazzo di kiev distrutto

 

KIEV, RUSSI MOBILITANO TRUPPE IN TRANSNISTRIA

(ANSA) - I russi hanno iniziato a mobilitare unità in Transnistria per condurre azioni in Ucraina. Lo ha annunciato lo Stato maggiore di Kiev, riporta Ukrainska Pravda. "E' stato intensificato il lavoro per mobilitare unità di truppe russe con sede nel territorio della regione transnistriana della Repubblica di Moldova al fine di condurre provocazioni e svolgere azioni dimostrative al confine con l'Ucraina", ha affermato lo Stato maggiore, sottolineando che i movimenti di truppe sono finalizzati a "dare una dimostrazione di disponibilità per un'offensiva e possibili ostilità contro l'Ucraina".

kiev bombardamento

 

UCRAINA: 'RUSSI SPARANO SU MANIFESTANTI A ENERHODAR, ARRESTI'

(ANSA) - Le forze russe hanno sparato su una manifestazione pacifica a Enerhodar, nell'oblast di Zaporizhzhia, nel sud dell'Ucraina, dove si sono udite delle esplosioni. Lo riferisce la società statale per l'energia nucleare ucraina Energoatom, citata dal Kyiv Independent, secondo cui i russi hanno arrestato un numero imprecisato di persone che si opponevano all'occupazione. In un video diffuso sui social si vedono persone in fuga da un raduno mentre si sentono spari e si levano nuvole di fumo.

distruzione a kiev

 

CODE PER TORNARE IN PATRIA NELLA CAPITALE TEATRI RIAPERTI «MA QUI SI MUORE ANCORA»

Vittorio Sabadin per “il Messaggero”

 

Le truppe russe si ritirano e Kiev sta faticosamente ritornando a una parvenza di normalità.

Alcuni teatri hanno riaperto, i bar tornano a offrire caffè e persino alcolici, di cui è stata parzialmente di nuovo autorizzata la vendita. Si sentono ancora le cannonate della guerra, ma ora sono più rade e più lontane. Soprattutto, la gente che se n'era andata comincia a ritornare. Dai treni in arrivo dalla Polonia scendono donne e bambini che hanno voluto rientrare per vedere se le loro case ci sono ancora, e per avere notizie degli uomini che sono rimasti a combattere.

 

centro commerciale distrutto dai russi a kiev

«C'è un fenomeno di ritorno dei profughi in Ucraina che coinvolge migliaia di persone - ha confermato Vlodymyr Kvurt, responsabile per i rifugiati della regione di Lviv - Riguarda anche l'Italia, dove molte madri hanno deciso di tornare a casa, quando è possibile, per essere vicine ai propri figli in guerra».

 

Il sindaco di Kiev, Vitaliy Klitschko, non crede però che sia una buona idea. Ha detto al Guardian che si stanno ancora combattendo «importanti» battaglie a nord e a est della città. «Il rischio di morire è abbastanza elevato, per questo il mio consiglio a chi vuole tornare è di aspettare ancora un po'». Ma a Przemysl, la cittadina polacca al confine con l'Ucraina, i treni ora arrivano da Kiev vuoti e ripartono con molta gente a bordo. La polizia conta i profughi che rientrano: 12.000 lunedì scorso, 13.000 martedì.

 

centro commerciale distrutto dai russi a kiev

Oltre 370.000 persone hanno già deciso di ripassare la frontiera, anche se la guerra non è finita. Le ragioni sono molte: c'è chi non ha più soldi, chi non è riuscito a trovare una sistemazione migliore di quella nei campi profughi, chi non ha mai ricevuto il sostegno economico promesso dal governo polacco e non ci crede più. Sulle banchine della stazione di Przemysl si formano così lunghe code di gente che sale sui treni per Kiev, per Leopoli e Odessa. «È sempre meglio a casa - ha detto Lilia Shuba, insegnante di Vynohradiv - Eravamo partiti una settimana fa e ora stiamo tornando».

distruzione a kiev

 

Fino una settimana fa solo una o due persone al giorno tornavano, quasi sempre per raccogliere familiari o animali domestici, o cose dimenticate.

Dariusz Stola, storico dell'Accademia polacca delle scienze che ha pubblicato molti libri sulle migrazioni, sostiene che l'esperienza dell'espatrio spesso non coincide con le aspettative. «Il costo della separazione in condizioni drammatiche - ha detto - può sembrare maggiore della paura di essere colpiti dai bombardamenti russi. Quelli che se ne sono andati possono pensare che sia meglio stare con la famiglia, gli amici e le persone che ami».

bombardamento russo sul centro commerciale a podil, kiev ucraina 6

 

A Kiev si torna a respirare. Il sobborgo di Irpin è stato riconquistato, si esce dai sotterranei e dalle stazioni della metropolitana usati come rifugi, si torna a bere un caffè ai tavolini dei bar e si possono ordinare di nuovo alcolici, proibiti dal primo marzo. Ora potranno essere venduti tra le 11 del mattino e le 4 del pomeriggio. Si brinda alla tregua, poi si vedrà.

uomo piange sul corpo della madre a kiev 2