FRATELLI COLTELLI – UNA LITE IN FAMIGLIA FINISCE NEL SANGUE A TORINO DOVE UN AVVOCATO 48ENNE HA UCCISO IL FRATELLO DISOCCUPATO DI 52 ANNI: DOPO AVERLO COLPITO CON UN COLTELLO IN UN OCCHIO, HA NASCOSTO IL CADAVERE IN CANTINA ED È FUGGITO PRIMA DI ESSERE RINTRACCIATO IN VENETO – A DARE L’ALLARME È STATO IL PADRE CHE HA TENTATO DI CONTATTARE 800 VOLTE UNO DEI FIGLI E…
-1 - UCCISO IN CANTINA TORINO, AL VAGLIO POSIZIONE FRATELLO
(ANSA) - È stato rintracciato in Veneto Carlo Pellegrini, fratello 48enne di Enrico Pellegrini, il cui cadavere è stato trovato ieri pomeriggio nella cantina di una abitazione di Torino con un coltello conficcato in un occhio. I Carabinieri, che indagano sull'omicidio coordinati dalla pm Delia Boschetto, stanno vagliando la sua posizione. L'uomo verrà ascoltato dagli investigatori dell'Arma in queste ore.
2 - ACCOLTELLA A MORTE IL FRATELLO E LO NASCONDE IN CANTINA
Massimiliano Peggio per "la Stampa"
La solitudine dei legami di famiglia. La routine senza orizzonti che diventa come una malattia ed esplode con ferocia nella cantina di un signorile palazzo di Cit Turin, tra il tribunale e piazza Benifica, mercato di prestigio della città. Un coltello, due fratelli, un mistero.
E un padre disperato che per 800 volte cerca di contattare al telefono uno dei figli temendo qualcosa di brutto. Quel qualcosa è un omicidio, scoperto ieri dai carabinieri del comando provinciale in via Principi d' Acaja 38.
La vittima è Enrico Pellegrini, 52 anni, apparentemente disoccupato. Il presunto assassino, fermato nella notte dai militari in Veneto, è il fratello Carlo, 48 anni, avvocato ma non esercita l' attività forense.
Nessuno dei due è sposato.
Hanno sempre vissuto con i genitori. Lo scorso anno la mamma è morta dopo una lunga e invalidante malattia. Una famiglia schiva, misurata. Mai un eccesso. Salvo qualche sera: il volume della televisione un po' alto. «Buonasera e buongiorno. In 12 anni che abito qui non sono mai andati oltre. Gente cordiale ma riservata» dice un' inquilina dello stabile. Da qualche tempo, raccontano i condomini, Carlo aveva trovato un' altra sistemazione, senza però allontanarsi troppo dalla zona.
Un omicidio efferato: stando alle prime ricostruzioni degli investigatori, coordinati dal pm Delia Boschetto, il fratello avrebbe ucciso Enrico con un coltello. Lo ha colpito in un occhio, poi ha nascosto il cadavere in cantina. Il delitto però risalirebbe ad alcuni giorni fa. Il padre Rodolfo, nei giorni scorsi si era allontanato da Torino. A metà settimana, non riuscendo a mettersi in contatto con i figli, ha dato l' allarme. Era preoccupato. Non rispondevano al telefono. L' alloggio della famiglia Pellegrino è al secondo piano. Persiane marroni, un lungo balcone che dà sulla strada. In via Principi d' Acaja sono arrivate due ambulanze e i vigili del fuoco.
«Ho visto i pompieri saltare da un balcone all' altro. Una volta entrati non hanno trovato nessuno dentro» spiega la titolare della pizzeria dall' altro lato della strada.
Mistero. Nessuna traccia di Enrico e Carlo.
Il papà, dopo giorni di apprensione, ha fatto denuncia, spiegando l' anomalia di quelle assenze. Ieri pomeriggio sono tornati i vigili del fuoco. E i carabinieri. Il controllo si è esteso alle cantine. La porta del box di proprietà della famiglia era chiusa a chiave. Una volta forzata, è stato scoperto il cadavere di Enrico. Di Carlo, invece, non si sa nulla.
Ha avuto tutto il tempo di fuggire nei giorni scorsi. I carabinieri stanno seguendo una pista. Enrico, raccontano qui tra i bei palazzi di Cit Turin, lo si vedeva spesso starsene appoggiato al balcone. A fumare sigarette, a scrutare il viavai in strada, a guardare la vita senza orizzonte.
Il padre, avvocato in pensione, ha atteso per tutto il giorno la fine delle operazioni dei carabinieri passeggiando nel cortile del palazzo. Ha pianto più volte, un amico lo ha sorretto tenendolo per un braccio.
Il sopralluogo dei militari della Scientifica è durato oltre due ore per cercare di ricostruire minuziosamente le fasi di questo omicidio per molti aspetti ancora oscuro. L' alloggio è stato posto sotto sequestro così come la cantina.
L' auto di Carlo, cercata tra gli isolati vicino casa, non era stata trovata. Il padre, in serata, è stato accompagnato negli uffici del Comando di via Valfrè per essere sentito ancora.
Quello che manca è il movente. Almeno per ora, ancora indecifrabile. Sullo sfondo resta l' immagine di una famiglia per bene, chiusa in se stessa, che non faceva trasparire agli altri le proprie fragilità.