IL GATTO E LA VOLPE CONTRO ENI - PIERO AMARA E VINCENZO ARMANNA SI MUOVEVANO IN COPPIA PER TRUFFARE ENI E SFRUTTARE IL PROCESSO OPL 245 PER “FAR FUORI” I VERTICI DEL COLOSSO PETROLIFERO, TRA DENUNCE ANONIME E “RIVELAZIONI” IN PROCURA...

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Alessandro Da Rold per “la Verità”

 

vincenzo armanna

Per capire come Piero Amara e Vincenzo Armanna si muovessero in coppia per truffare Eni e sfruttare il processo Opl 245 per «far fuori» i vertici del colosso petrolifero, bisogna fare un salto indietro di quasi 7 anni. Si arriva così al luglio 2014, mese in cui ha inizio la valanga arrivata in questi giorni al Csm, dopo il caso dei verbali sulla loggia Ungheria consegnati da Paolo Storari a Piercamillo Davigo. Da maggio 2014 Claudio Descalzi è il nuovo numero uno di San Donato.

 

Tra le sue prime decisioni c' è quella di riconvertire la raffineria di Gela, in Sicilia. Rischia però di rovinare gli affari che Amara porta avanti da anni in quelle zone. Allo stesso tempo Armanna è stato licenziato nel 2013 proprio da Eni. Ha fatto la cresta sui rimborsi spese (180.000 euro) e avrebbe firmato contratti irregolari nel Golfo Persico: a cacciarlo è la gestione Scaroni.

PIERO AMARA

 

Nel frattempo, ai primi di luglio 2014, dopo l' arrivo di un esposto in Procura, partono i primi avvisi di garanzia per la presunta megatangente da 1,1 miliardo di dollari per il giacimento petrolifero nigeriano. A fine mese, il 28 luglio, Amara e Armanna vengono filmati dalla Guardia di finanza nell' ufficio di Enzo Bigotti. Si parla del progetto di acquistare il blocco onshore dell' Eni in Nigeria (Naoc). Sono i giacimenti a terra, difficili da gestire, perché vengono distrutti e sfruttati dalle bande criminali. Amara e Armanna vogliono comprarli, con l' aiuto di un imprenditore nigeriano di nome Kola Karim.

 

Descalzi Scaroni

L' idea è quella di acquistare i blocchi senza però passare da una gara ufficiale. Ad aiutarli, dentro l' azienda, ci sarebbe il numero 2, Antonio Vella. È difficile però che l' operazione vada in porto. In Nigeria ci sono Ciro Pagano e Roberto Casula, referenti dell' azienda di San Donato. Durante quell' incontro negli uffici di Bigotti, quindi, Amara e Armanna discutono di come sfruttare il processo nigeriano per eliminarli. Il manager lo dice chiaramente all' avvocato siciliano. «[] sono coinvolti sulla 245 e non escluderei che arrivi un avviso di garanzia Mi adopero perché gli arrivi».

 

eni

Caso vuole che due giorni dopo, il 30 luglio, Armanna si rechi in Procura di Milano da Fabio De Pasquale, il titolare dell' inchiesta nigeriana. Così nei giorni seguenti sul registro degli indagati finiranno Descalzi, Scaroni, Casula, Pagano e tutti gli altri. A settembre la notizia è sui giornali. Con l' azienda sotto indagine Amara e Armanna cercano di portare avanti il loro affare su Naoc, ma falliscono. San Donato, infatti, decide comunque di avviare una gara per la cessione del blocco. Spiazzati, i due si rimettono in carreggiata.

pozzi petroliferi nigeria

Nel 2015 Amara contatta Salvatore Carollo, esperto di trading petrolifero.

 

C' è da avviare la Napag dell' amico F.M.. È un' azienda nata per i succhi di frutta, che presto cambierà il suo business nel commercio di prodotti petroliferi. Napag riesce ad accreditarsi presso Versalis, ma trova resistenze in Eni trading & shipping dove comanda Umberto Vergine. Come si fa a eliminarlo?

 

La tecnica è sempre la stessa. Da un po' di mesi circolano denunce anonime tra le procure di Trani e Siracusa. La prima archivia, la seconda (dove c' è il pm Giancarlo Longo, amico di Amara) apre un' indagine. Anche qui il teste principale, guarda caso, è Armanna.

tribu ikebiri nigeria

 

A un certo punto c' è persino il rischio che il processo su Opl 245 finisca in Sicilia. Nei plichi ci sono anche accuse ai consiglieri indipendenti Karina Litvack e a Luigi Zingales, invisi a Massimo Mantovani che, poi si scoprirà, avrebbe scritto di suo pugno quelle accuse. Vergine sarà fatto fuori. Al suo posto arriva Mantovani, permettendo così a Napag di avviare con successo le operazioni con il petrolio iraniano sotto embargo.

 

ENI NIGERIA

La dimostrazione è il caso della nave White Moon del 2019. Nasce così il tesoro da 100 milioni di dollari di Amara, Armanna e M. a Dubai. A cosa servissero tutti quei soldi non è dato sapere. M. in un suo profilo su Facebook aveva detto di lavorare anche con la Nato. Il problema è che Eni aveva denunciato tutto questo già 3 anni fa. Peccato che la Procura non abbia mai deciso di approfondire. Ha continuato invece su Opl 245. Dove sono stati tutti assolti.

estrazione di petrolio nel delta del niger in nigeria