FURIA DA FERIE - IL RIENTRO DALLE VACANZE PUÒ PROVOCARE STRESS E MALESSERE PSICOLOGICO, MA IN ALCUNI CASI ANCHE RABBIA. REPRIMERLA NON FA BENE E PUÒ SOLO PEGGIORARE IL PROBLEMA - LO SPORT PUÒ ESSERE UTILE PER SFOGARSI, SOPRATTUTTO LE ATTIVITÀ DI CONTATTO COME LA BOXE E LE ALTRE ARTI MARZIALI - POI CI SONO LE "RAGE ROOM", STANZE IN CUI LE PERSONE POSSONO DISTRUGGERE OGGETTI E…

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Estratto dell'articolo di Gemma Gaetani per “La Verità”

 

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[…] Il rientro alla vita ordinaria dopo un periodo lungo e piacevole di vacanza come di solito si può fare solo in estate in linea di massima è sempre problematico. […] spesso si vive il rientro come una forma di stress, talvolta anche di forte stress che può anche dare luogo all’emozione della rabbia. […]

 

Purtroppo per noi, possiamo provare rabbia anche durante le vacanze, possiamo provarla in altri periodi, possiamo provarla momentaneamente in risposta ad un evento preciso. […] La rabbia è un’emozione primaria ed istintiva che serve a farci reagire nel momento di un attacco. […] Si tratta di quella che oggi chiamiamo «reazione di attacco o fuga».

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[…]  Il sistema nervoso simpatico produce una sorta di scarica che prepara l’organismo ad attaccare oppure, se la lotta è evidentemente impari, a fuggire: la midollare del surrene emette una cascata ormonale che a sua volta origina la secrezione di catecolamine, in particolare noradrenalina e adrenalina.

 

Il sistema nervoso autonomo è un sistema di controllo che agisce in modo per lo più inconscio, regola frequenza cardiaca, frequenza respiratoria, digestione, reazione pupillare, minzione, eccitazione sessuale. Il suo controllo della reazione di attacco o fuga è mediato dal sistema nervoso simpatico e dal sistema nervoso parasimpatico. Comincia tutto nell’amigdala, che innesca una risposta neurale nell’ipotalamo, si attivano la ghiandola pituitaria e la secrezione dell’ormone Acth.

 

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Quasi all’unisono si attiva il surrene, attraverso il sistema nervoso simpatico, e si rilascia l’ormone adrenalina, poi l’ormone cortisolo che aumenta pressione sanguigna e glicemia e sopprime il sistema immunitario. L’adrenalina, collegata agli epatociti, determina la produzione di glucosio per dotare l’organismo di un picco di energia, intanto il cortisolo converte anche gli acidi grassi in energia e il resto lo fanno i muscoli che, acquisita energia, sono pronti a scaraventarla contro la figura o il fatto responsabili della nostra rabbia.

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[…] Grazie al sistema nervoso autonomo, la miccia si accende per bene e il fuoco si compie. Cuore e polmoni accelerano il ritmo, aumentano la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna, aumenta il flusso sanguigno verso i muscoli perché i vasi sanguigni verso i muscoli si dilatano e al contempo diminuisce, tramite, stavolta, la contrazione dei vasi sanguigni interessati, verso le parti del corpo che contengono gli organi che non servono a combattere, come stomaco e intestino tenue, le cui attività vengono rallentate o bloccate.

 

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Rallentano la propria attività per non sottrarre energia al resto del corpo anche gli sfinteri […], la lacrimazione e la salivazione vengono inibite, la pupilla si dilata (midriasi) per permettere all’occhio di acquisire più luce possibile e quindi monitorare meglio il nemico, il meccanismo della coagulazione accelera per tamponare più velocemente eventuali ferite, il cervello ragiona più celermente, perché in una lotta anche un solo momento di nostra distrazione può permettere all’avversario di avere la meglio su di noi, e, contemporaneamente, riduce la sua capacità di percepire dolore, al fine di farci continuare a combattere anche feriti.

 

Insomma, il corpo prende molto sul serio le aggressioni e si prepara a difendere sé stesso con un’estrema efficienza. Anche quando sentiamo rabbia di fronte a un’aggressione che sia metaforica e non letterale, noi proviamo le stesse sensazioni fisiche. Le proviamo anche soltanto ricordando un’occasione nella quale abbiamo subito un’aggressione fisica, un’aggressione verbale o comunque un’oggettiva ingiustizia che ci ha frustrato e umiliato. […]

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E qui entra in gioco l’attività fisica. L’attività fisica permette di non trattenere in sé l’energia che proviene dalla rabbia, ma di liberarsene. Trattenendo quella energia, la reprimeremmo. Sfogandola in maniera sana, invece, non avremo i problemi conseguenti all’energia repressa. Le attività fisiche che si possono svolgere sono tante. Possono essere collegate semanticamente alla rabbia, come la boxe, che ci permette di picchiare, sì, ma un sacco inanimato e non la persona che la nostra rabbia vorrebbe vedere punita dalla nostra rabbia.

 

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[…] Queste attività hanno anche un coté filosofico non indifferente e fanno ben riflettere su come gestire e direzionare la propria potenza fisica, facendosi fonte di riflessione anche sull’autocontrollo […] Se non si amano queste attività potenti, per sfogare la nostra rabbia in modo intelligente possono andar bene anche attività meno connotate in questo senso, ma che comunque ci fanno usare il corpo e sfogare tensione, dal ballo latino americano all’hip hop passando per la corsa e il sollevamento pesi, la danza classica e la danza del ventre.

 

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Qualsiasi attività fisica, compreso il semplice camminare, preferibilmente in un contesto naturale, che ci aiuta anche ad ossigenarci di più, ci potrà aiutare a toglierci letteralmente di dosso la tensione e sostituirla con le endorfine prodotte dallo sport che aiutano, invece, a superare lo stress e a migliorare l’umore.

 

[…] Ma se volete proprio menare le mani non in ambito sportivo ma vendicativo ci sono questi curiosi luoghi nei quali sfogare direttamente la rabbia «accirenno ‘e mazzate» qualcosa, piuttosto che qualcuno e, pensate, sembrano anche gettonati.

 

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Detta anche anger game o rage room, la stanza della rabbia è un luogo nel quale si stanza a pagamento circa 15 minuti, con playlist a scelta propria, si può andare da soli o anche con altre persone note, si viene dotati di tuta e casco protettivi e di una spranga con la quale spaccare tutto quello che c’è nella stanza. Sono varie le possibilità di oggetti, dal servizio di piatti a quello di bicchieri, ma gli oggetti da sfasciare a mazzate possono essere anche propri. Previa autorizzazione dei gestori delle room, infatti, si può sfogare la propria rabbia sull’oggetto che era stato donato dall’ex partner, sul cartonato a misura reale del capoufficio e così via. E, pensate, si può anche realizzare il video della seduta sfasciatutto.

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Secondo alcuni, la rabbia sarebbe una codarda estensione della tristezza, essendo molto più facile essere arrabbiato con qualcuno piuttosto che dirgli che si è addolorati. Può essere, anche se essere pure valutati come codardi dopo essere stati danneggiati dai comportamenti aggressivi altrui ci sembra eccessivo. […]

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rabbia depressione
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