“NON C’È UN LIMITE TRA QUELLO CHE SI PUÒ DISEGNARE E QUELLO CHE NON SI DEVE DISEGNARE. SE NATANGELO HA SUPERATO QUEL LIMITE NEL METTERE SOTTO LE LENZUOLA QUEI DUE PERSONAGGI, DI CUI UNO È LA SORELLA DEL NOSTRO PREMIER, UNA SIGNORA ALLA QUALE VA TUTTA LA MIA SIMPATIA? MA NON DICIAMO SCIOCCHEZZE. CI SARÀ CHI HA RISO E CHI NON HA RISO. IO NON HO RISO, TUTTO QUI. NON DIMENTICATEVI CHE A SUO TEMPO CI FURONO DELLE PERSONE PERBENE CHE DISAPPROVARONO LE VIGNETTE DI "CHARLIE HEBDO"…”


Giampiero Mughini per Dagospia

 

MUGHINI

Caro Dago, non ho capito bene com’è andata la faccenda dell’intervista che una rivista tedesca aveva spacciato come una vera intervista a Michael Schumacher e invece si trattava di un elaborato dell’intelligenza artificiale. Faccenda che si è conclusa con il licenziamento in tronco della giornalista che faceva da caporedattore delle pagine in cui è apparsa l’intervista.

 

finta intervista a schumacher

Premesso che date le potenzialità dell’intelligenza artificiale ne vedremo delle belle in futuro, non ho capito se la rivista tedesca lo avesse detto fin dal primo momento che si trattava di un artefatto e non di un reale colloquio giornalistico, o se invece a tutta prima lo aveva spacciato come tale per poi dire la verità. Non ho capito insomma se si trattava di un’operazione di dubbio gusto o di un tentato falso. Grave la prima ipotesi, grave la seconda.

 

giampiero mughini

Il fatto è che il limite tra il falso e il vero non esiste più da tempo nel mondo della comunicazione di massa, dominata com’è da ciò che avviene online. Dove passa di tutto e di più. Beninteso non che un misirizzi come me attenga al clamore connesso alla persona e al destino di Schumacher.

 

Detto questo ammetterete un certo mio disappunto, alcuni anni fa, nell’apprendere che online esistevano ben tre account a mio nome, nei quali e dai quali sembrava fossi io a rivolgermi a dei potenziali followers. Tre account falsissimi, non meno dell’intervista a Schumacher. Ne individuai uno, mi recai alla sede della Polizia Postale a viale Trastevere, sporsi denuncia. Quel falso account lo gestiva uno che mi pare abitasse ad Acireale, un qualche mentecatto di cui non sapevo e non so nulla.

 

LA VIGNETTA RIPARATORIA DI NATANGELO SU LOLLOBRIGIDA E ARIANNA MELONI - IL FATTO QUOTIDIANO

Dopo un paio d’anni mi arrivò la comunicazione che si sarebbe svolta una certa udienza al tribunale di Catania. Alla quale ovviamente non andai. Poi più nulla, saranno passati adesso quattro o cinque anni. Non so se il mentecatto di Acireale (o altri suoi compari) continuano ad avvalersi del mio nome. Probabilmente sì. E del resto se cammini per strada - come facciamo tutti - è inevitabile che le tue scarpe calpestino dello sterco. Resta il fatto che dicevo prima. Che nella odierna comunicazione di massa la linea divisoria tra il vero e il falso s’è fatta labile.

 

Se poi parliamo del linguaggio della satira e più precisamente ancora della satira a mezzo di vignette pubblicate sui giornali, quella linea divisoria non esiste e non è mai esistita. Non esiste nel caso di Natangelo, non esisteva nel caso del mio caro amico Giorgio Forattini che nei giornali su cui firmava in prima pagina le sue vignette di colpi negli stinchi a Giulio Andreotti e a Bettino Craxi ne sferrava a man bassa. Ma anche, in una certa occasione a un Enrico Berlinguer che appariva infastidito dal fracasso di un corteo operaio che stava passando sotto casa sua.

 

enrico berlinguer

Non so se in quell’occasione Berlinguer gli scrivesse a chiedergli l’originale della vignetta, quel che Andreotti faceva costantemente. Forse no. (Tra parentesi. Ho intervistato molti politici nella mia vita. Una volta ho intervistato in campagna elettorale Giulio Andreotti ed era la prima volta che lo incontravo. Ne sarebbe risultata una intervista molto lunga e articolata, che lui non mi richiese di rileggerla come facevano quasi tutti i suoi colleghi. Dopo la pubblicazione mi mandò due righe di ringraziamento.)

 

giampiero mughini 1

Per tornare alle vignette satiriche, no, non c’è un limite tra quello che si può disegnare e quello che non si deve disegnare. Se Natangelo ha superato quel limite nel mettere sotto le lenzuola quei due personaggi, di cui uno è la sorella nostro premier, una signora alla quale va tutta la mia simpatia? Ma non diciamo sciocchezze. Ci sarà chi ha riso a proposito di quella vignetta e chi non ha riso. Io non ho riso, tutto qui. Non dimenticatevi che a suo tempo ci furono delle persone perbene che  disapprovarono le vignette di Charlie Hebdo che costeranno la vita a dodici fra i suoi collaboratori e redattori.

 

andrea aloi

Ilaria Proietti ha firmato sul Fatto di oggi una intelligente intervista a Andrea Aloi, che era stato l’ultimo direttore del Cuore, un giornale che usava la satira come un’arma da guerra stando a come trafiggeva a forza di disegni i personaggi che i loro elettori odiavano politicamente. Alla vetta di quell’odio c’era il personaggio che settimanalmente veniva eletto “lo scemo della settimana”. Un onore che una settimana toccò a me. Che cosa avevo fatto di talmente rilevante. Secondo Cuore avevo dichiarato che nella elezione a sindaco di Roma dove si fronteggiavano Francesco Rutelli (sinistra) e Gianfranco Fini (destra) avrei votato il secondo.

giampiero mughini cuore

 

Cosa che non potevo aver fatto dato che reputavo e reputo Rutelli il miglior sindaco che abbia avuto Roma, e sono anche il padrino di suo figlio Giorgio. Duecento volte si fosse votato per eleggere il sindaco di Roma, 200 volte avrei votato Rutelli. Quella del Cuore era una falsità, punto e basta. Al che telefonai a Serra ululando contro la porcata che mi avevano attribuito.

 

francesco rutelli foto di bacco (2)

Lui pubblicò la mia precisazione aggiungendovi che Rutelli non doveva essere contento di avere il voto di un figuro quale il sottoscritto. Se in ragione di quelle sue righe di allora mi riprometto di far fare a Serra il giro di Piazza Navona a forza di calci nel culo? Ma nemmeno per idea. Il Serra di oggi lo leggo sempre con grande piacere e condivisione. E’ molto più simile al me stesso di quarant’anni fa che non al Serra di allora. Anzi, colgo l’occasione per salutarlo.

giampiero mughini casa museo muggenheim
francesco rutelli foto di bacco
michele serra foto di bacco (2)
giampiero mughini
tutto pronto all'inferno per l'arrivo di muccioli cuore
GIAMPIERO MUGHINI
giampiero mughini casa museo muggenheim