UNA FUGA FINITA IN...FIASCO – UN DETENUTO, AMMESSO DA UN MESE AL LAVORO ESTERNO, NON RIENTRA NEL CARCERE DI BRISSOGNE, IN VAL D’AOSTA, E SCAPPA AL BAR PER UBRIACARSI – IL RACCONTO DA RIDERE DELLA FUGA DELL'UOMO CHE APPENA HA VISTO GLI AGENTI SE L'È DATA A GAMBE LEVATE SGOMMANDO IN MACCHINA IN DIREZIONE COURMAYER FINO A CHE E' STATO ARRESTATO "IN STATO DI ALTERAZIONE" VICINO A UN LOCALE...
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(ANSA) - Ammesso da un mese al lavoro esterno, un detenuto del carcere di Brissogne (AOSTA) giovedì sera non è rientrato nella casa circondariale. Quindi è fuggito in auto alla vista del personale della polizia penitenziaria che lo aveva rintracciato e infine è stato arrestato "in stato di alterazione" sulla spiaggia di un laghetto artificiale che ospita un locale a pochi chilometri di distanza. A riferirlo è il sindacato di polizia penitenziaria Sinappe.
Verso le 18.30 l'uomo aveva contattato il carcere dicendo che avrebbe fatto ritardo per motivi di lavoro. Alle 19.45, non essendo ancora rientrato, è scattato l'allarme per evasione e sono state allertate tutte le forze dell'ordine: una pattuglia della polizia penitenziaria lo ha trovato nel magazzino dell'azienda dove era stato ammesso al lavoro esterno.
Alla vista degli agenti l'uomo, riferisce il sindacato, "iniziava una rocambolesca fuga evitando al momento l'arresto, fuggendo in macchina in direzione Courmayeur.
Poche ore dopo, alle 21.40 circa, sulla spiaggia" di un locale di "Sarre, il detenuto fuggitivo, che era in stato di alterazione, veniva rintracciato ed arrestato dagli uomini della polizia penitenziaria" e poi riportato in carcere. Il vice segretario regionale del Sinappe, Matteo Ricucci, "considerando la gravità di quanto successo, mette in risalto la professionalità e lo spirito di corpo degli uomini e delle donne della polizia penitenziaria".