I GIORNI DELL’ILVA – LA COMMISSIONE EUROPEA HA SBLOCCATO IL PRESTITO PONTE DI 320 MILIONI PER L’EX ILVA – SI TRATTA DI SOLDI STANZIATI DAL GOVERNO CON L’OBIETTIVO DI FORNIRE LIQUIDITÀ AD ACCIAIERIE D’ITALIA, DOPO IL BRACCIO DI FERRO CON LA MULTINAZIONALE ARCELORMITTAL CHE HA PORTATO ALLA PROCEDURA DI AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA – URSO ESULTA MA PER FARE ENTRARE IL DENARO NELLA CASSE DELL’AZIENDA MANCA ANCORA IL DECRETO DEL MEF…
-Estratto dell’articolo di Carmine Fotina e Domenico Palmiotti per “Il Sole 24 Ore”
La Commissione europea ha sbloccato il prestito ponte di 320 milioni per l’ex Ilva. La comfort letter che autorizza l’operazione ai sensi delle regole europee sugli aiuti di Stato è stata notificata al ministero delle Imprese e del made in Italy (Mimit). I 320 milioni sono stati stanziati dal governo con l’obiettivo di fornire liquidità ad Acciaierie d’Italia (AdI) dopo il lungo braccio di ferro con la multinazionale ArcelorMittal che ha portato all’attivazione della procedura di amministrazione straordinaria.
La lettera della Dg europea, riassume il ministero, «esprime una valutazione positiva sui termini del prestito, che prevede un tasso di interesse annuo dell’11,6%». […]
Adesso, però, per fare entrare le risorse nelle casse di AdI, manca l’ultimo passaggio: il varo del decreto del ministero dell’Economia. Il provvedimento - apprende il Sole Ore - dovrebbe arrivare a breve. Anche perché metà agosto costituisce la deadline per AdI. I 320 del Mef si uniranno ai 300 già arrivati da Ilva in amministrazione straordinaria (patrimonio destinato) per un totale di 620.
I 300 milioni sono stati assegnati per garantire la continuità aziendale e la rimessa in ordine di fabbriche e impianti. Di qui le manutenzioni ordinarie e straordinarie e il piano di ripartenza per il 2024. E ora anche i 320 del Mef serviranno ad andare avanti in attesa che l’ex Ilva si stabilizzi e la produzione cominci a risalire. Inoltre, al pacchetto da 620 si aggiungeranno altri 200 milioni provenienti da una banca americana. Si è quasi in dirittura di arrivo.
Prima della firma, sarà chiesta l’autorizzazione al Mimit, dopodiché l’operazione dovrebbe essere formalizzata a settembre. I 200 milioni sono legati al pegno rotativo sul magazzino, seppur con alcune modifiche tecniche. In sostanza, la banca Usa utilizzerà il magazzino come garanzia.
Sul fronte dei potenziali investitori, all’ucraina Metinvest, agli indiani Vulcan Green Steel e Steel Mont si è aggiunto il gruppo canadese Stelco che dovrebbe visitare gli impianti nella settimana successiva alla prossima, mentre già tra pochi giorni dovrebbe arrivare un altro investitore, interessato però solo ai tubifici. Si tratta di Sideralba. […]