Estratto dell’articolo di Giuliano Guzzo per “la Verità”
«Rifarei tutto, magari per un maschietto, anche se non è possibile scegliere il sesso dei bambini. Mio figlio voleva avere cinque figli». Ana Obregòn non si ferma. Dopo essere diventata «madre», grazie all’utero in affitto, della piccola Ana Sandra Lequio Obregòn, l’attrice spagnola lascia intendere di non escludere nuove gravidanze conto terzi.
Potrebbe, così, avere un seguito la vicenda che la vede discussa protagonista, in questi giorni, delle cronache di mezzo mondo. Il che è comprensibile, visto che non capita tutti i giorni di apprendere che una signora di 68 anni abbia ottenuto, via maternità surrogata, la nascita di colei che, biologicamente, è sua nipote.
[…] è una bimba ottenuta con un procedimento che vede coinvolte complessivamente quattro persone: l’attrice spagnola nella veste di «genitore intenzionale», la madre surrogata, una donatrice di ovuli e Alejandro Lecquio García, il figlio della Obregòn, deceduto per un tumore il 13 maggio 2020 a 27 anni di età, il cui seme è stato appunto impiegato nell’iter.
[…] «La gente non sa che questa era l’ultima volontà di Alejandro, quella di far venire al mondo suo figlio. Lo ha confessato lui stesso una settimana prima di morire a me e a suo padre».
A proposito del padre del giovane morto, attorno alla sua figura si sta addensando un piccolo giallo. Pare, infatti, che il signor Lequio, divenuto nonno a 62 anni, sia irreperibile. Tutte le testate spagnole sono vanamente sulle sue tracce. Secondo il quotidiano La Vanguardia, l’uomo sarebbe rimasto colpito, anzi sconvolto da questa vicenda.
Al punto che, pur di sottrarsi alle telecamere, avrebbe lasciato il Paese insieme all’attuale moglie, Maria Palacios, e la figlia Ginevra, nata dal loro matrimonio. Oltre che sconvolto, l’uomo sarebbe anche assai amareggiato. Stando alle ricostruzioni della testata Diez Minutos, infatti, Lequio era a conoscenza dei piani «di maternità», per così dire, dell’ex compagna e avrebbe fatto di tutto pur di farla desistere, senza successo.
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La notizia della nascita […]ha subito sollevato delle severe critiche da esponenti del governo. A destare indignazione, da parte di un esecutivo che comunque è di sinistra, è stato in particolare il ricorso alla maternità surrogata. «È una forma di violenza contro le donne», hanno dichiarato i ministri delle Pari opportunità, Irene Montero di Podemos, e delle Finanze, Maria Jesus Montero, di Psoe.
[…] l’attrice non nasconderà la verità alla bambina: «Le dirò: “Tuo papà è in cielo e che tu arrivassi era ciò che più desiderava al mondo, e tua mamma è una donatrice”, e basta. Che problema c’è?». Invece un problema esiste e pure enorme: è quello d’una signora che, pur distrutta dal dolore, ha scelto di usare la propria ricchezza per trasformare in pretese dei desideri.
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