I FURBETTI DELLA RAMAZZA – A PALERMO I CARABINIERI HANNO “BECCATO” 101 NETTURBINI DELL'AZIENDA COMUNALE CHE TIMBRAVANO IL CARTELLINO E POI NON LAVORAVANO: CHI ANDAVA A FARE LA SPESA, CHI AL BAR. ORA SONO INDAGATI CON L’ACCUSA DI TRUFFA – SCOPERTI 1.385 EPISODI, 2.800 ORE DI ASSENZA – 18 OPERATORI ECOLOGICI DOVRANNO FIRMARE IN CASERMA PRIMA E DOPO IL TURNO DI LAVORO. DUE SONO INDAGATI PER AVER RUBATO LA BENZINA DEI MEZZI – VIDEO

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Estratto dell'articolo di Salvo Palazzolo per https://palermo.repubblica.it/

 

NETTURBINI A PALERMO - FURBETTI DEL CARTELLINO

Uno strisciava il badge e poi andava al bar, oppure al supermercato, a fare la spesa. Un altro tirava fuori dalla tasca le tessere di cinque colleghi e le scorreva di nascosto. Un altro ancora si assentava per giorni, anche se risultava presente. Una telecamera piazzata dai carabinieri davanti al rilevatore delle presenze dell’autoparco di via Ingham ha svelato un esercito di furbetti del cartellino alla Rap, l’azienda di igiene ambientale di Palermo.

 

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Un’ordinanza firmata dalla gip Elisabetta Stampacchia è stata notificata a 18 dipendenti della Rap: dovranno firmare in caserma prima e dopo il turno di lavoro, poi anche la domenica. Ma l’inchiesta è molto più ampia, gli indagati per truffa sono in totale 101. I fatti contestati risalgono al 2021: i militari hanno documentato 1385 episodi, 2800 ore di assenza, un danno economico di 40 mila euro.

 

NETTURBINI A PALERMO - FURBETTI DEL CARTELLINO

Un vero e proprio terremoto per l’azienda di igiene ambientale al centro di tante polemiche per la scarsa produttività, la città continua ad essere piena di rifiuti.

 

L’indagine è nata dalla denuncia di una dirigente dell’azienda, che segnalava ripetuti furti di benzina in via Ingham. Le telecamere hanno svelato gli autori: due addetti all’officina. Ma poi gli accertamenti dei carabinieri si sono presto allargati, alle presenze. Anzi, alle ripetute assenze.

 

I militari hanno anche pedinato alcuni operai che si allontanavano dal lavoro: uno andava spesso a fare acquisti in un negozio di ferramenta, un altro andava a casa, un altro ancora si chiudeva in auto, nella zona dell’autoparco, e dormiva. In un clima di omertà, anzi di complicità, generale. […]

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