IN FRANCIA LA “SOSTITUZIONE ETNICA” È GIÀ REALTÀ – I MEDIA D’OLTRALPE CONTINUANO A SVISCERARE E TRATTARE COME UNA COSA SERIA L'ASSURDO SPETTACOLO “CARTE NOIRE, NOMMÉE DÉSIR”, DOVE LE ATTRICI NERE, TRA LE ALTRE COSE, INFILZANO BAMBOLOTTI BIANCHI. PER ESPORRE E SOTTOLINEARE GLI STEREOTIPI E I LUOGHI COMUNI SULLE PERSONE NERE, SI RIBALTA LA SCENA E VENGONO DERISI I “COLONIZZATORI”, COSTRETTI A SUBIRE FINTI FURTI E OFFESI APERTAMENTE. E SE ALCUNI SI INDIGNANO, ALTRI SONO STATI CONTENTI DI FARSI INSULTARE - VIDEO
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DAGOSPIA DEL 30 LUGLIO 2023 - AD AVIGNONE FA SCALPORE LO SPETTACOLO “CARTE NOIRE NOMMÉE DÉSIR”, DOVE UN GRUPPO DI ATTRICI DI COLORE, TRA LE ALTRE COSE, INFILZANO BAMBOLOTTI BIANCHI PER “SOTTOLINEARE GLI STEREOTIPI SUI NERI”. IL PUBBLICO NON HA GRADITO: HA URLATO “QUESTA È CASA NOSTRA” E HA AGGREDITO LE ATTRICI – NEL CLIMA DA GUERRA CIVILE CHE SI RESPIRA OLTRALPE, SI SENTIVA DAVVERO IL BISOGNO DI QUESTA PROVOCAZIONE?
I BIANCHI MASOCHISTI CHIC SI FANNO INSULTARE DAI NERI
Estratto dell’articolo di Mauro Zanon per “Libero quotidiano”
Il Festival di Avignone è la manifestazione teatrale più importante di Francia. Fondato nel 1947 dal regista, attore e direttore di teatro Jean Vilar, si svolge ogni anno nel mese di luglio ed è composto da due parti: la sezione In e la sezione Off.
La prima è organizzata da un’associazione non profit il cui consiglio di amministrazione è composto dallo Stato francese, la città di Avignone, il dipartimento del Vaucluse, la Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra e un direttivo di sette personaggi pubblici competenti in materia di teatro.
Alcuni spettacoli del Festival In si svolgono nel cortile d’onore del Palazzo dei Papi, luogo di residenza del papato durante la cattività avignonese nel Trecento. La sezione Off, invece, è gestita da un’organizzazione non profit composta principalmente da compagnie teatrali e invade strade e piazze in tutta la città durante l’intera durata della kermesse.
[…] Il Festival […] è finito spesso al centro della cronaca in ragione del vulcanico ex direttore, Olivier Py, un habitué della provocazione, che nel 2014 minacciò di abbandonare il suo ruolo nel caso in cui alle elezioni comunali avesse vinto il candidato sindaco del Front national Philippe Lottiaux.
This Video IsTaken On The Occasion Of The Presentation Of The Play "Carte Noir" At The Avignon Festival, With Public Money.
— ?? Edwin ?? (@Edwin53647824) July 26, 2023
We See Babies, Repeatedly Skewered By Actors. ?? pic.twitter.com/eAHArK3hV2
Da quest’anno, 77esima edizione, il direttore è il portoghese Tiago Rodrigues, e la situazione […] è degenerata. Nel quadro della sezione In è stata infatti scelta una pièce diretta dalla femminista di origini martinichesi Rébecca Chaillon e intitolata “Carte noire nommée désir”, che ha oltrepassato ogni limite di decenza, dove dei bambolotti bianchi vengono infilzati da otto attrici nere, e dove queste ultime aggrediscono gli spettatori bianchi presenti tra il pubblico dando loro dei «fascisti», «razzisti» e «colonizzatori».
[…] Prima dell’inizio dello spettacolo, andato in scena per la prima volta lo scorso 20 luglio nella palestra del liceo avignonese Aubanel, le attrici hanno separato gli spettatori in base al colore della pelle: le donne nere sono state invitate a sedersi su dei divanetti Vip per assistere alla pièce, mentre i bianchi sono stati fatti accomodare su dei semplici gradini.
[…] Una giornalista del magazine di centrosinistra Franc-Tireur ha raccontato l’esperienza in prima persona: lei, Mina Boto, in quanto nera, ha avuto accesso allo spazio vip.
«Lo spettacolo instaura le ingiustizie che dovrebbe denunciare, fino a quando non si verifica l’incidente. Durante una scena volta a dimostrare il “privilegio bianco”, le attrici nere avanzano verso i gradini dei bianchi per “rubare” i loro zaini e le loro borse. Quando uno si rifiuta di dare il suo, si fa fischiare, urlare, trattare da colonizzatore. Un vero linciaggio. Un vigile (dispiaciuto) viene chiamato per farlo allontanare», ha riportato la giornalista di Franc-Tireur.
Alcuni spettatori hanno espresso il loro sdegno dinanzi alle attrici, mostrando anche il dito medio durante la performance e urlando “On est chez nous” (siamo a casa nostra). Ma molti altri sono stati contenti di farsi insultare in quanto bianchi, di essere trattati da razzisti, hanno applaudito e gridato a più riprese «on t’aime Rébecca», ti amiamo Rébecca.
Tiago Rodriges, chiamato a reagire alle polemiche, ha denunciato «i gesti violenti e razzisti» di una parte del pubblico (bianco) presente. Lo spettacolo, durato 2 ore e 45, verrà ripreso a Parigi a partire dal 28 novembre al théâtre de l’Odéon, uno dei teatri più prestigiosi della capitale francese.