LA GESTIONE TALEBANA NON DECOLLA - I MILIZIANI, DOPO AVER CANTATO VITTORIA, SI SONO ACCORTI CHE LA SITUAZIONE IN AEROPORTO È DISASTROSA: PISTE SENZA LUCI, AREE SACCHEGGIATE, ATTREZZATURE VANDALIZZATE E MANCANZA DI TECNICI SPECIALIZZATI - PER ORA RIPARTONO (NEL CAOS) SOLO LE TRATTE INTERNE, SUGLI ALTRI VOLI SARÀ UN REBUS - INTANTO L'ISIS SOSTIENE CHE L'ATTENTATORE KAMIKAZE ERA UN SUO UOMO LIBERATO DALLA PRIGIONE...
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1 - AFGHANISTAN: ISIS, KAMIKAZE AEROPORTO LIBERATO DA PRIGIONE
(ANSA) Il kamikaze dell'Isis-K che lo scorso 26 agosto si è fatto esplodere all'aeroporto di Kabul, provocando 170 vittime, tra cui 13 soldati americani, era stato liberato da una prigione afgana dopo il crollo dell'esecutivo filo-occidentale di Ashraf Ghani.
Lo sostiene lo stesso gruppo jihadista in una newsletter online, ripresa dalla Bbc. Secondo questa ricostruzione, "dopo che le forze del precedente governo sono fuggite", l'attentatore Abdul-Rahman al-Logari e "diversi suoi fratelli" sono scappati dal carcere e "si sono precipitati a raggiungere i loro fratelli" dell'Isis-Khorasan per compiere l'attacco suicida.
Dopo la presa di Kabul nel giorno di Ferragosto, i Talebani aveva liberato migliaia di detenuti dalla prigione di Pul-e-Charkhi nella capitale afghana e da diverse altre carceri del Paese. Secondo i media locali, tra questi c'erano anche miliziani dell'Isis e di Al Qaida.
2 - AFGHANISTAN: RIPRESI I VOLI UMANITARI DELL'ONU
(ANSA-AFP) Le Nazioni Unite hanno ripreso i loro voli per trasportare aiuti umanitari verso il nord e il sud dell'Afghanistan dopo che i Talebani si sono impadroniti di quasi tutto il Paese, entrando il 15 agosto nella capitale Kabul.
Lo ha riferito il portavoce dell'Onu Stephane Dujarric, precisando che le operazioni permettono a 160 organizzazioni umanitarie di continuare le loro "attività per salvare vite umane nelle province dell'Afghanistan".
I voli collegano la capitale pachistana Islamabad con la città afghana di Mazar-i-Sharif, nel nord, e con quella di Kandahar, nel sud.
3 - AFGHANISTAN: RIPRENDONO I VOLI INTERNI
(ANSA-AFP) Riprenderanno oggi i voli interni in Afghanistan, operati dall'Ariana Afghan Airline, che conferma alla Afp la riattivazione, appunto, delle sue tratte interne. L'Ariana Afghan Airline è la più grande compagnia aerea del Paese.
4 - LA CORSA DEI TALEBANI PER RIMETTERE IN MOTO L'AEROPORTO DI KABUL: PRIMO VOLO A RISCHIO
Lorenzo Cremonesi per il “Corriere della Sera”
L'aeroporto internazionale di Kabul sta davvero diventando il simbolo e la metafora della crisi afghana. Dalla Dunkerque del ponte aereo occidentale per mettere in salvo i disperati desiderosi di fuggire a centro degli sforzi talebani per dimostrare a sé stessi e al mondo che sono in grado di fare funzionare una società complessa quale è diventata quella dell'Afghanistan negli ultimi vent'anni.
Il loro governo verrà annunciato nelle prossime ore, eppure da almeno tre giorni i leader talebani nella capitale, oltre ai loro rappresentanti in Qatar, Turchia e Pakistan, cercano di trovare il modo più rapido per rimettere lo scalo in attività.
«Due o tre giorni e gli aerei riprenderanno a volare», avevano detto fiduciosi e trionfanti mentre ancora i soldati americani controllavano la pista per assicurare gli ultimi decolli. Quando poi arrivarono finalmente a prendere il controllo totale dello scalo si resero conto di quanto grave fosse la devastazione.
A cavallo tra il 14 e 16 agosto migliaia di persone riuscirono a irrompere nei padiglioni arrivi e partenze, e sulle piste. Fu il caos: i computer dei check-in, degli uffici, assieme a tutte le attrezzature tecniche (inclusi i nastri trasporto bagagli, i metal detector e le telecamere della sicurezza) rubati, vandalizzati. Il saccheggio si allargò ai depositi, nell'area dei meccanici, sino agli hangar.
«Ora necessiteranno settimane, se non mesi, per mettere un poco di ordine. Mancano i radar, le luci sulla pista sono rotte», dice Farid, un anziano funzionario. Uno dei problemi più gravi è che tanti tra i tecnici, ingegneri ed esperti sono partiti col ponte aereo della coalizione. Manca la mano d'opera specializzata.
Solo un piccolo numero tra i vecchi poliziotti è tornato nelle garitte. Tuttavia, i talebani annunciano che già nelle prossime ore dovrebbero ripartire i voli locali. Il che significa far decollare gli apparecchi di Ariana e Cam-Air, le uniche due compagnie nazionali rimaste. Molti dei loro aerei sono stati fatti evacuare all'estero, per lo più a Mashad, in Iran. Il regime però non si tira indietro: il primo volo era previsto per oggi alle 14, da Kabul a Mazar-i Sharif.
Una prova di forza dei talebani che si sono avvalsi anche di aiuti da fuori: i radar vengono direttamente dai qatarini. Ma ieri notte sembrava destinato ad essere cancellato a causa della rottura dei nastri bagagli.
Ancora più complessa è la questione dei voli commerciali internazionali. Sempre il Qatar due giorni fa ha mandato via aerea un folto team di tecnici incaricati proprio di monitorare lo scalo e fare uno studio di fattibilità. Anche la Turchia si dice pronta a collaborare.
«Stiamo lavorando per riaprire l'aeroporto il prima possibile. Stiamo cercando l'assistenza tecnica turca. Speriamo di potervi dare presto buone notizie», ha dichiarato ieri il ministro degli Esteri di Doha, Mohammed Abdulrahman al-Thani, incontrando l'omologo britannico, Dominic Raab. Le speranze britanniche e di altri partner della coalizione sono di poter far partire i propri cittadini rimasti a terra. Ma dovranno accordarsi con i talebani ormai in controllo dello scalo.