FRAGILE? MA MI FACCIA IL PIACERE! - NEL PAESE DI PULCINELLA CI MANCAVANO GIUSTO I "FINTI VULNERABILI" CHE SI INVENTANO PROBLEMI DI SALUTE GRAVI PER SCAMPARE AL VACCINO ASTRAZENECA E FARSI INOCULARE PFIZER O MODERNA: INDAGINE DELL'ASL ROMA 2 SUI CERTIFICATI RILASCIATI DAI MEDICI, GIÀ SCOPERTI 30 CASI - SI ALLUNGA ANCHE LA LISTA DEI FURBETTI DELLE INIEZIONI: IN TOSCANA IMMUNIZZATI CUOCHI, MODELLE E POCHI ANZIANI, IN PUGLIA DOSI AI MINORENNI, POLEMICHE SULLO STAFF DI DE LUCA...
-1 - DA FIRENZE A NAPOLI, QUEI FURBETTI IN FILA
Cesare Zapperi per il “Corriere della Sera”
Regione che vai, categorie che trovi. Fra avvocati, studenti di Medicina, costruttori di presidi sanitari e stretti collaboratori di politici, l'Italia dei furbetti (dal cartellino al vaccino, la filosofia è sempre la stessa) offre il suo ricco campionario di soggetti che, a cavallo tra regole e libere interpretazioni delle stesse, mettono la freccia di sorpasso e si garantiscono l'immunità dal Covid prima di anziani e pazienti fragili.
In Campania, dove il presidente Vincenzo De Luca fu tra i primi ad attirarsi un vespaio di critiche per essersi proposto a braccio nudo come testimonial non richiesto della campagna vaccinale, è di questi giorni il caso sollevato dal consigliere regionale leghista Giampiero Zinzi sulla composizione piuttosto allargata dell'Unità di crisi per comprendervi collaboratori dello staff del governatore (dall'addetto alle relazioni esterne ad altri dirigenti) che nel loro incarico non sarebbero sottoposti a particolari rischi di contagio. Dalla Giunta regionale è stata diffusa una nota per sottolineare che «sono state rispettate le norme di legge».
In Puglia sono state aperte due inchieste: una dei carabinieri del Nas, coordinata dalla Procura di Bari, e l'altra del Nirs, un nucleo ispettivo della Regione. Il Nas ha acquisito l'elenco dei vaccinati e ha constatato la presenza di un numero esagerato di operatori sanitari e di volontari (molti si sarebbero iscritti ad associazioni solo per avere il vaccino). Inoltre risultano vaccinati venti minorenni: 12 under 16 e otto 17enni.
Tra gli immunizzati anche artigiani, cinque amministratori locali e commercianti mentre proseguono a spron battuto le iniezioni di tutti gli studenti della facoltà di Medicina di Bari, comprese le matricole.
A Brindisi erano iniziate le vaccinazioni dei magistrati ma dopo le parole di Draghi e del commissario Figliuolo è stato imposto lo stop. Gli avvocati sarebbero arrivati dopo, ma non hanno fatto nemmeno in tempo a iniziare.
La Toscana è la Regione che più ha fatto parlare di sé. Per almeno due ragioni. La prima è aver inserito tra le categorie con diritto di precedenza quelle degli avvocati (tra questi, per via del doppio ruolo, sono finiti anche alcuni politici nazionali, regionali e comunali) e dei magistrati.
La seconda è aver previsto, sul portale dedicato alle prenotazioni, in fondo all'elenco dei soggetti vaccinabili con priorità una indefinibile categoria «altro» che ha aperto una breccia nella quale si sono infilate migliaia di persone. È per questo che risultano iscritti cuochi, camerieri, insegnanti di discipline sportive, professori d'orchestra, ballerine e modelle. I carabinieri hanno acquisito un elenco di 57 mila nomi per verificare quanti tra questi avevano davvero il diritto di precedenza.
Un'inchiesta è stata avviata anche ad Arezzo per chiarire come vengono compilate le liste dei cosiddetti «panchinari» dopo che è scoppiata la polemica per la vaccinazione del giornalista Andrea Scanzi.
In Sicilia nelle scorse settimane si è proceduto a immunizzare a prescindere dall'età avvocati e magistrati. Poi è arrivato lo stop. Dalla scorsa settimana si vaccinano a pieno ritmo i fragili. Per il particolare capitolo dei «furbetti del vaccino» sono state aperte alcune inchieste: nel mirino i centri di Ragusa, Petralia, il Giglio di Cefalù, Villa delle Ginestre, Fiera del Mediterraneo e Civico di Palermo.
Ha fatto scalpore il caso del sindaco di Corleone, Nicolò Nicolosi, travolto dalle polemiche per avere usufruito tra i primi del vaccino. L'8 marzo ha annunciato le dimissioni (ha anche ricevuto una busta con un proiettile), ma i sindaci del territorio ieri gli hanno chiesto di ripensarci con un documento ufficiale.
Ma qui e là da diverse zone d'Italia rimbalzano notizie di fascicoli aperti dalla magistratura per appurare se tutti i soggetti che si sono presentati ai centri di vaccinazione o sono in lista ne abbiano i requisiti.
In Piemonte sono al lavoro gli inquirenti di Ivrea e di Biella (pare che un centinaio di autocertificazioni fossero poco rispondenti a verità). Un caso particolare, non classificabile come forma di furbizia ma certo poco lineare, si è verificato infine ieri a Chiuduno (Bergamo) dove tutte le dosi previste sono state inoculate malgrado il flop totale delle convocazioni regionali perché le persone si sono presentate grazie al passaparola.
2 - VACCINI, FALSI VULNERABILI PER EVITARE ASTRAZENECA
Lorenzo De Cicco per “Il Messaggero”
Dopo la psicosi, i certificati fasulli. Per schivare la dose di AstraZeneca, vaccino autorizzato e iper-verificato dall'Aifa e dall'Ema, c'è chi ha inventato addirittura di essere «estremamente vulnerabile», presentandosi al centro dell'Asl col referto firmato dal medico di famiglia e chiedendo di avere Pfizer o Moderna.
Peccato appunto che la «fragilità grave», talmente grave da giustificare il cambio del tipo di farmaco, fosse inventata. Hanno scoperto il trucco i sanitari delle Asl: finora sono stati accertati già 30 casi nel Lazio, 15 solo alla Nuvola, il centro congressi diventato il principale hub di somministrazione dell' azienda sanitaria Roma 2. Azienda che ora ha deciso di vederci chiaro, avviando controlli sugli attestati timbrati dai dottori.
LE ESENZIONI
Dopo il balletto sul limite d'età (prima fissato a 65 anni, poi sdoganato per tutti), per il siero prodotto dal colosso anglo-svedese AstraZeneca non ci sono quasi più limiti. A parte alcune patologie davvero gravi, una lista corta. Per esempio: non basta essere cardiopatici, bisogna avere uno «scompenso cardiaco in classe avanzata» oppure essere pazienti «post shock cardiogeno» per essere vaccinati obbligatoriamente con Pfizer o Moderna.
Altro caso: non è sufficiente essere in sovrappeso, AstraZeneca non va iniettato soltanto agli obesi gravi, col «BMI», l'indice della massa corporea, superiore a 35. Vale a dire il livello di un uomo alto un metro e 80 che pesa oltre 115 chili.
Qualche dottore però è stato di manica larga. Al punto di scrivere sul certificato che il mutuato da vaccinare, con la prenotazione per AstraZeneca già in tasca, era talmente «vulnerabile» da dover ricevere un siero diverso.
Il raggiro, almeno in una trentina di casi, è stato scoperto dai medici dei centri vaccinali. Per i quali cambiare il tipo di dose all'ultimo minuto non è facile: alcuni hub infatti sono attrezzati per somministrare soltanto AstraZeneca, altri inoculano solo Pfizer o Moderna.
Cambiare in corsa quindi rischia di stravolgere la programmazione, già resa precaria dall'arrivo a singhiozzo delle fiale nei super-congelatori. Il rischio è che, con una boccetta già aperta, la dose possa andare sprecata. Ecco perché l'Asl Roma 2, dove si è verificato il maggior numero di casi finora, sta indagando sui certificati. Per accertare le responsabilità dei dottori che li hanno firmati.
«Negli ambulatori di base c'è molta pressione ultimamente», racconta Antonio Magi, presidente dell'Ordine dei medici di Roma. Gli strascichi della querelle su AstraZeneca, del tutto infondata a livello scientifico, si vedono ancora. Nonostante tutte le agenzie di controllo, sia quella europea che quella italiana, abbiano confermato la sicurezza e l'efficacia dell'antidoto.
«Trattare con le persone non è sempre facile - dice Magi - molti pazienti sono ancora spaventati, senza motivo. C'è chi si presenta negli studi. Magari hanno anche patologie, ma lievi, non tali da giustificare il cambio di farmaco. Non basta essere malati: se ti presenti all'hub della Asl ingessato per una frattura, non è che puoi definirti fragile».
Per il capo dell'Ordine ora deve passare un concetto: «Il tipo di vaccino non si può scegliere, anche se perfino le Asl e le farmacie stanno litigando per contendersi le fiale di Johnson & Johnson. Ma in questa fase dobbiamo vaccinare il prima possibile tutti, con le dosi che ci sono. È l'unico modo per ridurre la circolazione del virus».