I GIORNI DELLA VERITÀ PER ZANARDI: LE SUE CONDIZIONI RESTANO GRAVI MA STABILI - I MEDICI VALUTANO SE RISVEGLIARLO DAL COMA FARMACOLOGICO PER CONOSCERE I DANNI NEUROLOGICI DOPO LO SCHIANTO - LA PROCURA INDAGA SULLE CONDIZIONI DI SICUREZZA DELLA PEDALATA NON AGONISTICA - GLI AMICI DI ALEX: "NON SERVIVA ALCUNA AUTORIZZAZIONE, NON ERA UNA GARA" (MA ANCHE PER QUESTE MANIFESTAZIONI LE STRADE ANDREBBERO CHIUSE)
-CRISTIANO PELLEGRINI per la Stampa
Un sopralluogo sul luogo dell'incidente, nella curva della Sassaia lungo la provinciale 146 di Pienza, per ricostruire cosa possa essere accaduto in quegli ultimi istanti prima dello schianto tra Alex Zanardi e il tir.
E poi le perizie da affidare ai tecnici per compiere accertamenti ingegneristici e sgomberare il campo dall'eventualità che a tradire Zanardi possa essere stato un guasto o un malfunzionamento della sua handbike. Vanno avanti a grande velocità le indagini della procura di Siena per fare luce sull'incidente che ha ridotto in fin di vita il campione bolognese. In attesa degli accertamenti dei prossimi giorni,
l'inchiesta aperta per lesioni colpose gravissime e coordinata dal sostituto procuratore Serena Menicucci, vuole chiarire se per quella che è stata definita una «pedalata tra amici» sarebbero servite autorizzazioni o se, comunque, potevano essere prese maggiori precauzioni in termini di sicurezza dei partecipanti dato che si transitava in una strada a traffico aperto e con un alto numero di partecipanti.
Dopo gli organizzatori del team di Zanardi Obiettivo 3 e alcuni parteicpanti, la procura senese ha voluto ascoltare un altro dei ciclisti che ha preso parte alla staffetta. Uno dei tanti testimoni che nei momenti concitati dell'incidente potrebbe fornire agli inquirenti informazioni preziose alla ricostruzione dei fatti. Ma l'attenzione, per il momento, continua ad essere tutta focalizzata sulle modalità di svolgimento della pedalata che da inchiesta su un incidente rischia di diventare un processo informale ai grandi raduni ciclistici non competitivi su strade aperte. Gli atleti e i ciclisti fanno quadrato attorno alla loro passione.
E l'ex professionista e azzurro Daniele Bennati, che ha affidato ad un toccante post sul suo profilo instagram un pensiero per l'amico Zanardi, non usa mezzi termini: «Non era una corsa» ha detto e Enrico Fabianelli, ciclista paralimpico che accompagnava Zanardi nella tappa di venerdì, gli ha fatto eco: «La staffetta era una pedalata fra amici, e dunque non c'era la necessità di chiudere la strada».
Senza rinunciare però a una riflessione sulla sicurezza «forse in futuro però le strade andranno chiuse per questo genere di manifestazioni». La staffetta, per volontà degli atleti, degli organizzatori e degli amici di Zanardi intanto proseguirà, anche per le prossime tappe, così come era partita, senza ulteriori richieste di misure straordinarie.
"Quanto succede in strada non può esse paragonato ad una gara - hanno ripetuto da Obiettivo 3 - e per questo non serve alcuna autorizzazione». Una tesi che sembrerebbe trovare conferma nelle voci dei quattro vigili urbani sentiti ieri dalla procura senese.
«Circolavano le auto ma non significa che ci fossero pericoli. La carovana è transitata senza dare problemi di nessun genere», ha detto il comandante della municipale di Sinalunga Fabrizio Giannini uscendo dal palazzo di giustizia dove è stato sentito come teste insieme ad altri tre agenti.
La polizia municipale della cittadina della Valdichiana era interessata alla tappa precedente a quella di Montalcino precisa: «Avevamo una macchina che faceva da scorta e abbiamo accompagnato i partecipanti fino al luogo in cui si svolgeva una cerimonia - ha spiegato - Ognuno teneva la sua corsia di marcia: normalmente si fa così, non essendoci gara, la manifestazione si svolge in questa maniera».
Tra le persone sentite dalla procura anche il comandante della polizia municipale di Pienza. Intanto al Policlinico Le Scotte di Siena per Alex Zanardi è iniziata la settimana-chiave, quella che dirà ai medici se potrà essere lentamente risvegliato dal coma farmacologico ed essere valutato neurologicamente, snodo cruciale di tutta la situazione in corso. Oppure, se non si potrà fare, si dovrà aspettare ancora. Zanardi che resta in prognosi riservata, è in condizioni cliniche stabili ormai da tre giorni, da dopo l'intervento neurochirurgico.